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  •  Cybersecurity e AI: più competitività del sistema Italia

     Cybersecurity e AI: più competitività del sistema Italia

    È quanto emerge dal Paper pubblicato da Anitec – Assinform


    Anitec-Assinform, l’Associazione di Confindustria che rappresenta le principali aziende del settore ICT in Italia, ha pubblicato oggi il Paper “IA e Cybersecurity”, realizzato dal gruppo di lavoro “Intelligenza artificiale”, in collaborazione con il gruppo di lavoro “Cybersecurity” di Anitec-Assinform.

    Si tratta del secondo approfondimento del progetto “Conoscere l’IA”: una collana di paper realizzati dall’Associazione per diffondere conoscenza e consapevolezza sull’IA nel sistema produttivo italiano. 

    Dall’analisi di Anitec-Assinform emerge come l’IA e la Cybersecurity stiano diventando prioritarie nelle strategie di investimento delle aziende italiane. Infatti, il documento restituisce una fotografia di un mercato in forte espansione, sia per l’IA che per la Cybersecurity. Il primo passerà da 909 milioni nel 2024 a 1,80 miliardi nel 2027, mentre il secondo da 2 miliardi a 2,75 miliardi nello stesso periodo (fonte: Rapporto Il Digitale in Italia 2024).

    Lo studio esamina il ruolo dell’IA come strumento d’attacco, ma soprattutto come risorsa per la protezione dalle minacce cibernetiche. Secondo la Relazione annuale al Parlamento pubblicata da ACN nel 2024 infatti, già nel 2023 il CSIRT Italia ha gestito 1.411 eventi cyber, di cui 303 classificati come incidenti informatici. Per il 2024, altri studi segnalano 1927 attacchi e 2461 incidenti di sicurezza complessivi, a conferma dell’urgenza di rafforzare le difese digitali (Exprivia Threat Intelligence Report 2024).

    In questo quadro, il ruolo dell’IA in ambito cyber assume una rilevanza operativa e strategica importante, che non solo aumentare la sicurezza, ma anche rappresentare un vantaggio competitivo per le aziende.

    In generale, l’Associazione afferma l’esigenza per le imprese di adottare un approccio sistemico e multidisciplinare alla governance dell’IA, che integri competenze tecniche e legali. Ciò implica definire framework di gestione chiari, in grado di assicurare trasparenza nei processi decisionali automatizzati, tracciabilità delle attività algoritmiche e protezione dei dati sensibili utilizzati per l’addestramento dei modelli.

    Nello specifico, lo studio tocca diversi temi a partire dall’importanza per l’imprese di dotarsi di una governance aziendale solida, che includa sia la gestione dei dati – per assicurare qualità, conformità e sicurezza – che quella dei modelli di IA per prevenire attacchi adversarial e fughe di informazioni sensibili. Ancora, vengono individuate diverse soluzioni di IA disponibili per le imprese in ambito cyber, tra cui strumenti basati su machine learning per il rilevamento di anomalie, piattaforme di threat intelligence fondate su big data, sistemi di sicurezza potenziati da AI (AI-enhanced security), programmi di training adattivo per i dipendenti (AI-enhanced training) e tecnologie di protezione dei modelli stessi (Secure AI), nonché le opportunità future legate al Federated Learning, Edge e Actionable AI.

    A completamento dell’analisi, l’Associazione delle imprese ICT individua tre aree prioritarie di policy per favorire la diffusione di soluzioni digitali avanzate in cybersecurity, permettendo così al sistema produttivo italiano di essere pronto rispetto all’evoluzione delle minacce informatiche.

    1. Investire nella formazione per colmare il divario di competenze digitali: è essenziale incrementare la formazione in cybersecurity, anche attraverso l’offerta formativa degli ITS. In questo modo, le aziende potrebbero trovare più facilmente le competenze necessarie per fronteggiare efficacemente attacchi informatici sempre più avanzati. In generale, è fondamentale promuovere la cultura delle cybersecurity in tutti i settori e per ogni dimensione d’impresa.
    2. Innovazione dal basso e startup sono fondamentali nello sviluppo di soluzioni innovative per la difesa cibernetica. Per massimizzare questo potenziale serve una politica di supporto efficace, con un mix di strumenti e iniziative che favoriscano la ricerca e sviluppo, nonché opportunità concrete di networking che permettano alle startup di collaborare con aziende più grandi e affermate del settore,
    3. La resilienza delle infrastrutture digitali è cruciale poiché queste costituiscono il fondamento dell’intera catena del valore digitale. Con l’accelerazione dei processi di digital transformation, la loro robustezza diventa sempre più determinante per garantire la continuità operativa del sistema produttivo.

    Claudio Bassoli (nella foto), Vice Presidente di Anitec-Assinform con delega alle Tecnologie Abilitanti e di Frontiera, dichiara: “Il nostro Paper mette in evidenza le opportunità che l’intelligenza artificiale può offrire alle imprese. Un focus importante è quello che abbiamo fatto sulla Cybersicurezza: è necessario mantenere un costante aggiornamento sull’evoluzione dei modelli di attacco e le conseguenti strategie di difesa. L’aumento degli investimenti da parte delle aziende in queste tecnologie pone al centro la necessità di politiche precise per aumentare la sicurezza dell’intero sistema. Sugli investimenti abbiamo anche individuato strategie precise   da adottare in questo momento storico: formazione, protezione delle infrastrutture digitali e sostegno alle startup innovative”.

    Il white paper …er/ia-e-cybersecurity.kl è frutto della collaborazione delle Aziende associate Cefriel, Exprivia, Hewlett Packard Enterprise (HPE), IBM, Kyndryl, Microsoft, Oracle, TIM.

    La Redazione

  • Osservatorio IoT PoliMi: nel 2024 il mercato raggiunge 9,7 miliardi di euro, +9%

    Osservatorio IoT PoliMi: nel 2024 il mercato raggiunge 9,7 miliardi di euro, +9%

    Oggi sono 155 milioni gli oggetti connessi attivi nel nostro Paese


    Cresce ancora il mercato italiano dell’Internet of Things e nel 2024 raggiunge un valore di 9,7 miliardi di euro, +9% rispetto al 2023, portando oggi a 155 milioni gli oggetti connessi attivi nel nostro paese, 2,6 per abitante. Aumenta l’interesse delle aziende verso nuovi progetti, con un’attenzione sempre maggiore all’integrazione tra IoT e Intelligenza Artificiale. Crescono le aspettative per il futuro, anche per le evoluzioni normative relative alla gestione dei dati e agli obblighi previsti sul fronte della riduzione dei consumi energetici. È necessario però accelerare la diffusione delle iniziative, come nel caso dei progetti legati al Piano Transizione 5.0.

    Tra i diversi ambiti dell’Internet of Things, la fetta più grande del mercato è rappresentata dalla Smart Car che si conferma al primo posto in termini di fatturato (1,66 miliardi di euro), con un tasso di crescita del 7%. Al secondo posto, le applicazioni smart per le Utility (1,59 miliardi di euro), in forte crescita del 15% grazie alla spinta delle comunità energetiche rinnovabili. E poi lo Smart Building (1,37 miliardi di euro, +6%), seguito da Smart Factory (1,04 miliardi, +15%) e Smart City (1,03 miliardi, +8%), che superano entrambe per la prima volta la soglia del miliardo di euro nel 2024.

