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Dicembre 7, 2024
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Milani: “Le nostre origini? Una mamma che aveva stoffa e un papà Archimede”

Parla Nicoletta alla guida dell’omonima azienda familiare, a Meolo (Ve)


Milani: un aneddoto da raccontare?

“Ce ne sarebbero tanti, in realtà, che testimoniano le radici familiari, e anche femminili, della nostra impresa. Alla fine degli anni ’60, ad Asolo, tutti dicevano che mia mamma Luigina ‘aveva stoffa’. Aveva iniziato da giovanissima a lavorare come sarta per alcune realtà del territorio. Quando era a casa, disegnava e confezionava abiti. In azienda conserviamo ancora un grande libro di cartamodelli e scampoli di tessuto. Papà, invece, era un saldatore con delle eccezionali capacità manuali e progettuali: una specie di Archimede in grado di risolvere qualsiasi questione tecnica. Ecco, la nostra azienda nasce dall’ incontro di persone, affetti e  competenze, dall’amore condiviso per il lavoro ben fatto e dalla capacità di costruirlo, con l’ingegno e le mani. Nel 1975 è mia mamma ad aprire la sua ditta individuale. Poi, quando il lavoro aumenta, assume papà come dipendente”.

Così Nicoletta Milani, Ceo dell’omonima azienda di Meolo (Ve) – specializzata nella produzione di sedie, poltrone, divani per casa e ufficio e nell’elaborazione di progetti di arredo – sulla storia dell’ impresa di famiglia, che aggiunge: “Il parco giochi mio e delle mie sorelle, Francesca (oggi Cfo) e Giuliana (oggi Cto) è stato per molti anni la tappezzeria del magazzino vicino casa: una meraviglia di materiali, fantasie e colori con cui ci divertivamo a creare”.

Nicoletta, cosa ha permesso alla Milani di resistere in questi decenni?

Capacità di rimettersi in piedi dopo momenti difficili, fiducia nelle relazioni umane, spirito di adattamento, volontà di trasformare le difficoltà in opportunità”.

La proprietà non è cambiata? “Assolutamente no – afferma la Ceo – Dopo mio padre e mia madre, io e le mie sorelle abbiamo preso le redini dell’azienda e, devo dire con grande soddisfazione, senza i contrasti tipici dei passaggi generazionali.  Siamo state coinvolte fin da giovanissime dai nostri genitori in questo mondo, ma abbiamo sempre avuto la possibilità di scegliere cosa fare da grandi”.

Oggi Milani ha 50 dipendenti, un fatturato di 15 milioni di euro, il 51% della produzione resta in Italia, il resto all’estero. “Lavoriamo – aggiunge – soprattutto in Europa, in particolare in Francia, Irlanda e Regno unito, e nei Paesi Arabi”.

Nicoletta Milani

Ci sono stati momenti di difficoltà e scelte che hanno permesso la svolta? “Certo – replica Nicoletta – come ce ne sono in ogni storia aziendale. Agli inizi del 2000, ad esempio, quando il mercato italiano fu aggredito dall’estero, abbiamo deciso di puntare su una produzione nostra: è così che da terzisti siamo diventati produttori ed editori, lanciando il primo catalogo Milani. È stata una decisione coraggiosa, dettata da un momento di incertezza e buio, ma si è rivelata la scelta giusta: nel 2006, l’aumento di fatturato è stato del 60%”.

Per battere la concorrenza, la Milani si appoggia sui suoi punti di forza, “la cura del dettaglio – rimarca Nicoletta – che deriva dalla storia della nostra famiglia – l’attenzione al prodotto, la nostra essenza: siamo una realtà industriale, ma dal carattere marcatamente artigianale. È per questo che riusciamo a offrire soluzioni molto personalizzate e, quando ce lo richiedono, siamo in grado di seguire anche grandi progetti a 360 gradi, come accaduto con il nuovo Polo Didattico dell’Università di Ferrara in cui, come general contractor, ci siamo occupati di tutti gli allestimenti interni. Per non parlare dei servizi al cliente, per noi fondamentali”.

Come la Milani sta governando la transizione green e digitale? “Stiamo lavorando al primo bilancio di sostenibilità che dovrebbe essere pronto per il prossimo anno – chiarisce la Ceo – Crediamo molto in un impegno serio sulle tematiche ambientali e teniamo molto alle nostre radici: questo ci porta a voler essere una realtà consolidata anche per offrire lavoro e opportunità di crescita al territorio. La nostra filiera di fornitori si sviluppa in non oltre 50 chilometri, lavoriamo il più possibile con partner a noi vicini. Siamo al fianco di progetti come quelli organizzati da WelfareCare per la prevenzione del tumore al seno, e vicini anche ai più piccoli, grazie al coinvolgimento, ad esempio, in TucoGiò, il festival dei giochi inventati, rielaborati e riscoperti per bambini e ragazzi. Io e le mie sorelle siamo anche tifose sportive: sosteniamo il Treviso Basket, la Polisportiva Monastier e i giovani dell’Elpis Volley Meolo”.

Chi è il vostro cliente? “Puntiamo sul  business-to-business, rivenditori, architetti progettisti, del settore arredo-ufficio e contract – replica Nicoletta – Con la nostra azienda facciamo del nostro meglio perché  l’attività abbia una ricaduta positiva sull’ambiente in cui viviamo. I nostri progetti?  Siamo lavorando a un’evoluzione dell’immagine coordinata e, soprattutto, al nuovo catalogo: il più significativo lanciato a oggi, che pubblicheremo nel 2025 con l’introduzione di nuovi prodotti e di designer di rilievo nel panorama internazionale. Puntiamo anche ad ampliare il nostro target di riferimento – dall’ufficio al mondo del contract – a rafforzare ed espandere la presenza sui mercati esteri, sui paesi UAE (Emirati Arabi Uniti) in testa, a potenziare l’innovazione digitale e investire  sempre più in  processi e soluzioni attenti all’impatto ambientale”.

Cinzia Ficco

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