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Maggio 17, 2024
Management

“CSR: etichetta inutile se l’azienda non è connessa al mondo del no profit, non comunica e non ha cultura”

Francesco Quistelli, CEO di Atlantis Company e Senior strategic advisor di Think Rebel, agenzia di consulenza

Think Rebel è la nuova agenzia di consulenza che affianca le imprese italiane nella Corporate Social Responsability (CSR). L’agenzia nasce dall’esperienza di Atlantis Company che da quasi dieci anni lavora per il Terzo Settore. https://www.thinkrebel.it/

Conviene ricordare che la nuova agenzia è stata presentata in occasione del tradizionale appuntamento dedicato all’innovazione nel Terzo Settore Reinventing, parallelamente alla diffusione dei risultati della ricerca condotta da Emotional Marketing in collaborazione con Atlantis Company “Donatori, donazioni e corporate social responsability (nella società italiana) 2023”. Dalla ricerca emerge con chiarezza che «l’attenzione dei consumatori nei confronti della responsabilità sociale di un’azienda è molto alta (4,4 su una scala da 1 a 5) e può influenzare le scelte di acquisto. Si amplia, dunque, il ventaglio di possibilità delle aziende responsabili, ma anche le aspettative dei consumatori nei loro confronti.

Dal report risulta che l’88% degli intervistati pensa che le aziende usino l’impegno sociale solo come facciata oppure che dichiarino impegni solidali non veritieri (58,1%)».

Si tratta sicuramente di una sfida, lanciata dai consumatori al mondo delle imprese, che sono chiamate a un crescente impegno in ambito sociale. Ed è proprio questo impegno che evidenzierà nei prossimi anni il ruolo degli imprenditori, caratterizzando le loro azioni specialmente nelle scelte riguardanti il sociale.

Studio sull’impatto della CSR

Ed è proprio da questo studio “L’impatto della CSR nella società italiana” che emerge

chiaramente come negli ultimi quattro anni sia raddoppiato il numero di consumatori, i quali ritengono che le aziende dovrebbero impegnarsi socialmente, non solo donando una parte dei loro, introiti ma anche attraverso eventi di piazza e sponsorizzazioni (21% degli intervistati) e con donazioni indipendenti dalle vendite (28%).

Con Francesco Quistelli, CEO di Atlantis Company e Senior strategic advisor della neonata azienda, approfondiamo l’argomento per conoscere i servizi messi a disposizione dalla nuova agenzia alle imprese italiane, relativi la CSR.

Quali consigli opportuni devono essere forniti alle aziende sulla CSR?

«Il primo e il più importante è fare in modo che la Corporate Social Responsability diventi un elemento strutturale di un’azienda e non rimanga un’attività estemporanea. Perché questo sia possibile è necessario che la responsabilità sociale faccia realmente parte della cultura aziendale. Servono risorse preposte alle attività di CSR e un costante coinvolgimento della governance: solo in questo modo si raggiunge l’obiettivo di avere un’azienda orientata alla responsabilità sociale sia sul piano strategico sia su quello operativo. Questo modello ha, inoltre, il vantaggio di essere scalabile e applicabile ad ogni tipo di impresa, anche alle più piccole. Il consiglio per i piccoli imprenditori è di partire con attività di CSR focalizzate su un’area specifica, per poi nel tempo ampliarle a tutta la realtà aziendale».

Come cambia il ruolo dell’imprenditore nel XXI secolo?

«Oggi l’imprenditore è prima di tutto un aggregatore di talenti e un motore innovativo. Come tale, deve essere in grado di contemperare le esigenze di crescita aziendale con quelle della realtà sociale e della sostenibilità».

Che percorso formativo e di consulenza fornite all’imprenditore?

«Think Rebel offre alle imprese un vero e proprio percorso di affiancamento, mirato a concretizzare la Corporate Social Responsability attraverso una forte connessione con il mondo non profit. In questo percorso, viene dato grande risalto a due elementi fondamentali: la comunicazione, per valorizzare all’esterno le attività di CSR dell’azienda, il coinvolgimento dei dipendenti, per renderli parte integrante di un percorso di cambiamento che renderà la società sostenibile ed equilibrata».

La responsabilità sociale delle imprese come è percepita dagli imprenditori?

«Un imprenditore e un’imprenditrice realmente contemporanei vivono la CSR come un’opportunità e non come un dovere. La responsabilità sociale, infatti, se agita in modo corretto, può rappresentare anche un vantaggio competitivo sul mercato: basti pensare che i consumatori sono sempre più attenti a questo aspetto, che è diventato negli ultimi anni anche una guida nelle loro scelte d’acquisto. Un ulteriore vantaggio è rappresentato dalla possibilità di collaborare, nella attività di CSR, con altre aziende, creando un circolo virtuoso in cui le imprese diventano parte attiva del cambiamento».

Quanto influisce il digitale su imprese e consumatori?

Il digitale è, in una parola, essenziale. È ormai il primo strumento di informazione e condivisione di prodotti e servizi e, sempre più, ne definisce il successo oppure il fallimento. Un prodotto, un servizio, ma anche la stessa azienda, esistono se hanno una presenza sul web. Se il pubblico digitale ne ha una visione positiva, allora quel prodotto, servizio o azienda avranno successo. Questo vale anche per le azioni di CSR, per le quali il digital funziona da vera e propria cassa di risonanza ed è in grado di mettere in luce le azioni virtuose o di condannare quelle ritenute poco veritiere e ‘di facciata’».

Francesco Fravolini

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