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Dicembre 3, 2024
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Umbria: “Dal 1817 produciamo e imbottigliamo il frutto della nostra storia”

Francesco Gradassi, titolare dell’azienda Marfuga a Campello Sul Clitumno


L’olivicoltura in Umbria è una ricchezza economica della regione. L’Azienda Agraria Marfuga

possiede delle valenze che superano quelle di natura agronomica ed economica.

Conviene ricordare che la valorizzazione dell’olio rappresenta un’operazione che, realizzata attraverso la comunicazione e la sensibilizzazione degli operatori e dei consumatori, ha come riferimento la qualità del prodotto e quello dell’intero sistema.

L’azienda

È composta da una struttura agrituristica, da 12.000 olivi ed è concepita come luogo di  accoglienza per il consumatore finale dove, un open space, ospita durante l’anno, convegni, eventi e mostre d’arte. La filosofia ed il modo di interpretare l’olio di Francesco Gradassi, titolare dell’Azienda Agraria Marfuga, si conosce degustando le eccellenze come l’Olio extravergine Marfuga DOP Umbria colli Assisi-Spoleto e l’olio extravergine di oliva “L’affiorante” Marfuga monocultivar moraiolo.

L’azienda situata ai piedi della collina Marfuga, proviene da un’antica famiglia di agricoltori. “Testimonianze – afferma il proprietario – come un’unità di misura di vendita, marchiata dallo Stato Pontificio, trovato nei magazzini aziendali, provano che sin dal 1817, vendeva olio ricavato dai propri uliveti e che sin dai primi del 1900, il mio bisnonno Domenico già spediva in damigiane di vetro il prezioso nettare a famiglie del nord Italia, come testimoniano alcuni documenti di trasporto delle Ferrovie, ritrovati negli archivi di famiglia”.

Il progetto economico

L’obiettivo principale è la valorizzazione del territorio dell’Umbria ed in particolare del Comune di Campello sul Clitunno con la produzione di “Oli Estremi”. Oli extravergini figli della fatica, del sudore, della laboriosità dell’uomo, prodotti in zone geograficamente impervie, coltivati in minuscoli fazzoletti di terra strappati alla montagna, alle rocce, al bosco. Oli extravergini straordinari carichi di storia, olii rari (a volte la produzione è di poche migliaia di bottiglie) e preziosi che si fanno apprezzare da quanti amano gli olii extravergini autentici, fruttati e fragranti, dal sapore netto di oliva, decisamente erbaceo con note dominanti di carciofo e mandorla acerba.

Con Francesco Gradassi scendiamo nel dettaglio per conoscere il progetto dell’azienda.

Francesco, come intende valorizzare il territorio dell’Umbria?

«Il territorio dell’Umbria è già di per sé molto conosciuto sia per le bellezze artistiche sia per il paesaggio. Ora è apprezzato ancora di più per la qualità degli olii extravergine di oliva che si producono. Soprattutto negli ultimi anni si è registrato un innalzamento della qualità dell’olio EVO, grazie ad una corretta educazione degli addetti ai lavori ed a un controllo maniacale di tutta la filiera, dalla coltivazione con pratiche agronomiche mirate, alla raccolta meccanizzata, passando per l’estrazione nei frantoi che si sono dotati di macchinari all’avanguardia, fino all’adozione di metodi di imbottigliamento modernissimi che permettono al prodotto di avere una più lunga qualità nel tempo. È importante promuovere e valorizzare ancora di più il territorio dell’Umbria anche grazie al nuovo piano olivicolo regionale che ci sta permettendo d’impiantare nuove piantagioni – tradizionali e semi intensive – con cultivar autoctone, che ci consentiranno di aumentare la quantità della produzione, di realizzare una maggiore costanza di raccolto, ma soprattutto di abbattere i costi di produzione. Il tutto ci permetterà di avere una maggiore redditività che consentirà di alimentare in maniera adeguata tutta la filiera olivicola».

Il core business dell’azienda?

