Federico Ramponi, fondatore di FisioScience, ce ne spiega le ragioni
La Giornata Mondiale – che cade l’8 settembre ed è stata avviata nel 1996 dalla World Physiotherapy WP – è un’occasione globale che riunisce idealmente oltre 660mila professionisti. Solo nel nostro Paese, sono quasi 70mila i fisioterapisti abilitati, con una decisa maggioranza femminile (58,9%) ed un importante presenza di under 40 (42,03%).
Una professione che appassiona sempre di più i giovani ed una carriera che risulta tra le più felici ed appaganti in Italia. Aiutare gli altri, stringere legami e lavorare in maniera indipendente i maggiori punti di forza.
Ma perché questa professione è tra le più gratificanti?
Per Niccolò Ramponi (in foto), fisioterapista e founder di FisioScience, startup nata a Verona nel 2018 con l’obiettivo di migliorare la divulgazione scientifica nel settore della fisioterapia, le ragioni sarebbero tante. Impatto diretto sulla vita delle persone: un fisioterapista ha la capacità di influenzare direttamente e positivamente la qualità della vita dei suoi pazienti. Vedere qualcuno passare dal dolore o dalla limitazione fisica a un recupero completo o significativo è immensamente gratificante.
Crescita professionale: la fisioterapia è un campo in continua evoluzione con nuovi studi che vengono introdotti regolarmente. Questo permette ai professionisti di crescere e aggiornarsi continuamente.
Interazione umana: a differenza di alcune professioni, la fisioterapia richiede una profonda interazione umana. Questa connessione con i pazienti può creare un senso di appagamento e soddisfazione.
Versatilità professionale: un fisioterapista può lavorare in vari ambienti, dalla clinica privata agli ospedali, dallo sport alle case di cura. Questa versatilità può mantenere il lavoro sempre fresco ed emozionante.
Rilevanza sociale: con l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle patologie correlate all’età e agli stili di vita sedentari, la domanda di fisioterapia è destinata a crescere.
Scegliere questa professione significa anche rispondere a un crescente bisogno sociale.
In occasione di questa giornata, attraverso un video, FisioScience in collaborazione con la Chartered Society of Physiotherapy (Associazione dei fisio britannici) valorizza sul web l’importanza della figura del fisioterapista per la società.
Il video #LaFisioterapiaConta contrappone le storie immaginarie di due pazienti dopo che hanno lasciato l’ospedale: una che riceve un servizio di riabilitazione e una che viene lasciata a se stessa. Fa parte della campagna della @cspphysiovideos #RightToRehab per migliorare l’accesso ai servizi di riabilitazione in tutto il Regno Unito e che è stata adottata anche in Italia.
La situazione in Italia
Si registra l’iscrizione complessiva di 70388 fisioterapisti, con la componente professionale femminile maggioritaria (41187 – 58.5% del totale) e un’età media di 43 anni. Negli ultimi anni la fisioterapia sta richiamando anche gli uomini, si pensi che nel range 60-69 anni, il 63% dei fisioterapisti sono di genere femminile, mentre tra i 20 e i 29 anni la percentuale è ribaltata (53%maschi, 47%femmine).
Questo mondo professionale rappresenta un nucleo importante della risposta sanitaria del nostro Paese.
Nello specifico c’è 1,2 fisioterapista ogni 1000 abitanti, percentuale che sale a 5,24 professionisti quando ci si riferisce a over 65 e a 36,81 fisioterapisti in riferimento a 1000 abitanti over85.
Il 54,8 dei rappresentanti della professione è impegnato in ambito muscoloscheletrico e reumatologico, il 17,1 in ambito neurologico, il 13,2 nelle geriatrie e nei luoghi &di comunità, il 2,9% nell’età pediatrica. Il restante è soprattutto impegnato in ambito cardio-respiratorio e di area critica, mentre l’1,7% lavora nell’area sportiva.
Il Rapporto di Oms Europa del 2022 ha stimato che il 42% della popolazione europea, circa 400 milioni di persone, vive con una condizione di salute che richiede cure riabilitative, strategia sanitaria in grado di evitare costosi ricoveri, giorni di ospedalizzazione e rischi di complicanze. L’Italia non fa eccezione con il 44,9% della sua popolazione (oltre 27 milioni di italiani) che necessiterebbe di interventi riabilitativi. Per il 61,2% si tratta di disfunzioni del sistema muscolo-scheletrico e per un altro 18,9% di disturbi sensoriali.
Il Rapporto Oms mostra che la maggior parte delle persone che necessitano di cure riabilitative non riceve le prestazioni di cui ha bisogno, portando a un totale stimato di 3,6 milioni di anni di vita sana persi a causa di una condizione di salute che richiede riabilitazione.
FisioScience è la startup nata a Verona nel 2018 da un’idea di Niccolò Ramponi, Valerio Barbari, Stefano Diprè, Giandomenico Campardo e Paolo Torneri, con lo scopo di creare un canale di divulgazione scientifica di tecniche e pratiche legate alla materia della fisioterapia. FisioScience è diventata oggi una community di oltre 50mila fisioterapisti e interessati alla materia che vogliono scoprire le ultime novità del campo. Oggi FisioScience è anche la prima casa editrice indipendente nel settore della fisioterapia e riabilitazione, con 3 libri pubblicati e 4 da pubblicare nei prossimi mesi. Oggi FisioScience conta 9 pubblicazioni scientifiche su riviste scientifiche internazionali riconosciute in ambito medico (indicizzate su Pubmed/National Library of Medicine), collaborazioni con 12 Università e circa 3000 clienti.
La Redazione