    Subito sotto, cresce il mercato delle soluzioni per la Smart Home (900 milioni di euro, +11%), formato dal comparto della sicurezza, quello della Smart Logistics (825 milioni di euro, +7%) per la gestione di flotte aziendali e antifurti satellitari, e quello dello Smart Asset Management (360 milioni di euro, +9%).

    Le soluzioni di Smart Agriculture sono le uniche a far registrare un segno “meno” nel 2024 (550 milioni di euro, -4%), causa la riduzione degli incentivi.

    Negli ultimi cinque anni, il comparto Internet of Things in Italia si è consolidato in ambito consumer, industriale e pubblico. Oggi quasi 6 italiani su 10 (59%) possiedono almeno un oggetto smart in casa, rispetto al 42% di cinque anni fa, l’80% delle grandi aziende manifatturiere ha almeno una soluzione di Industrial IoT, rispetto al 66% del 2019, il 65% dei comuni italiani ha avviato almeno un progetto Smart City sul territorio, mentre 5 anni fa questa percentuale era pari al 42%.

    Sono i risultati della ricerca dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano, presentata di recente al convegno “IoT Will Rock You: sempre più pervasivo, sempre più intelligente”.

    L’Internet of Things rappresenta ormai una tecnologia radicata nel tessuto economico e sociale del Paese – afferma Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio IoT – Negli ultimi anni, l’adozione delle tecnologie smart ha visto un’accelerazione costante, sostenuta da una crescente consapevolezza dei benefici legati all’automazione, all’ottimizzazione dei processi e all’integrazione tra dispositivi connessi. La Smart Home, l’Industrial IoT e le applicazioni IoT nella Pubblica Amministrazione sono solo alcune aree in cui questa rivoluzione sta avendo un’influenza concreta, dimostrando che l’IoT non è più solo una prospettiva futura, ma una realtà consolidata e sempre più pervasiva”.

    “Il connubio tra IoT e AI sta iniziando a giocare un ruolo fondamentale e lo farà sempre di più in futuro, aprendo nuovi scenari di utilizzo e amplificando i vantaggi derivanti dall’impiego di dispositivi connessi – osserva Angela Tumino (in foto), Direttrice dell’Osservatorio IoT –. Mentre il settore industriale beneficia già dell’AI, il mercato consumer potrebbe richiedere più tempo per una diffusione su larga scala, nonostante le innovazioni in corso. Ad ogni modo, in entrambi i contesti, l’IoT giocherà un ruolo chiave anche e soprattutto grazie alla pervasiva raccolta di dati su cui gli algoritmi di AI si basano”.

    L’Industrial IoT – In ambito industriale si rafforza la diffusione di iniziative di Smart Factory: il 25% delle grandi aziende e il 22% delle medie imprese ha avviato almeno un progetto nell’ultimo anno, evidenziando una tendenza in aumento rispetto ai due anni precedenti.

    Gli incentivi continuano a giocare un ruolo centrale nell’adozione di soluzioni Industrial IoT, ma il Piano Transizione 5.0 fatica a decollare. Il totale dei crediti d’imposta prenotati a fine marzo ammonta a poco più di 560 milioni di euro, solo il 9% delle risorse complessive a carico al MIMIT.

    Oggi solo una grande azienda su due (il 49%) e solo una media impresa su tre (il 32%) ha intrapreso un’iniziativa in chiave 5.0, che non risulta ancora completamente comprese e implementate.

    “Nonostante le modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 per semplificare le modalità di adesione, il potenziale del Piano 5.0 rimane in gran parte inespresso, con la maggior parte delle aziende che continua a rivolgersi al più ‘sicuro’ Piano 4.0 – evidenzia Giulio Salvadori – L’obiettivo di allocare tutti i 6,3 miliardi di euro a disposizione della misura entro fine 2025 risulta irrealistico e pertanto il Governo ha deciso di riallocare circa la metà dei fondi, 3 miliardi di euro, verso misure più efficaci per le imprese. Una decisione sicuramente pragmatica, ma che porta con sé un’occasione persa” .

    Una più ampia adesione al Piano 5.0 potrebbe portare ad una riduzione delle emissioni del settore industriale italiano – misurata in CO 2 equivalenti – del 2,6%. Si tratta di un valore medio, ottenuto ipotizzando diversi scenari possibili, e sono molteplici i fattori che possono influenzare questo risultato, in positivo o in negativo.

    AI e Internet of Things – Il connubio tra IoT e AI ha un ruolo fondamentale e lo avrà sempre di più in futuro, ma c’è un diverso tra il mercato industriale e quello consumer. Il settore industriale percepisce già benefici concreti, tanto che ben il 55% delle grandi imprese e il 33% delle medie che hanno avviato progetti IoT desiderano integrare anche l’AI in queste iniziative. Quello consumer è più lento: solo il 25% dei consumatori oggi vorrebbe utilizzare sistemi integrati con l’AI per migliorare comfort e risparmio energetico all’interno della propria abitazione, con forti differenze generazionali: il 38% dei millennials è favorevole, contro solo l’8% dei boomers.

    L’IoT gioca un ruolo chiave perché consente la pervasiva raccolta di dati su cui gli algoritmi di AI si basano. E proprio questa rappresenta la seconda grande sfida del settore: perché i dati raccolti dagli oggetti connessi possono generare valore, è essenziale che siano adeguatamente elaborati e gestiti. Ma oggi meno della metà (48%) delle grandi aziende utilizza i dati raccolti dai dispositivi IoT, in forma grezza o rielaborata, nonostante questi possano consentire di abilitare nuovi servizi.

    Le tecnologie – A trainare alla crescita del mercato Intenet of Things sono soprattutto le applicazioni che usano tecnologie LPWA sia su rete cellulare sia su reti alternative. Alla fine del 2024 sono 7,8 milioni le connessioni LPWA, ancora il 5% delle connessioni IoT totali, ma in crescita di ben il +95% rispetto al 2023. Le soluzioni su rete cellulare continuano a pesare molto sul mercato complessivo (4 miliardi di euro, 41%), ma il tasso di crescita è da qualche anno contenuto (+3% nel 2024, +3% nel 2023). Le applicazioni su rete non cellulare confermano un ruolo di primo piano sul mercato (5,7 miliardi di euro, +14%). Oltre alle soluzioni su LPWA crescono bene quelle che utilizzano WiFi e, in misura minore, ZigBee, Bluetooth Low Energy e 169MhZ.

    “Sul fronte tecnologico il riflettore è puntato verso le potenzialità di impiego del 5G per supportare le applicazioni IoT- spiega Antonio Capone, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Internet of Things– Mentre le specifiche della Release 18 sono ormai state congelate, il 3rd Generation Partnership Project sta lavorando alla Release 19, prevista entro la fine del 2025, che rappresenta un importante passo nell’evoluzione del 5G Advanced e pone le basi per la futura transizione verso il 6G”.

