E’ il risultato di una indagine pubblicata di recente da Workday Inc.
Le aziende nell’area EMEA sono le più propense ad abbracciare l’Intelligenza Artificiale e il Machine Learning, nonostante le sfide significative che ostacolano la loro adozione: lo rivela un’indagine di Workday. https://www.workday.com/en-gb/why-workday/our-technology/artificial-intelligence/research/ai-in-business.html
Gli imprenditori dell’area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) accolgono con favore AI e ML, malgrado i considerevoli ostacoli rappresentati dai diversi tassi di adozione, dagli archivi di dati e dalla burocrazia.
Workday Inc., fornitore leader di applicazioni cloud aziendali per la gestione finanziaria e delle risorse umane, ha pubblicato una recente indagine in cui si esamina come l’Intelligenza Artificiale (AI) e il Machine Learning (ML) influenzeranno il futuro del mondo del lavoro.
Lo studio “Preparing to Power Up: EMEA Leads the Way to an AI-Driven Future” rivela che gli imprenditori hanno chiara consapevolezza dei vantaggi che AI e ML porterebbero alle proprie aziende, nonostante ci sia una divergenza di opinioni in merito a queste tecnologie all’interno dei consigli di amministrazione. Lo studio evidenzia inoltre come gli archivi di dati e la burocrazia rappresentino i maggiori ostacoli all’adozione.
Le conclusioni principali relative all’area EMEA:
L’ottimismo e l’elevata propensione all’investimento sono attribuiti a una migliore regolamentazione. Il 48% dei dirigenti d’azienda in Italia accoglie con favore le opportunità offerte dall’Intelligenza Artificiale e il Machine Learning per le proprie aziende, rispetto al 50% nelle Americhe e al 46% nell’area APJ.
L’Austria (62%) e il Regno Unito (60%) sono i Paesi in cui si fa uso con maggiore entusiasmo di AI e ML, mentre Norvegia (40%), Danimarca (44%) e Germania (45%) sono i meno entusiasti. Inoltre, il 44% delle aziende dell’area EMEA ha apportato modifiche per garantire che le loro attività siano sufficientemente agili da consentire la riallocazione delle risorse in modo rapido e su scala.
L’indagine suggerisce inoltre che i dirigenti d’azienda dell’area EMEA sono generalmente più fiduciosi nei confronti di AI e ML. Dopo l’introduzione del Regolamento generale sulla protezione dei dati, l’UE sta proponendo un nuovo quadro giuridico per l’Intelligenza Artificiale: l’EU AI Act.
L’obiettivo è rafforzare la governance sulla qualità dei dati, la trasparenza e l’attività di supervisione svolta dall’uomo, incoraggiando una maggiore fiducia nella tecnologia.
L’entusiasmo per AI e ML tra i dirigenti d’azienda dell’area EMEA, sostenuto dai progressi normativi, sta contribuendo ad aumentare la propensione agli investimenti. Le aziende del Nord Europa sono in testa agli investimenti in queste tecnologie, mentre quelle dell’Europa meridionale hanno un approccio più conservativo.
Le opinioni sull’adozione di AI e ML da parte dei consigli di amministrazione sono
Diverse.
Malgrado l’entusiasmo sia elevato, i diversi uffici hanno opinioni differenti su AI e ML, nonché sull’implementazione di queste tecnologie.
I risultati di questa sezione provengono dall’indagine condotta nel Regno Unito, in Francia e in Germania.
I CEO sostengono l’Intelligenza Artificiale e il Machine Learning: un significativo 53% dei CEO dell’area EMEA è entusiasta di utilizzare queste tecnologie nelle proprie aziende. Tuttavia sono preoccupati per i potenziali errori in cui AI e ML potrebbero incorrere.
Il Finance è in testa nell’implementazione: i team finanziari sono a uno stadio più avanzato nell’implementazione di queste tecnologie nel loro lavoro quotidiano: il 19% dei CFO ha dichiarato che i propri team stanno implementando l’Intelligenza Artificiale e sono in fase avanzata, a un livello quasi triplo rispetto ai team finanziari delle Americhe (7%).
I responsabili finanziari dell’area EMEA utilizzano AI/ML per migliorare le previsioni, le decisioni di bilancio e la pianificazione degli scenari, oltre che per supportare la pianificazione strategica tra i diversi rami di attività.