«Il core business dell’azienda Marfuga è la produzione e vendita di olio extravergine di oliva. La nostra proprietà attuale è di circa 14.000 ettari e stiamo impiantando circa 10 ettari di nuovi oliveti».

Perché coinvolgere le persone con incontri dibattiti?

«Se aumentiamo la cultura dell’olio extravergine di oliva di qualità sarà di conseguenza maggiore anche la consapevolezza del consumatore. Non solo. Le persone possono capire con maggiore conoscenza la differenza fra un olio industriale e un olio di altissima qualità».

Qual è il fatturato

«Circa 1.800.000 euro nel 2023».

L’Italia quali immagini promuove all’estero?

«Mediante l’olio EVO, senza dubbio una immagine molto positiva del nostro Paese. E questo è possibile anche perché l’Italia è l’unica nazione che ha 500 tipologie di cultivar che ci permettono di avere in tutto il territorio nazionale  – dal Trentino alla Sicilia – varie tipologie di olio EVO dalle più particolari sfumature sia dal punto olfattivo che da quello gustativo. Siamo i leader indiscussi per quanto riguarda la qualità e siamo anche il modello da seguire per la costruzione e l’innovazione dei macchinari di estrazione».

Per quanto riguarda la produzione dell’olio del mondo quanto incidono le eccellenze della gastronomia il turismo degli ultimi anni?

«Moltissimo. Praticamente inizio già dagli anni ’90. Con il turismo enogastronomico si è avuto uno sviluppo sempre maggiore dell’attività turistica. È sicuramente una tipologia di turismo completamente diversa da quella tradizionale. Il turismo enogastronomico permette, oltre che di visitare i luoghi storici e artistici delle varie regioni d’Italia, di conoscere e  assaggiare le eccellenze compresi i prodotti tipici, creando quindi un indissolubile connubio fra il turismo e luoghi di produzione».

Analisi economica del settore

«La produzione olivicola umbra nel 2023 – secondo i dati del Listino Borsa Merci Perugia della Camera di Commercio dell’Umbria – scende tra 1.514 e 2mila 108 tonnellate (i conti definitivi non sono stati ancora tirati) rispetto alle 4mila036 tonnellate del 2022, che comunque erano già lontane dalle 5mila 96 tonnellate della media 2018/2021. In sostanza, nel 2023 la produzione olivicola umbra ha perso, nel 2023 rispetto al 2022, tra 1.928 e 2mila 522 tonnellate. Ricordiamo che in Umbria – secondo elaborazioni Coldiretti – si trovano quasi 7,5 milioni di piante di olivo che coprono circa 30mila ettari. La Dop dell’olio extravergine di oliva Umbria, istituita nel 1997, è estesa all’intero territorio regionale, che è stato suddiviso in cinque sottozone (Colli Assisi-Spoleto, Colli Martani, Colli del Trasimeno, Colli Amerini e Colli Orvietani). A provocare il crollo in Umbria sono state le forti piogge in fase di fioritura, l’attacco di mosca (la mosca dell’olivo, la cui larva è una minatrice della drupa dell’olivo, è considerata l’avversità più grave a carico dell’olivo) e, nell’ultima fase, il colpo di grazia della siccità, quindi la mancanza d’acqua nelle zone sprovviste di impianto d’irrigazione».

Qualità dell’olio

«La qualità dell’olio prodotto in Umbria è buona e i prezzi medi – come emerge dal Listino Borsa Merci di Perugia della Camera di Commercio dell’Umbria – sono in aumento del 17-18% rispetto al 2022 e del 35% rispetto al 2021 per le piccole partite non confezionate acquistate direttamente al frantoio (prezzo medio 2023 13,5 euro, 2022 11,5 euro e 2021 10 euro al Kg). Per quanto riguarda le vendite di grandi partite di olio extravergine d’oliva, anche in questo caso acquistate direttamente al frantoio (e ovviamente senza confezione), il prezzo medio al kg è di 12,5 euro (forchetta min 12 euro max 13 euro), in crescita di circa il 32% sul 2022, quando il prezzo medio era 9,5 euro al kg e la forchetta 9-10 euro».

Francesco Fravolini

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