    È aumentato il numero di componenti che supportano l’integrazione nativa del 5G nei dispositivi consumer e industriali. Le soluzioni NB-IoT basate su 5G stanno prendendo piede in diversi ambiti – in primis Smart Metering, Smart Logistics e Smart Asset Management, nonostante il ritardo tra il rilascio delle specifiche e l’effettiva commercializzazione.

    Ulteriori innovazioni riguardano l’efficienza energetica: nuovi trigger per la trasmissione on-demand dei segnali e algoritmi avanzati basati su Intelligenza Artificiale consentiranno una gestione più intelligente e sostenibile della rete, riducendo i consumi sia lato infrastruttura sia lato terminale. Inoltre, sarà ulteriormente ampliato il supporto per dispositivi a capacità ridotta, includendo l’abilitazione alla comunicazione satellitare per garantire una copertura globale anche in aree remote grazie alle reti non terrestri.


    La Redazione

  • Libri: le proposte di Aziendatop

    Libri: le proposte di Aziendatop



    Pubblicità potenziata (FrancoAngeli)

    Il marketing e la pubblicità stanno attraversando una trasformazione epocale, guidata dall’Intelligenza Artificiale e dalla crescente centralità della personalizzazione.
    Pubblicità Potenziata  offre un’analisi approfondita delle principali innovazioni nel settore, combinando approfondimenti strategici e schemi illustrativi per esplorare come le tecnologie moderne stiano rivoluzionando il mondo della comunicazione.
    Dal potenziale della comunicazione personalizzata alla promozione avanzata degli e-commerce, dalle Connected TV alla data monetization, questo libro analizza con chiarezza le sfide e le opportunità del marketing contemporaneo. Particolare attenzione è dedicata alla figura emergente del pubblicitario potenziato: un professionista che, sfruttando l’AI generativa, è in grado di progettare campagne innovative, ottimizzate e orientate al successo in un panorama in continua evoluzione. Il libro si rivolge sia ai professionisti già attivi nel settore – marketer, pubblicitari, freelance e team aziendali – sia a chi desidera intraprendere una carriera nel mondo della comunicazione digitale. Non solo approfondisce le basi storico-culturali che hanno plasmato il marketing moderno, ma prepara i lettori a comprendere e affrontare la prossima rivoluzione comunicativa, resa possibile dai progressi della Generative AI. Con uno sguardo al passato, una visione sul presente e una prospettiva sul futuro, Pubblicità Potenziata è la guida indispensabile per chi vuole comprendere e padroneggiare il futuro prossimo del marketing e della pubblicità.

    Autore

    Gian Mario Infelici, imprenditore e Angel Investor, vanta oltre vent’anni di esperienza nel marketing digitale, nella comunicazione e nella consulenza strategica per imprese e istituzioni pubbliche. Fondatore di aziende leader come Ad Spray, Webline, Adabra, Blendee, Fluens Group, ha guidato lo sviluppo di soluzioni innovative che hanno ridefinito il panorama del marketing digitale. Gian Mario è anche ideatore e curatore di podcast sulla comunicazione e sull’innovazione per web automation, disponibili su webauto.it. Con il suo motto, “Moving to the future”, invita i lettori a guardare avanti e abbracciare le opportunità offerte dalle tecnologie emergenti per costruire un futuro sostenibile e di successo.

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    Imprenditori trasformazionali e management di movimento (FrancoAngeli)

    “Questo libro non è solo un volume sulle imprese, ma un invito a ripensare il ruolo stesso dell’impresa nel mondo contemporaneo, offrendo una visione su come costruire un futuro più sostenibile, resiliente e capace di generare valore per tutti.” Il mondo di ieri è stato travolto dal succedersi di crisi. Nei nuovi contesti gli imprenditori vincenti sono trasformazionali: preparano le imprese per il futuro, intercettano le traiettorie tecnologiche, investono in acquisizioni e mettono le fabbriche al centro delle strategie. Robot, digitalizzazione e intelligenza artificiale consentono di verticalizzare le attività, soddisfare le aspettative dei clienti, cambiare la customer experience.
    Innovare e conquistare nuovi mercati non possono esser gestiti da una persona sola al comando. Gli imprenditori trasformazionali hanno bisogno dei manager che operano negli ecosistemi dell’innovazione e allo stesso tempo guidano i team di cambiamento nell’imprese.
    Sono i manager di movimento: gestiscono le relazioni con i fornitori di nuova conoscenza e tecnologia per accelerare i processi di trasformazione e crescita. I nuovi leader generano impatti positivi che si estendono dalle imprese a territori, comunità e filiere. La leadership for impact richiede la modifica di mindset, competenze e comportamenti.
    La velocità delle innovazioni ha reso evidente la difficoltà di reperire e trattenere i talenti. Per sostenere la crescita le imprese devono aggiungere alle transizioni verde e digitale una terza: il passaggio verso sistemi di gestione delle persone fondati su formazione, delega, merito e supporto. Il volume raccoglie case history di aziende punti di riferimento per capire come avere successo nell’età dell’incertezza (Ferrari, Bonfiglioli, Pattern, Carel e altre medie imprese italiane leader nel proprio settore).

    Autore

    Salvatore Garbellano è docente a contratto di Management and Organizational Behaviour al Politecnico di Torino, collabora con aziende e associazioni sui temi di gestione delle persone. È stato dirigente in Fiat e in Poste italiane. È autore di libri e articoli pubblicati da riviste italiane ed estere tra cui Measuring Business Excellence e Harvard Business Review Italia.

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    Lo Sviluppo Economico delle Prossime Generazioni (Secop Edizioni)

    Il nono libro di Antonio Stragapede  essere una sorta di piccolo Vademecum per imprenditori, professionisti, addetti ai lavori dei vari settori economici, i cosiddetti stakeholders, ma anche per i politici di tutto il mondo, che decidono le scelte strategiche per lo sviluppo economico dei nostri territori e soprattutto il futuro delle prossime generazioni e dei nostri giovani. Risulta essere quindi, un saggio economico, dove sono raccolti gli articoli più importanti degli ultimi tre libri: Una Visione di Sviluppo, La Rinascita Economica e La Resilienza Economica, Sociale ed Ambientale. Per cui, quest’ ultimo testo, è diventato una piccola enciclopedia, come tra l’altro sono stati definiti, più volte, gli ultimi tre libri. In questo lavoro sono elencati e descritti gli argomenti economici più importanti, anche attraverso nuovi articoli, su tematiche attuali, legati alla continua trasformazione della società, soprattutto relativi alla sostenibilità ambientale e sociale. Si è cercato quindi, di offrire un quadro chiaro e preciso sulle possibilità, potenzialità e prospettive future, in cui i nostri giovani possano aggrapparsi e creare di conseguenza, le migliori condizioni di sviluppo economico, sociale ed ambientale. Il nostro pianeta ha bisogno sia di saperi, ma anche di equilibri, per cercare quella sostenibiltà ambientale, sociale ed economica, necessaria per risolvere gli annosi problemi di crisi energetica ed inquinamento, ma anche di povertà economica e sociale presenti in tutte le nazioni del mondo. Ecco la sfida delle prossime generazioni, che passa attraverso la corretta programmazione ed attuazione dei programmi di sviluppo economico, ambientale e sociale.

