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Maggio 17, 2024
EvoluzioneManagement

Gli imprenditori e la complessità: alcuni consigli per gestirla senza paura

“L’elemento più evidente, quello che nessun imprenditore in questo momento storico può permettersi di ignorare è la velocità del cambiamento. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un progressivo aumento della variabilità dei mercati che i nostri imprenditori servivano. Questo è stato causato da eventi geopolitici, ma anche dall’enorme aumento dell’introduzione di nuove tecnologie. La mia percezione è che dal 2000 in avanti la corsa sia stata davvero inarrestabile.

L’Italia è un Paese, come sappiamo, composto principalmente da PMI e, ultimamente, da molte startup. Gli imprenditori italiani quindi sono spesso alla guida di realtà poco strutturate e che, spesso, fanno difficoltà a crescere.

Da un certo punto di vista, piccolo è bello, perché le PMI e le startup ancora di più riescono a reagire più rapidamente ai cambiamenti. Dall’altro canto, però, questi cambiamenti richiedono una certa forza finanziaria e competenze manageriali di cui spesso le PMI non dispongono. Noi imprenditori per primi dobbiamo dotarci di un nuovo mindset, fortemente orientato alla crescita e all’apprendimento.

FARE RETE

Dal mio punto di vista, gli imprenditori italiani sono dotati di grandissima energia e creatività. Siamo un popolo che ama lavorare, produrre, creare bellezza e questa attitudine va certamente preservata in quanto rappresenta un elemento differenziante forte del nostro ecosistema produttivo.

È, però, importante che noi imprenditori impariamo a fare rete, a condividere conoscenza e a portare avanti insieme – a beneficio di tutti – alcune iniziative che ci consentiranno di affrontare al meglio I prossimi anni.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE, NIENTE PAURA

Così come la maggior parte delle altre tecnologie e innovazioni che sono oggi presenti sul mercato, gli algoritmi rappresentano degli strumenti e come tutti gli strumenti possono essere utilizzati in modo proficuo oppure no. Nello specifico, credo che l’AI diventerà un supporto tecnologico in numerosi ambiti, portando alle aziende un’innovazione come fu, ad esempio, l’introduzione di strumenti come I fogli elettronici o l’email. Semplificherà il lavoro degli operatori umani, che dovranno acquisire nuove competenze tecniche, ma non ne sostituirà l’apporto intellettivo.

NUOVE FIGURE

Altro tema da considerare: la complessità in azienda è tale che una sola figura al fianco dell’imprenditore non basta. Serve un team di risorse manageriali, opportunamente formate, che abbiano competenze trasversali e siano in grado di comprendere la visione dell’imprenditore. L’innovazione non è più riservata alle funzioni più tecniche o a chi segue il prodotto. C’è necessità di innovare I processi a tutti i livelli. Per questo un innovation manager potrebbe anche avere un profilo più orientato alle risorse umane, alla finanza o allo sviluppo commerciale. L’importante è che tale figura abbia lo specifico compito, in accordo con l’imprenditore, di trasmettere a tutto il personale presente in azienda, una mentalità orientata all’innovazione così da rendere ogni singola risorsa capace di proporre iniziative di miglioramento per l’azienda.

Altra figura importante, il Fractional Manager, che è una modalità di ingaggio di figure dirigenziali part time particolarmente adeguato alle PMI. Consiste nell’inserire in azienda, per un periodo che va di solito dai 6 ai 24 mesi, un dirigente addetto a una specifica funzione o progetto. Per due o tre giorni alla settimana, il Fractional Manager affianca l’imprenditore e il suo team nel condurre in modo operativo progetti di vario genere, dall’implementazione dei sistemi informativi, all’export, fino alle operazioni straordinarie di vendita ed acquisizione. Si tratta quindi di una figura molto operativa, che ha l’obiettivo di “rendersi inutile il prima possibile”, avendo formato il personale aziendale a gestire le novità introdotte. Il tutto a costi molto inferiori rispetto a quelli che l’imprenditore sostiene assumendo un dirigente come dipendente.

IMPRESE E AI

In generale, il tema della gestione economica, finanziaria e patrimoniale nelle PMI è ancora molto spinoso per l’Italia. Noi come Fractional Manager Italia veniamo quotidianamente a contatto con aziende che, pur essendo ben strutturate e introdotte nel mercato, affrontano situazioni di crisi, situazioni che mettono a rischio posti di lavoro sia diretti che nell’indotto. Il legislatore ha introdotto negli ultimi anni delle normative a mio parere adeguate, in ambito di prevenzione e gestione della crisi d’impresa, ma ovvio gli imprenditori non possono affrontare da soli, o con il solo ausilio del commercialista, situazioni in cui la complessità e la tensione finanziaria sono tanto elevate.

RISORSE ECONOMICHE E PMI

Da questo punto di vista per noi imprenditori lo scenario è molto migliorato rispetto a uno o due decenni fa quando, se si aveva bisogno di finanza, si poteva accedere esclusivamente ai canali bancari tradizionali. Oggi esiste tutta una serie di strumenti a disposizione degli imprenditori per ottenere finanza a condizioni agevolate o, talvolta, a fondo perduto. A questi temi, come Fractional Manager Italia, dedichiamo moltissima attenzione e teniamo periodicamente webinar gratuiti per aiutarli a comprendere quali canali possano essere attivati per richiedere finanza.

CRESCITA AZIENDALE: I METODI

L’approccio non accentratore da parte dell’imprenditore è fondamentale. Se si vuole prosperare e far crescere la propria azienda è necessario imparare a delegare e a comprendere il valore aggiunto che dà il lavorare con team strutturati, assegnando chiare responsabilità non solo alle figure che sono da più tempo in azienda, ma anche ai giovani. In questo modo  si sfrutta  la capacità di ognuno di portare innovazione e conoscenza. Poi bisogna abbandonare la paura. Non tutti siamo fatti per fare gli imprenditori, ma chi ha scelto questa strada deve essere consapevole che il coraggio, supportato da una buona capacità di pianificazione, è indispensabile per migliorare e generare valore.

FALLIRE

Purtroppo credo che gli imprenditori, come tutti d’altronde, ricevano oggi così tanti input da essere assorbiti da una cultura del confronto, in cui si rimarcano spesso solo i successi e mai i fallimenti, né si dà spazio alla fatica che sta dietro il raggiungimento di un obiettivo importante. È fondamentale non tanto pensare al fallimento in sé, o alla sua eventualità, ma alla propria missione, ai motivi che ci hanno spinto a voler fare gli imprenditori. Credo che questo sia il modo più valido per iniziare a considerare il fallimento come un’evenienza, un’eventualità che non toglie valore al nostro progetto, ma anzi ci permette di apprendere.

FUTURO:

Agli imprenditori con cui collaboro dico sempre che dovrebbero dotarsi delle “3C del successo”: Chiarezza, Coerenza e Curiosità. La Chiarezza serve per definire l’obiettivo e avere sempre chiaro il motivo per cui si è scelta la strada dell’imprenditoria rispetto ad altre possibilità. La Coerenza serve per fare scelte giuste giorno dopo giorno. Non si dovrà fare tutto, ma il necessario per raggiungere il proprio obiettivo aziendale e di crescita. E infine, la Curiosità, perché servono interesse e apertura nei confronti delle molteplici opportunità che il mercato offre o anche solo per conoscere e sfruttare al meglio le risorse che abbiamo già presenti in azienda”.

Ilaria Agostinelli, Corporate & Startup Management 

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