L’HR è in ritardo nell’adozione: le risorse umane mostrano i tassi di adozione di AI più bassi, con il 44% dei leader HR dell’area EMEA entusiasti del potenziale, ma con il 49% che non ha ancora iniziato ad adottare queste tecnologie all’interno dei propri team.
I leader IT sono i più propensi (51%) ad affermare che AI e ML renderanno più facile per l’IT supportare altri team aziendali o consentire loro di fornire un maggiore valore strategico. Ciò indica che nei team IT dell’area EMEA si sta verificando un cambiamento culturale positivo nei riguardi di queste tecnologie.
Gli archivi di dati e la burocrazia frenano le aziende
Oltre ai diversi tassi di adozione, lo sviluppo di Intelligenza Artificiale e Machine Learning è influenzato anche da altre problematiche. Lo studio evidenzia come la gestione dei dati e l’eccessiva burocrazia rappresentino degli ostacoli per i dirigenti aziendali nell’abbracciare e adottare appieno AI e ML.
Il 60% delle aziende di area EMEA afferma che i propri dati sono isolati, il che rende arduo l’accesso a informazioni che possano essere utilizzate in tempo reale.
Inoltre, solo il 22% delle aziende ha compiuto progressi consistenti nell’eliminazione di alcuni passaggi burocratici che rallentano il processo decisionale.
Per molte organizzazioni un maggiore utilizzo dell’Intelligenza Artificiale e del Machine Learning richiede un cambiamento culturale significativo, ma perché ciò avvenga è necessario che il management di alto livello sia d’accordo. Ciononostante, secondo la ricerca il 42% dei dirigenti in Italia ritiene che i dirigenti delle loro aziende non siano ancora consapevoli del ruolo fondamentale che svolgeranno queste tecnologie.
“L’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico non possono essere strumenti a se stanti – dichiara Maryjo Charbonnier, Chief Human Resources Officer di Kyndryl – Devono essere integrati nella strategia aziendale, nella strategia culturale e nella strategia HR”.
È il momento di agire ora
I dirigenti dell’area EMEA sono entusiasti del potenziale di AI e ML per migliorare le loro attività, soprattutto se questo viene utilizzato per migliorare i processi HR o finanziari. Adottando soluzioni all’avanguardia basate sull’Intelligenza Artificiale, le aziende possono migliorare significativamente i risultati aziendali e raggiungere il successo.
“Per massimizzare il valore aziendale di AI e ML, è necessario iniziare ad allineare le aspettative con la realtà e dare priorità alle iniziative atte a risolvere i problemi aziendali – suggerisce Jens Löhmar, CTO continentale e DACH di Workday – Assicuratevi che la vostra azienda sia pronta per poter implementare queste tecnologie in modo efficace, identificando e colmando le lacune in materia di competenze. Scegliete le opportunità di AI e ML che siano in linea con la strategia e le esigenze aziendali e create una roadmap chiara con obiettivi e parametri definiti. Valutate costantemente la loro efficacia e adattatevi all’evoluzione delle esigenze della vostra azienda e al panorama aziendale in continua evoluzione”.
Per ulteriori informazioni:
● Per saperne di più su come Workday sta aiutando i suoi clienti a superare queste sfide, registratevi al Workday Rising EMEA, dal 14 al 16 novembre.
● Per saperne di più sull’indagine, visitate il blog di Workday https://blog.workday.com/en-gb/2023/workday-research-ai-iq-study-reveals-artificial-intelligence-adoption-barriers-business-leaders.html
● Scaricate il report con queste indicazioni
Informazioni sull’indagine “Preparing to Power Up: EMEA Leads the Way to an AI-Driven Future”:
I dati contenuti in questo report si basano sui risultati di due indagini. La prima è un’indagine globale su 2.355 dirigenti d’azienda di alto livello condotta a maggio e giugno 2023. Dei 2.355 partecipanti al sondaggio su scala globale, 860 risiedono nell’area EMEA (Regno Unito, Francia e Germania). Parallelamente, abbiamo lanciato un secondo sondaggio più ristretto su 550 intervistati nella regione EMEA, anch’esso condotto a maggio e giugno 2023. Oltre che da Regno Unito, Francia e Germania, hanno risposto a queste domande anche da Austria, Belux, Danimarca, Finlandia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Sudafrica, Spagna, Svizzera e Svezia. Insieme, queste due indagini hanno riguardato 1.410 intervistati in tutta l’area EMEA.
La Redazione