    Autore: Antonio Stragapede

    Referente della Sezione Ambiente della Camera di Commercio di Bari. Esperto di finanza agevolata per le imprese e di sviluppo economico. Ha maturato una notevole esperienza nella creazione d’impresa e nella gestione dei progetti comunitari di cooperazione internazionale.

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    Motivati si diventa (Guerini)

    E se fosse possibile cambiare il proprio approccio alla vita? Questo libro propone un percorso strutturato per migliorarsi, esplorando passo dopo passo le chiavi per diventare più consapevoli delle proprie potenzialità, più efficaci, più motivati. Attraverso testimonianze dal mondo dello sport, dell’impresa, della consulenza e dell’istruzione, queste pagine offrono strategie pratiche, esercizi mirati e nuove prospettive per affrontare le sfide quotidiane con maggiore sicurezza e motivazione. Ognuno potrà scegliere il proprio cammino di crescita: checklist sintetiche, suggerimenti concreti e spunti di riflessione rendono ogni capitolo uno strumento utile per trasformare l’ispirazione in azione e ottenere risultati reali. Un invito a prendere in mano le redini della propria vita con consapevolezza e motivazione.

    Autrice

    Lucilla Rizzini inizia la sua carriera lavorativa nell’ambito del commercio internazionale come export area manager già nel periodo universitario. Dopo la laurea entra nell’azienda di famiglia contribuendone al successo internazionale. Dal 1999 al 2011 ricopre ruoli manageriali in aziende italiane e internazionali. Successivamente si avvia alla libera professione, specializzandosi in formazione e coaching. Nel 2017 fonda Ellecubica e nel 2019 avvia la prima academy italiana di coaching dinamico. Oggi è coach certificata, autrice e speaker a eventi formativi e motivazionali, offrendo supporto a manager, imprenditori, professionisti.


    La Redazione

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  • “Aziende, vi spiego perché affidarsi all’e – legal”

    “Aziende, vi spiego perché affidarsi all’e – legal”

    Parla Fabio Francesco Franco, avvocato, esperto di nuove tecnologie


    Perché e quando un imprenditore deve affidarsi ad un e-legal? E che costi ha questo tipo di supporto?  A chi affidarsi per non rischiare?

    Abbiamo girato queste domande a Fabio Francesco Franco, avvocato, fondatore di e-legal.it/ , Startupper e Business Angel.

    Avvocato, quando affidarsi ad un legale, esperto di nuove tecnologie e, in genere, quali sono le richieste più frequenti?

    Intanto, un imprenditore dovrebbe rivolgersi a un avvocato esperto di nuove tecnologie ogni volta che introduce innovazioni anche digitali nella propria attività. Anticipare le problematiche legali consente di evitare costi imprevisti e proteggere il valore dell’azienda. Le richieste più frequenti delle Startup e PMI innovative riguardano: la Regolamentazione dell’intelligenza artificiale, quindi lutilizzo etico e conforme degli algoritmi nelle attività aziendali; la Cybersicurezza e i contratti digitali, cioè la prevenzione dei rischi legali connessi alla sicurezza informatica e la redazione di contratti per piattaforme digitali; la Protezione dei dati personali, ossia la conformità al GDPR e gestione dei dati sensibili, la Proprietà intellettuale e la gestione dei diritti su software e algoritmi, quindi la tutela di brevetti, marchi e copyright su soluzioni innovative.

    Chi è il suo cliente-imprenditore tipo?

    Un imprenditore visionario, spesso attivo nei settori della tecnologia, della digitalizzazione e dell’innovazione. Collaboriamo con startup e PMI innovative che sviluppano soluzioni digitali, intelligenza artificiale e piattaforme software, ma anche con aziende tradizionali che vogliono innovare i propri processi. Per esempio, abbiamo seguito dei progetti nell’ agrifood con Ez-Lab Srl tra cui quello portato avanti da Nazario Fania, un apicoltore molisano che ha voluto certificare con la tecnologia l’autenticità dei propri prodotti.

    Quanto è richiesta la consulenza di una figura come la sua dalle pmi in Italia rispetto a quanto avviene in altri Paesi europei?

    In Italia, la cultura della consulenza legale preventiva è meno radicata rispetto ad altri Paesi europei. Molti imprenditori si affidano a consulenti generici o cercano soluzioni fai-da-te, finendo spesso per affrontare problemi legali più complessi e costosi in seguito. In altri Paesi, come la Germania o il Regno Unito, le aziende comprendono meglio il valore strategico di un avvocato esperto di nuove tecnologie e lo coinvolgono fin dalle prime fasi di un progetto. Tuttavia, la consapevolezza sta crescendo anche in Italia. Sempre più imprenditori comprendono che un’assistenza legale specializzata non è solo un costo, ma un investimento che tutela il business e ne accelera la crescita.

    Come l’Ai ha cambiato il suo lavoro negli ultimi due anni, avvantaggiando lei e i suoi clienti?

    L’intelligenza artificiale ha trasformato profondamente il settore legale, permettendoci di offrire servizi più rapidi ed efficienti. Grazie a strumenti come Lexroom.ai, che utilizziamo da oltre un anno, possiamo: effettuare ricerche giurisprudenziali estremamente attendibili; velocizzare la predisposizione di contratti e atti legali, riducendo tempi e costi per i clienti; analizzare grandi volumi di dati giuridici, identificando rischi e soluzioni con maggiore precisione; automatizzare task ripetitivi, lasciando più spazio alla consulenza strategica. Per l’imprenditore, i benefici principali sono: la riduzione dei tempi di attesa, una maggiore precisione nelle analisi e un accesso più semplice e trasparente ai servizi legali.

    Lei è anche un business angel. Su quali leve puntare in futuro per assicurare appeal alle aziende?

    Oggi, gli investitori guardano a tre fattori chiave prima di finanziare una startup: scalabilità del modello di business: il progetto deve avere il potenziale per crescere rapidamente senza aumentare in modo proporzionale i costi, utilizzo strategico della tecnologia: le aziende più attrattive sono quelle che sfruttano AI, blockchain o altre tecnologie emergenti per ottenere un vantaggio competitivo, Sostenibilità e compliance: gli investitori sono sempre più attenti agli aspetti ESG (Environmental, Social, Governance) e alla conformità normativa, soprattutto in settori regolamentati. In futuro, la capacità di integrare intelligenza artificiale e sostenibilità sarà un elemento distintivo per ottenere finanziamenti. Le startup che sapranno bilanciare innovazione e rispetto delle normative avranno un vantaggio competitivo decisivo.

    Cinzia Ficco

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  • AI e blockchain, Industria del Design investe sulla digitalizzazione dei processi nel settore calzaturiero

    AI e blockchain, Industria del Design investe sulla digitalizzazione dei processi nel settore calzaturiero

    Si tratta di NFmeeT, il progetto di ricerca sviluppato dall’azienda padovana


    Design e sviluppo di calzature, controllate, gestite e tracciate in ogni fase della lavorazione attraverso una piattaforma tecnologica progettata per trasformare e potenziare i processi creativi e collaborativi. Il tutto grazie all’impiego di soluzioni innovative come la blockchain, gli NFT e l’intelligenza artificiale. È questo l’obiettivo di NFmeeT, il progetto di ricerca sviluppato da IDD – Industria Del Design S.p.a, storica azienda padovana leader nella progettazione e creazione di prodotti nel settore delle calzature con 30 anni di esperienza alle spalle, ed EZ Lab, MarTech specializzata in AI & Blockchain, che tramite la propria piattaforma Made in Block valorizza e protegge le produzioni Made in Italy. Il progetto tecnologico sperimentale, che ha ottenuto un cofinanziamento di 200 mila euro nell’ambito del Bando IRISS promosso da SMACT Competence Center, fonde tradizione artigianale e tecnologie innovative al servizio del design calzaturiero. 

