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Maggio 8, 2024
Innovazione

Dal tasso basso di resi, all’ufficio plastic free: la sostenibilità nei fatti di Family Nation

Si tratta di una e-boutique dedicata ai bambini e alle famiglie. Parla Emilia Mugnai, CEO

Family Nation comincia con una Società Benefit per arrivare a realizzare un progetto di riforestazione in Guatemala, a un ambiente di lavoro completamente plastic free, alla scelta di vendere prodotti eco-sostenibili. https://www.family-nation.it/

È questo il concreto impegno dell’azienda nei confronti di ambiente, dipendenti e consumatori. C’è la determinazione di non impattare sull’ambiente, sul territorio e sul clima, mentre si sente forte la necessità di provare a fare, nel piccolo, la differenza. Sono questi i pilastri su cui si fonda, ormai dalla sua fondazione nel 2012, Family Nation, shop online che da dieci anni seleziona e propone una collezione dei migliori brand per bambini e premaman provenienti da tutto il mondo.

L’azienda, diventata lo scorso anno anche Società Benefit, presenta in questo momento storico il suo primo report di sostenibilità, simbolo dell’impegno nei confronti di ambiente, dipendenti e consumatori.

Progetto di riforestazione

Family Nation lo scorso anno ha dato inizio a una campagna di riforestazione per la compensazione della CO2. Nel corso del 2022 sono stati piantati 139 alberi tra avocado, lime, cedro e caoba che hanno compensato 78.030 chilogrammi di CO2, corrispondenti a 270mila chilometri percorsi da una macchina di medie dimensioni, poco meno di 7 giri intorno al pianeta.

Smart working

Per andare incontro alle esigenze dei dipendenti e limitare le emissioni di CO2 derivate dagli spostamenti. Nel 2022 i collaboratori di Family Nation hanno usufruito di quasi 3mila giorni di smart working. In concreto, ogni persona ha goduto di quasi 60 giorni di smart working per un risparmio stimato di circa 3mila  viaggi in un anno (tra auto, bus, treno), equivalente a circa 18mila chilogrammi di CO2.

Family Nation vanta un tasso di resi tra i più bassi dell’industry:

Soltanto il 3,5% degli ordini.

Ufficio plastic free

All’interno dell’ufficio non si beve acqua minerale in bottiglia ma acqua del rubinetto filtrata. Nei bagni si utilizzano asciugamani in tessuto individuali che vengono lavati, piuttosto che asciugamani usa e getta. Non solo. Si utilizza solo detersivo solido per la cucina e saponi a ricarica per diminuire o azzerare l’uso di imballaggi in plastica. I caffè fatti nella Moka vengono preferiti alle cialde della macchinetta, da bere poi in tazzine di ceramica non usa e getta.

Con Emilia Mugnai, CEO di Family Nation, vogliamo comprendere il cambio del core business a beneficio dell’ambiente.

Perché l’azienda sceglie la sostenibilità ambientale come priorità economica?

«Per noi è stato fin dall’inizio un imperativo sia morale sia economico. Io e Aidan (mio marito e co-fondatore di Family Nation) venivamo da due carriere presso le Nazioni Unite in cui abbiamo visto l’impatto negativo della mancanza di diritti di base, delle disuguaglianze e del degrado ambientale. Economicamente poi, secondo noi è un no brainer, come si dice in inglese: vendiamo prodotti per neonati e bambini e per questo guardiamo sempre al futuro degli adulti di domani, che vogliamo contribuire a tutelare».

Che azioni specifiche è importante attuare subito?

