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Maggio 20, 2024
Focus

Nel 2023 le costruzioni comparto trainante del Paese. Cresce il Mezzogiorno, in particolare la Puglia

Natalità e mortalità delle imprese italiane registrate presso le camere di commercio l’anno scorso

Il più dinamico, in termini di crescita imprenditoriale, è il comparto delle costruzioni che, nonostante l’incertezza sulle prospettive dei bonus legati al mondo dell’edilizia che ha caratterizzato il 2023, alla fine degli scorsi dodici mesi ha contato 13.541 imprese in più rispetto al 2022 (+1,62%).

Bene anche le attività professionali, scientifiche e tecniche che a fine 2023 presentano un aumento significativo di 11mila imprese, trainate da un “boom” della consulenza aziendale e amministrativo- gestionale (saldo positivo di oltre 6.000 attività e una variazione relativa del 39;8%).

Anno positivo anche per il comparto della vacanza, in cui si contano 3.380 attività di alloggio aggiuntive (+5,13%) e 3.015 bar e ristoranti in più rispetto al 2022 (+0,77%).

Alla crescita hanno contribuito anche le attività immobiliari, che a fine 2023 contano 5.197 imprese in più dell’anno precedente (+1,72%).

A fronte di questi risultati positivi, i settori più tradizionali continuano a segnalare un restringimento della platea delle imprese. Per il commercio, il 2023 si è chiuso con una riduzione complessiva di 8.653 attività (-0,6% su base annua) ma, approfondendo l’analisi dei dati, si rileva come il processo di selezione in questo settore abbia riguardato essenzialmente il commercio al dettaglio che nel 2023 ha perso quasi 7.700 unità.

Nell’agricoltura, il bilancio di fine anno evidenzia una riduzione complessiva di 7.546 imprese (-1,05%), mentre la manifattura presenta una perdita complessiva di 2.962 imprese (- 0,56%). Una performance per quest’ultimo settore che tocca tutti comparti con la sola eccezione delle imprese di riparazione, manutenzione e installazione di macchine ed apparecchiature (+1.137 unità), accompagnata da una sostanziale stabilità delle industrie di cantieristica navale, aerospaziale e ferro- tramviaria (+56), delle bevande (+37).

Guardando al territorio, i dati indicano in crescita il tessuto imprenditoriale di tutte le quattro aree geografiche. Con le sue 14.948 imprese in più, il Mezzogiorno ha determinato più di un terzo dell’intero saldo annuale, staccando il Nord-Ovest (+11.210) e il Centro (+10.626).

Bilancio imprenditoriale attivo per diciassette delle venti regioni italiane. In termini assoluti, meglio di tutte hanno fatto la Lombardia (10.562 imprese in più), il Lazio (+9.710) e la Campania (+6.351). Il Lazio (+1,59%) registra invece la crescita più sostenuta in termini relativi. Seguono la Lombardia (+1,12%) e la Campania (+1,04%).

In Puglia, nel 2023, 3.154 aziende in più. Con un tasso di crescita dello 0,82%, superiore alla media nazionale (0,70%) e a del sud e isole (+0,72%).

«In uno scenario economico caratterizzato da inflazione, tensioni geopolitiche e doppia transizione, green e tecnologica, per la nostra regione è un buon risultato», commenta la presidente di Unioncamere Puglia, Luciana Di Bisceglie (in foto) – La voglia di fare impresa non è calata, anzi il suo termometro è mediamente più caldo che nella Penisola. C’è una maggiore strutturazione a livello societario, con società di capitali che in Puglia crescono a passo accelerato (+3,93%); è una dinamica chiara anche a livello nazionale (+3,12%), ma in Puglia appare addirittura più marcata. Intanto, le società di persone flettono (-1,29%) e le ditte individuali resistono con perdite (-0,22%). È quindi in atto una lenta, ma continua riorganizzazione delle imprese verso forme più moderne e strutturate».

A livello provinciale, più evidente la vivacità nelle province di Brindisi e Lecce (rispettivamente, +1,33% e +1,28%), con Taranto che si attesta sulle medie regionali, mentre Bari e Foggia hanno comunque tassi di crescita positivi, ma andamento più contenuto (Bari +0,57%, Foggia +0,59%).

«Per capire bene le dinamiche dei settori nella nostra regione – conclude la presidente Di Bisceglie – andranno viste le disaggregazioni per settore e fatturato, ma soprattutto i bilanci».

I dati dell’indagine sono disponibili all’indirizzo www.infocamere.it/movimprese

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