    L’idea alla base di NFmeeT nasce a seguito di un’iniziativa che ha visto la collaborazione tra la storica azienda della Riviera del Brenta e la Scuola Italiana DesignSID – di Padova. L’iniziativa ha coinvolto oltre 130 studenti chiamati a ideare soluzioni innovative nell’ambito del design calzaturiero. I risultati di questo lavoro sono stati raccolti in una pubblicazione che celebra impegno e competenze. Oltre ad essere state pubblicate, le idee progettuali dei ragazzi vedranno la luce attraverso la realizzazione operativa grazie proprio al progetto NFmeeT.

    «Il progetto nasce con l’obiettivo di ridefinire il modo in cui gestiamo il design delle calzature, integrando tecnologia e creatività in un unico ecosistema digitale. Una piattaforma che semplifica la collaborazione, migliora la trasparenza e valorizza ogni fase del processo, garantendo la tracciabilità tramite blockchain e la protezione della proprietà intellettuale» commenta Francesco Pilli (in foto), CEO di IDD.

    «L’intelligenza artificiale, la blockchain e gli NFT non sono solo tecnologie, ma strumenti per ripensare il processo di design. Con NFmeeT, le utilizziamo per rendere i processi più sicuri, creativi e collaborativi, trasformando idee in valore e tradizione in futuro. Unendo innovazione e artigianalità, apriamo scenari inediti che rivoluzionano il modo di progettare e realizzare le calzature, generando un impatto positivo perché rendono il progresso accessibile, concreto e sicuro per tutti» spiega Massimo Morbiato (in foto), CEO di EZ Lab.

    ShoeTrace

    Cuore pulsante del progetto è ShoeTrace, una piattaforma digitale che integra tecnologie avanzate quali Blockchain, NFT – Non Fungible Token e modelli di Intelligenza Artificiale per migliorare il processo creativo e produttivo in azienda.Nello specifico,l’utilizzo della tecnologia Blockchain consente di proteggere il valore del progetto creativo, ne garantisce autenticità e tracciabilità, oltre che sostenibilità dei processi. Invece, la tokenizzazione dei progetti e la conseguente creazione di Asset Digitali tramite NFT rendono possibile una nuova modalità di gestione e distribuzione sicura dei contenuti, rafforzando la proprietà intellettuale dei designer. La piattaforma, inoltre, facilita uno scambio sicuro e fluido di informazioni sia tra clienti e fornitori, sia all’interno dei team di design. Grazie all’Intelligenza Artificiale, ottimizza le ricerche e la rappresentazione delle informazioni, migliorando flussi di lavoro e decisioni creative. A supporto del progetto, EZ Lab ha sviluppato nuove funzionalità avanzate per integrare ShoeTrace con il software gestionale Matrix di IDD, già utilizzato dall’azienda di design per la gestione di prototipi e collezioni.

    NFmeeT ha coinvolto la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Padova che attraverso attività di ricerca sul grado di protezione della proprietà intellettuale mira a validare il valore legale delle registrazioni in blockchain-NFT, fornendo una solida base giuridica alle innovazioni introdotte dalla piattaforma ed a tutela della protezione legale della creatività e della prototipia elaborati in azienda.

    IDD – Industria Del Design S.P.A.

    Grazie ai suoi 30 anni di esperienza nel cuore del distretto calzaturiero della Riviera del Brenta, IDD è un punto di riferimento nella progettazione e creazione di calzature e accessori per brand globali. L’azienda gestisce l’intero processo dalla concezione di un concept alla prototipazione fisica e digitale fino alla consegna del tech pack per lo sviluppo del campione in fabbrica. I prototipi vengono realizzati interamente a mano, mentre la produzione su scala è affidata a un network globale di partner selezionati, garantendo un’esecuzione tecnica accurata e coerente con il progetto. Oggi, l’azienda padovana è un punto di riferimento nel settore grazie alla sua capacità di innovare, combinando tradizione e tecnologia. Conta 70 collaboratori, un fatturato annuo di sei milioni di euro e clienti in tutta Europa e nel mondo.

    La Redazione

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  • Efficienza nel Liquid Cooling grazie ai sistemi ad acqua refrigerata

    Efficienza nel Liquid Cooling grazie ai sistemi ad acqua refrigerata


    Se l’intelligenza artificiale (AI) e il cloud computing ampliano i confini del progresso tecnologico, i data center sono alle prese con nuove sfide. La spinta a concentrare più potenza di calcolo in spazi più piccoli sta accelerando, creando la necessità di soluzioni di raffreddamento più sofisticate.

    L’incremento della densità non è più un concetto lontano, ma è una realtà. Poiché i data center ospitano apparecchiature sempre più potenti, i sistemi di raffreddamento devono evolversi per gestire l’impennata di generazione di calore. Al centro della trasformazione c’è il raffreddamento ad acqua refrigerata, una tecnologia ad alte prestazioni che soddisfa la crescente domanda di efficienza, scalabilità e adattabilità. I sistemi di raffreddamento a liquido ad alta temperatura sono all’altezza della situazione, fornendo soluzioni efficienti che affrontano gli ambienti ad alta densità e i rapidi cambiamenti tecnologici dei data center.

    Ripensare le strategie di raffreddamento per ambienti complessi

    Lo spostamento dai tradizionali metodi di raffreddamento ad aria a quelli a liquido segna una svolta nella progettazione dei data center. La tecnologia dei chip di nuova generazione sta evolvendo rapidamente, innalzando la soglia del calore prodotto all’interno dei data center. Ciò significa che i carichi del calore generato dai server destinati ad applicazioni per l’AI e il machine learning devono essere integrati all’interno dei sistemi più tradizionali forzando gli operatori data center a bilanciare le diverse esigenze termiche. Di conseguenza, le strategie di raffreddamento ibrido che integrano il raffreddamento ad aria e quello a liquido si stanno rivelando le scelte migliori e tra queste, le soluzioni ad acqua refrigerata, massimizzano incredibilmente l’efficienza dell’intero data center.

    Il raffreddamento a liquido, grazie alla sua capacità di integrarsi perfettamente con i sistemi di raffreddamento ad aria esistenti, consente agli operatori di gestire i crescenti carichi termici di oggi e di domani senza la necessità di rinnovare periodicamente l’intera infrastruttura, considerando il continuo progresso tecnologico e l’aumento della densità di potenza dei chip.

    Sfruttando in modo strategico il raffreddamento a liquido e le alte temperature per gestire le fonti di calore di maggiore intensità, gli operatori vedranno aumentare l’efficienza operativa del loro data center coniugando allo stesso tempo un maggiore impegno verso la sostenibilità ambientale.