«Per noi è stato importante iniziare con azioni che potevamo mettere in pratica nei tempi più brevi possibili per avere subito un impatto, per poi continuare con azioni magari più complesse che abbiamo potuto mettere in opera più avanti. Due esempi chiari: fin dall’inizio abbiamo lavorato ad un packaging sostenibile per le nostre spedizioni – perché potevamo controllare questa variabile più di altre – sostituendo a poco a poco ogni componente per rendere i materiali di imballo completamente plastic free, riciclati e riciclabili. Nel medio periodo, poi, abbiamo iniziato una campagna di compensazione della CO2 attraverso un progetto di riforestazione che copre una parte di quanto emettiamo. Volevamo partire con azioni concrete, anche prima di essere in grado di fare un calcolo preciso delle nostre emissioni. Nel lungo periodo stiamo lavorando su questo per cercare di compensarle al 100% (nostro target entro il 2025)».

Quale messaggio volete veicolare?

«Che è possibile fare crescere un e commerce ed essere un’azienda che mette al centro della propria visione la sostenibilità e il rispetto dell’ambiente e delle persone».

Come avete rivoluzionato i vostri business processes?

«La sostenibilità non è solo un traguardo astratto, ma un processo continuo di adeguamento di tutto quello che facciamo. Per esempio, tra i nostri business process abbiamo inserito una gestione anti spreco dei resi. Innanzitutto, ci tengo molto a dire che abbiamo una percentuale bassissima di resi, soprattutto se confrontata con altri e-commerce. Questo anche perché mettiamo molta cura – investendo in tempo e persone – nella creazione di schede prodotto, foto

e altro materiale di spiegazione sul processo di acquisto. Questo minimizza il numero di resi dovuti alla differenza percepita dal cliente tra quanto ordinato e quanto ricevuto. Sembra banale, ma richiede un importante investimento intenzionale da parte dell’azienda radicato nella cultura aziendale. Abbiamo poi anche attivato politiche anti spreco dando seconda vita ai prodotti difettati – ma utilizzabili – attraverso un processo di valutazione e reimmissione sul mercato con scontistiche di outlet trasparenti e apprezzate dai nostri clienti, e attraverso una partnership con la ONG Mani Tese a cui doniamo i prodotti non più vendibili ma riutilizzabili».

Qual è il ruolo dell’innovazione nel XXI secolo?

«Espandere le capacità umane e rendere possibile quello che fino a ieri riuscivamo solo ad immaginare. Questo è secondo me il ruolo della tecnologia e dell’innovazione da sempre: che si tratti della ruota che ci ha permesso di viaggiare più lontano, oppure dell’intelligenza artificiale che ci permette di rendere più efficienti quasi tutti i processi in ogni settore. Attenzione però che tecnologia e innovazione siano strumenti neutri. L’uso che se ne fa, buono o cattivo che sia, dipende da noi. Almeno fino ad ora».

I vostri progetti innovativi? Come e perché innovare?

« Stiamo lavorando a un concetto nuovo: un’integrazione di corner digitali all’interno di negozi terzi partners. Proviamo a creare  nuove soluzioni a problemi che tutti i giorni rallentano e rendono poco efficiente quello che facciamo. Di fondo, e in termini generali, crediamo nell’innovazione perché non possiamo farne a meno, perché è quello che ci contraddistingue come umani. Al come è più difficile rispondere, soprattutto in questo momento in cui stiamo valutando i pro e i contro dell’intelligenza artificiale. Sicuramente oltre ai vantaggi in fatto di efficienza e maggiori ritorni economici, è importante sempre fare una stima di possibili conseguenze e rischi a livello umano e ambientale».

Report sostenibilità

Per visionare il report di sostenibilità completo, con ulteriori dettagli su altri progetti portati avanti da Family Nation: https://www.family-nation.it/societa-benefit.html

Chi è Family Nation

Si tratta di una e-boutique dedicata ai bambini e alle famiglie, una vetrina online per genitori 2.0 che ricercano il meglio in termini di prodotti di alta qualità e sostenibili. È in costante crescita questa PMI innovativa, associata all’acceleratore digitale di Firenze Nana Bianca, e punta a consolidarsi come leader nel settore dell’infanzia e della maternità, attraverso progetti sempre nuovi e ambiziosi: omnicanalità, private label e – ovviamente – Lista di Nascita.

Francesco Fravolini

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