    Risolvere il dilemma della densità

    Il tema della densità rappresenta una delle maggiori sfide per i data center. Da un lato, l’installazione di apparecchiature sempre più potenti è essenziale per massimizzare le prestazioni, ma dall’altro porta con sé sfide importanti nella gestione del calore.

    I sistemi di raffreddamento ad acqua refrigerata che lavorano ad alte temperature offrono una soluzione efficace grazie alla loro compatibilità con le tecnologie più avanzate di liquid cooling come il raffreddamento a immersione e quello direct-to-chip, che rendono possibile la gestione del calore prodotto da carichi di lavoro ad alta densità.

    Questi sistemi consentono di soddisfare le crescenti esigenze di gestione del calore nei data center senza comprometterne le prestazioni o l’efficienza energetica. Gestendo efficacemente le alte temperature legate alla densità, il raffreddamento a liquido permette agli operatori di mantenere la stabilità operativa ottimizzando l’uso dell’energia.

    Il vantaggio in termini di sostenibilità sfruttando il recupero di calore

    La sostenibilità è una preoccupazione fondamentale per i data center e il consumo energetico è sempre più sotto esame. Gli operatori sono chiamati a rispettare normative sempre più stringenti e a raggiungere una migliore efficienza energetica. Un modo per vincere questa sfida è la gestione del recupero del calore prodotto dai data center.

    I sistemi di raffreddamento a liquido sono essenziali per raggiungere questo obiettivo. Catturando e riutilizzando il calore prodotto in eccesso – che sia per il teleriscaldamento, per i processi industriali o per altri usi secondari – i data center e le comunità circostanti possono ridurre significativamente la loro dipendenza da fonti energetiche esterne. Questo non solo diminuisce i costi operativi, ma contribuisce anche al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità verso i quali il settore si sta orientando.

    Prepararsi alle future esigenze di raffreddamento

    Liquid Cooling

    Con l’avanzare della tecnologia, le temperature necessarie per raffreddare in modo efficiente le future implementazioni di AI evolveranno nel tempo, con un ampio margine di variazione per la densità e la temperatura all’interno del data center. Di conseguenza, i sistemi di raffreddamento dovranno essere altrettanto adattabili.

    I design modulari, l’uso di refrigeranti a basso potenziale di riscaldamento globale (GWP) e l’ottimizzazione dell’efficienza energetica sono le principali innovazioni delle tecnologie di raffreddamento di prossima generazione. Questi sistemi sono fondamentali non solo per progettare data center all’avanguardia e conformi alle normative ambientali sempre più severe, ma possono anche contribuire a ridurre i costi operativi.

    Successo a lungo termine

    Il futuro dei data center è segnato dal doppio imperativo di innovazione e sostenibilità. Mentre il settore affronta la sfida di conciliare l’efficienza operativa, il controllo dei costi e la responsabilità ambientale, il raffreddamento ad acqua refrigerata si posiziona come soluzione incredibilmente previdente. Offrendo soluzioni di raffreddamento flessibili, scalabili ed efficienti dal punto di vista energetico, i sistemi di raffreddamento a liquido consentono ai data center di affrontare le sfide della densificazione e dell’evoluzione tecnologica sempre più rapida.

    Gli operatori che oggi adottano soluzioni per l’AI e l’HPC investendo in sistemi ad acqua refrigerata, si stanno preparando a un successo duraturo. Progettare data center per temperature dell’acqua più elevate, densificazione avanzata e raffreddamento dei chip di nuova generazione, attraverso soluzioni pronte per l’AI, non solo risponde alle esigenze attuali, ma li posiziona strategicamente per affrontare le sfide e cogliere le opportunità future.

    Sebbene l’industria non possa prevedere le temperature future, con l’infrastruttura adeguata i data center possono affrontare le sfide con maggiore fiducia riducendo l’incertezza, non limitandosi a reagire ai cambiamenti, ma facendosene carico anticipandoli e gestendoli.

    Enrico Miconi, Global Offering Manager Thermal di vertiv.it

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  • Intelligenza artificiale, SMACT porta alle Pmi l’applicazione che favorisce efficienza e sostenibilità

    Intelligenza artificiale, SMACT porta alle Pmi l’applicazione che favorisce efficienza e sostenibilità

    Soluzione creata e lanciata sul mercato nel 2022 da Maxfone


    Un applicativo di Machine Learning progettato per il monitoraggio e l’ottimizzazione dei processi produttivi industriali, che accompagna le aziende verso modelli d’impresa più efficienti e sostenibili. IDA (IoT Data Analytics), la soluzione creata e lanciata sul mercato nel 2022 da Maxfone, il Digital Enabler specializzato nella transizione digitale delle PMI, diventa ora uno strumento che SMACT Competence Center mette a disposizione di tutte le imprese. Con questa partnership, che contestualmente vede il rinnovo dell’adesione di Maxfone all’ecosistema SMACT, il centro di competenza del Nordest amplia la propria offerta di servizi, fornendo alle imprese uno strumento capace di accelerare il loro percorso di trasformazione digitale e ambientale, aiutandole così a rispettare i requisiti di sostenibilità previsti per accedere agli incentivi del piano Transizione 5.0. Oltre a fornire la tecnologia, SMACT estenderà il proprio supporto anche alla fase di data analysis, con una consulenza mirata per l’analisi dei dati raccolti dall’applicazione e per l’ottimizzazione dei processi aziendali.

    «I dati generati dalla digitalizzazione dei processi produttivi possono essere utilizzati per migliorare le performance aziendali, ad esempio con la manutenzione preventiva e predittiva, o ancora nel settore della sostenibilità ambientale in funzione energy management – dichiara Matteo Faggin, direttore generale di SMACT – Vogliamo offrire questo strumento, che nasce grazie a Maxfone, a tutte le imprese che vogliono digitalizzare, con un notevole risparmio di tempo e risorse, i loro processi. Ma mettiamo a disposizione anche le nostre competenze nel campo dell’analisi dei dati e nella creazione di un process modelling a supporto delle previsioni e delle decisioni aziendali. In questo modo rendiamo più semplice massimizzare i benefici dell’applicazione, anche nel caso in cui l’azienda non dovesse avere una figura specifica di data analyst al proprio interno».

    «Siamo nelle condizioni di poter sviluppare nuovi servizi avanzati per le PMI. Grazie all’analisi dei dati, le aziende che utilizzano le nostre applicazioni possono rispondere a nuove esigenze e progettare modelli d’impresa più efficienti e sostenibili – dice Paolo Errico, Ceo di Maxfone. – Questo accordo con SMACT unisce le competenze ed il networking del competence center con le prestazioni avanzate di IDA. Una combinazione vincente e apprezzata dagli imprenditori perché disegnata per una transizione digitale su “misura” di PMI».

    Cos’è IDA (IoT Data Analytics)

    IDA utilizza le più sofisticate tecnologie di Intelligenza Artificiale, Machine Learning ed Edge Computing per analizzare e gestire i dati aziendali ed estrae informazioni utili per ridurre tempi ed errori nell’elaborazione manuale. Nello specifico, attraverso una dashboard intuitiva, il sistema consente di monitorare in tempo reale parametri critici come consumi energetici, emissioni di CO2 e stato dei macchinari, permettendo di ottimizzare e pianificare interventi con maggiore precisione. IDA nel corso degli anni ha trovato applicazione in diversi settori industriali, anche grazie alla sua metodologia standardizzata che ne garantisce una versatilità applicativa unica. Questo approccio data-driven, quindi esclusivamente basato sui dati, trasforma le informazioni raccolte in un patrimonio indispensabile per i processi aziendali presenti e futuri.

    Grazie a IDA è possibile ottenere fino al 20% di risparmio sui consumi energetici e indicazioni per un uso effi­ciente delle risorse, ricevendo approfondimenti sui processi industriali, i cicli di lavorazione per ogni commessa, operatore, materiale, attrezzatura e fermo macchina, per mezzo di avvisi e notifiche personalizzate anche a distanza. IDA analizza i dati in tempo reale e presenta soluzioni per migliorare i processi: orari di produzione ottimali, identificazione dei prodotti più energivori e manutenzione predittiva.

    SMACT Competence Center

    SMACT è uno degli 8 Centri di Competenza industria 4.0 nati in Italia su impulso del Ministero dello Sviluppo Economico. È una partnership pubblico-privata che mette a sistema le competenze in ambito 4.0-5.0 della ricerca, dei provider di tecnologie e delle imprese early adopter. SMACT nasce nel Triveneto raggruppando stakeholder con capacità ed esperienza nella Digital Transformation, per permettere all’intero sistema produttivo e sociale di affrontare il futuro e creare valore.

    Tutti i dettagli e le attività di SMACT Competence Center sul sito www.smact.cc

    Maxfone Srl Società Benefit

    Maxfone è un’azienda fondata a Verona nel 2010, oggi punto di riferimento per l’innovazione e l’avanzamento tecnologico dei business italiani. La società è un Digital Enabler che opera nei settori dell’Internet of Things (IoT) e dell’Internet of Behaviors (IoB) attraverso due competence center: IoTSolutions e SocialMeter. Le competenze in Data Science e nell’utilizzo di sistemi avanzati di apprendimento automatico (Machine Learning e Intelligenza Artificiale) rendono le tecnologie sviluppate da Maxfone molto agevoli e di facile integrazione per le PMI. L’azienda ad oggi conta 10 persone e oltre 92 collaborazioni universitarie. Nel 2023 ha generato ricavi per circa 1,3 milioni di euro.

    Tutte le info su Maxfone sul sito maxfone.it

    La Redazione

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  • Le implicazioni rivoluzionarie di DeepSeek per la partita dell’Intelligenza Artificiale

    Le implicazioni rivoluzionarie di DeepSeek per la partita dell’Intelligenza Artificiale


    La sorpresa di DeepSeek, che ha scosso i mercati lunedì, potrebbe in realtà rappresentare una buona notizia per il settore dell’intelligenza artificiale nel lungo periodo. Inoltre, ha messo in evidenza l’ampiezza del mercato al di là del settore tecnologico. Ecco perché riteniamo che la vicenda DeepSeek offra prospettive interessanti.

    Il titolo del gigante dell’IA Nvidia è crollato del 17% lunedì, in seguito alla notizia che una società cinese di intelligenza artificiale chiamata DeepSeek ha sviluppato un concorrente di ChatGPT di OpenAI con costi di sviluppo sorprendentemente inferiori rispetto a quelli dei colossi tecnologici statunitensi. Si è trattato di uno shock davvero raro, considerando che l’azienda esiste da anni, ma nessuno aveva idea che avesse sviluppato questa capacità fino a poco tempo fa.

    Le prime stime sono sbalorditive – il modello di DeepSeek è stato addestrato con un costo di circa 6 milioni di dollari, rispetto all’attuale benchmark del settore di circa 100 milioni di dollari e a una frazione del trilione di dollari che OpenAI, Google e altre grandi aziende statunitensi hanno dichiarato di voler investire nell’IA nei prossimi anni. Non sorprende, quindi, che questa notizia abbia colpito al cuore le valutazioni delle aziende legate all’intelligenza artificiale.

    Da tempo sosteniamo che il momentum dei titoli IA presentasse delle vulnerabilità reali. È interessante notare che ci aspettavamo uno shock di natura diversa: questioni antitrust, problemi fiscali e regolamentazioni sembravano essere candidati più probabili. Tuttavia, dato il livello di valutazione di queste aziende, era inevitabile che qualsiasi scossa, indipendentemente dalla sua origine, avrebbe avuto un impatto significativo.

    Nel lungo periodo, secondo i nostri analisti tecnologici, l’innovazione di DeepSeek sarà positiva per l’intero settore. Significa costi più bassi per le aziende di software (come Microsoft), costi ridotti per le società di Cloud computing (come Amazon Web Services) e costi inferiori per qualsiasi azienda tecnologica in cui il costo dell’inferenza sia significativo (come Apple e Meta).

    Sarà interessante sentire cosa diranno le grandi aziende tecnologiche, che stanno presentando i loro risultati in questi giorni, su questo sviluppo; ad esempio, Meta e Microsoft riportano i loro dati questa sera.

    A partire da martedì mattina, il settore AI è tornato ai livelli di inizio mese. Il Goldman Sachs AI Basket, che include circa 108 aziende collegate all’intelligenza artificiale, dai semiconduttori all’energia fino ai data center, è tornato solo ai livelli di inizio gennaio. Questo suggerisce che nel breve termine potrebbe esserci un’ulteriore rotazione e ampliamento del mercato.

    Ma forse il dato più significativo della sessione di lunedì riguarda l’aumento dell’ampiezza del mercato. Infatti, nonostante un calo dell’1,5%, più di 300 delle 500 azioni dell’indice S&P 500 sono aumentate in quel giorno, un evento mai accaduto nei quasi 70 anni di storia dell’indice. Questo conferma la nostra view, maturata dall’inizio del 2024, secondo cui il mercato si allargherà oltre il settore tecnologico. La nostra prospettiva positiva sulle azioni statunitensi quest’anno si basa principalmente su titoli non tecnologici: non abbiamo bisogno di rendimenti straordinari nel tech per ottenere rendimenti positivi dell’equity USA nel 2024.

    Per quanto riguarda l’IA, nel tempo prevediamo che i benefici si estendano a realtà più piccole negli Stati Uniti, a Paesi al di fuori degli USA e a settori diversi dal tech, anche se finora siamo stati prudenti nel prevedere la velocità con cui ciò accadrà.

    Tuttavia, DeepSeek ha cambiato le carte in tavola. Si pensi, ad esempio, alle aziende biotech che utilizzano i Large Language Models (LLM) per la scoperta di farmaci: potrebbero ridurre significativamente i costi e accelerare notevolmente i progressi nel settore.

    Nel lungo termine, questo potrebbe rivelarsi un momento cruciale per l’evoluzione dell’industria tecnologica: i Paesi potrebbero non aver più bisogno di grandi aziende tecnologiche già affermate per sostenere gli investimenti necessari a stimolare una crescita economica più elevata. Da una prospettiva macroeconomica, si tratta potenzialmente di un enorme passo avanti nella democratizzazione della tecnologia AI.

    Jennifer Bender, Chief Investment Strategist di State Street Global Advisors

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  • Miss Italia 2024 diventa un avatar per aiutare i pazienti a fruire dei servizi ospedalieri

    Miss Italia 2024 diventa un avatar per aiutare i pazienti a fruire dei servizi ospedalieri

    Si tratta di un progetto realizzato con l’Ai dalla tech company QuestiT di Siena


    Tech, miss Italia 2024 diventa un avatar conversazionale grazie all’Ai. Aiuterà i pazienti a fruire dei servizi ospedalieri.

    Si tratta di un recente progetto, 100% made in Italy, avviato in Toscana. Entrando più nel dettaglio, il sito internet dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese ( AouSenese ) accoglie ufficialmente “Ofelia”, il quale ha il volto e la voce di Ofelia Passaponti, la più bella d’Italia dell’anno scorso, come protagonista dell’iniziativa proprio per le sue origini toscane.

    Le sue funzionalità? Soprattutto informative e di supporto a pazienti e cittadini del territorio.

    Dietro alla sua realizzazione c’è una realtà del territorio, QuestIT, tech company appartenente al gruppo Vection Technologies specializzata proprio nella creazione di tecnologie basate sull’IA.

    “Ofelia è un assistente virtuale di ultima generazione – afferma Ernesto Di Iorio (in foto), CEO di QuestIT – È capace di rispondere in maniera chiara e precisa alle richieste degli utenti 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 e, di conseguenza, di condividere informazioni inerenti ai servizi offerti dalla struttura come, per esempio, contatti e ubicazione dei dipartimenti e dei reparti, procedure e modalità di effettuazione di analisi e ritiro referti e molto altro”.

    Ofelia verrà supportata nella quotidianità lavorativa da altri due avatar avveniristici, anch’essi presenti sul sito dell’AouSenese e sempre a firma della tech company QuestIT. Uno è stato denominato Guido, mentre il secondo è un digital twin neutro, con le sembianze di un robot, chiamato AOUSIA (Acronimo di AOUS e Intelligenza Artificiale). Entrambi, così come Ofelia, sono a completa disposizione dei singoli utenti che possono scegliere di parlare ed interfacciarsi con l’assistente virtuale preferito.

    La Redazione

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  • L’intelligenza artificiale rivoluziona il processo produttivo delle imprese

    L’intelligenza artificiale rivoluziona il processo produttivo delle imprese

    Se ne parlerà nell’appuntamento “AI WEEK” dal 12 al 16 maggio prossimi a Milano


    L’intelligenza artificiale diventa una presenza importante nelle imprese rivoluzionando il processo produttivo. La tecnologia cambia il paradigma economico e stravolge l’organizzazione aziendale del XX secolo. Non c’è alcun dubbio sull’importanza dell’intelligenza artificiale: maggiore efficienza e diminuzione del flusso del lavoro. A questo riguardo ci sono studi elaborati da enti di ricerca che provano a comprendere questa trasformazione al fine di conoscere sviluppi e nuove opportunità proprio delle imprese italiane. Un appuntamento da tenere in considerazione è ‘AI WEEK’ che si svolge dal 12 al 16 maggio 2025 con due giornate in presenza, il 13 e il 14, a Rho Fiera Milano.

    Analisi del settore

    Secondo una serie di ricerche condotte sulle principali testate internazionali del settore da Espresso Communication per conto di Intelligenza Artificiale Spiegata Semplice, numerosi professionisti a livello globale utilizzano strumenti e tool d’intelligenza artificiale generativa senza conoscerli nel migliore dei modi e, la maggior parte delle volte, senza rispettare vincoli e normative vigenti.

    A questo proposito c’è l’indagine strutturata da Help Net Security, secondo cui «l’81% degli impiegati statunitensi dichiara di non aver mai ricevuto una formazione adeguata in ottica Generative AI e il 15% di questi ultimi utilizza strumenti non autorizzati».

    Ma in Italia come si sta diffondendo la conoscenza dell’intelligenza artificiale generativa all’interno delle mura aziendali? La situazione generale risulta positiva e, per di più, in costante miglioramento.

    A confermare questo trend è l’Osservatorio Intelligenza Artificiale della School of Management del Politecnico di Milano, in cui emerge che «nell’ultimo anno 2 organizzazioni italiane su 3 hanno già elaborato un piano per applicare l’AI Generativa nei processi operativi e una su 4 ha avviato una sperimentazione».

    Con Giacinto Fiore (in foto con Pasquale Voscanti), co-founder dell’AI WEEK, vogliamo conoscere il ruolo della tecnologia nelle imprese.

    Giacinto, che ruolo assume l’intelligenza artificiale nelle imprese?

    «L’intelligenza artificiale oggi rappresenta uno strumento indispensabile per le imprese che vogliono rimanere competitive in un mercato sempre più veloce e complesso. Il suo ruolo è quello di semplificare processi, aumentare l’efficienza e migliorare la capacità decisionale. Attraverso iniziative come l’AI WEEK, lavoriamo per rendere l’IA accessibile ai manager e agli imprenditori, mostrando loro come integrare queste tecnologie in modo strategico, non solo per innovare, ma per creare reale valore aziendale».

    Quali sono i vantaggi principali nel processo produttivo?

    «I vantaggi principali derivano dalla capacità dell’IA di automatizzare attività ripetitive, riducendo errori e ottimizzando i tempi. Pensiamo alla manutenzione predittiva, dove l’IA può prevenire guasti nei macchinari, o all’ottimizzazione delle risorse produttive grazie ai modelli predittivi. Inoltre, la personalizzazione dei prodotti, guidata dai dati raccolti, è un altro grande plus. Durante gli eventi previsti all’AI WEEK, presentiamo casi concreti di aziende che hanno rivoluzionato i loro processi produttivi grazie a queste tecnologie, come nel settore automotive con partner come Glassdrive».

    L’intelligenza artificiale in che modo trasformerà l’organizzazione del lavoro nelle imprese?

    «L’IA sta già trasformando l’organizzazione del lavoro spostando il focus dalle attività operative e manuali a quelle strategiche e creative. Da un lato, verranno introdotti nuovi ruoli legati alla gestione delle tecnologie, come il prompt engineering o i data scientist; dall’altro, molte competenze tradizionali saranno arricchite dall’interazione con l’IA. Questa trasformazione non deve essere interpretata come una minaccia, ma come un’opportunità per liberare tempo e risorse verso attività a maggior valore aggiunto. Il nostro lavoro di divulgazione con Intelligenza Artificiale Spiegata Semplice punta proprio a preparare manager e professionisti ad affrontare questo cambiamento con consapevolezza».

    Le imprese sono preparate a lavorare con l’intelligenza artificiale?

    «La verità è che siamo in un momento di transizione: alcune aziende, soprattutto quelle grandi o tecnologicamente avanzate, stanno già sfruttando appieno il potenziale dell’IA. Altre, specialmente le PMI, sono ancora in una fase esplorativa. È qui che noi interveniamo con progetti di formazione e divulgazione, come il nostro podcast e gli eventi annuali firmati AI WEEK, per accompagnare le imprese italiane verso una maggiore maturità digitale. È fondamentale aiutare queste aziende a capire che l’IA non è un lusso, ma un investimento strategico per il futuro».

    Francesco Fravolini

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