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Dicembre 3, 2024
Innovazione

Vini e superalcolici: la distribuzione ora si fa con un click

Con la start up Drinkme applicato il concetto di logistica 5.0


Nasce Drinkme, startup innovativa che intende digitalizzare e automatizzare il settore della distribuzione Ho.Re.Ca di wine & spirits in Italia e all’estero.

Per raggiungere il suo obiettivo Drinkme adotta una piattaforma online, rivolta esclusivamente a hotel, bar, discoteche, stabilimenti balneari e ristoranti. È possibile ricevere la merce in tempi di consegna rapidi e flessibili senza minimo d’ordine. Non solo. Il software gestionale pensato ad hoc per il mondo della distribuzione è in grado di supportare i clienti nella gestione quotidiana delle scorte, analizzare i consumi, automatizzare gli acquisti attraverso algoritmi integrati.

Drinkme è un progetto pensato e studiato durante la pandemia da un’idea di tre amici: Debora (35 anni), Fabio (37 anni) e Luca (37 anni).

Durante una serata trascorsa a casa, attorno ad una bottiglia di vino, i tre iniziano a parlare e immaginano quali sarebbero stati i possibili scenari di ritorno alla vita quotidiana dopo il lockdown, quali difficoltà avrebbero vissuto persone e imprese, specialmente nel settore beverage.

Il digitale nel beverage

Con la piattaforma web Drinkme vuole diventare un interlocutore unico per dimezzare il tempo e la fatica da dedicare alla gestione di ordini e consegne da parte di operatori nel mondo Ho.Re.Ca. Questi ultimi possono acquistare i migliori vini, alcolici e superalcolici internazionali senza minimo d’ordine, né per valore né per volume, e senza limite di accesso alle etichette.

Per andare ancora più incontro alle esigenze degli operatori del settore, la piattaforma consente di ricevere la merce ordinata online il giorno stesso, in tre fasce orarie di consegna (17.30, 18.30, 19.30).

Con Fabio Brusa Pasquè, Chief Technology Officer e General Manager di Drinkme, vogliamo conoscere le diverse potenzialità economiche del settore.

Come reagiscono le persone a questa nuova forma di distribuzione e vendita del vino?

«L’Italia, rispetto ad altri Paesi, è più restia ai cambiamenti. Spesso, infatti, soprattutto nella fase iniziale di Drinkme, la prima risposta che ci danno è abbiamo sempre fatto così, siamo legati ai nostri fornitori. Poi però, mossi da curiosità, si convincono a registrarsi con pochi click, iniziano a sbirciare e inseriscono un ordine di prova con 1 o 2 referenze. La reazione è Wow. Veloci, precisi e bravi!. Da lì il cliente diventa ricorrente e capisce che può semplificare evelocizzare le procedure degli acquisti, avere sempre pieno controllo della cambusa,automatizzare il sistema dei riordini, eliminare il concetto degli ordini minimi di acquisto sia pervolume sia per valore, senza dimenticare di avere la consegna il giorno stesso in cui l’ordine èstato inserito. Da qui nasce poi una collaborazione con il cliente che chiede supporto anchenella redazione della carta dei vini ed altri servizi utili alla gestione della propria attività».

Che ruolo svolge la logistica?

«Oggi più che mai la logistica per Drinkme riveste un ruolo strategico ed è uno dei tre pilastri che consente di avere dato vita ad un modello di business vincente. Drinkme ha applicato al settore del vino e dei superalcolici il concetto di logistica 5.0. Stiamo percorrendo un percorso verso la nuova era della digitalizzazione della logistica, puntando sull’automazione dei processi aziendali e logistici, includendo tutti gli attori della filiera, dal produttore a Drinkme e da Drinkme ai clienti finali. Gli obiettivi sono: semplificare i processi, aumentare l’efficienza e stabilizzare le catene di approvvigionamento end to end».

Tecnologia e digitale come diventano alleati della vostra impresa?

Fabio Brusa Pasquè, Chief Technology Officer e General Manager di Drinkme

«Tecnologia e digitale sono il secondo pilastro di Drinkme. L’applicazione della tecnologia alla nostra Supply Chain ha reso il modello di business estremamente efficiente e di appeal per i nostri potenziali clienti. Tramite la tecnologia siamo stati in grado di sviluppare il nostro business a 360 gradi, gestendo l’inventario in maniera automatizzata, senza bisogno di alcuna verifica manuale quotidiana. Inoltre possiamo proporre un listino prodotti e prezzi personalizzato per ogni cliente. Non solo. Possiamo dare la possibilità di creare in un click la propria carta dei vini personalizzata, in grado di auto aggiornarsi in base alle giacenze di magazzino. Vi è anche l’opportunità di generare QR Code per far accedere la clientela alla carta dei vini personalizzata e di sincronizzazione con l’e-commerce Drinkme per acquisti più rapidi. Grazie alla tecnologia siamo in grado di avere un tracciamento automatico degli ordini di acquisto e dei consumi dei prodotti in magazzino, di avere report sulle giacenze disponibili e tracciamento dei consumi con i relativi costi/profit, creando anche un sistema di forecasting degli ordini automatizzato. Possiamo anche parametrizzare i livelli di servizio (orari di consegna, raggio chilometrico, costo consegne, etc.) per ogni magazzino locale, oltre che censire, controllare e gestire di tutti gli ordini in entrata (verso fornitori), uscita (da operatori Ho.Re.Ca) e intercompany transactions e avere dashboard e report real time. Non ultimo, realizziamo campagne marketing mirate a clienti identificati tramite il CRM dei singoli magazzini locali».

La promozione sui canali del web in che modo aiuta l’export?

«Rivolgendosi principalmente al settore B2B oggi per Drinkme è di fondamentale importanza investire sui canali web professionali. Facebook ed Instagram consolidano la brand awareness, ma non portano ricavi. Oggi Linkedin costituisce sicuramente un ottimo canale con il quale proporre e presentare il nostro servizio, ma ancora di più lo sono le riviste di settore».

Quali sono i benefici per il settore dell’accoglienza?

«L’industria delle bevande alcoliche, dopo l’impatto negativo della pandemia, ha ripreso a crescere a un CAGR 2020-2025 del 7,5% ed è previsto valere $ 1,97 miliardi nel 2025. Questo settore è caratterizzato da un crescente orientamento verso l’e-commerce, un aumento del consumo di prodotti low-alcohol e dalla premiumization ossia una maggiore attenzione per la qualità dei prodotti. L’aumento delle vendite di bevande alcoliche avrà un impatto positivo su Drinkme, che sarà in grado di sfruttare a proprio favore l’incremento della domanda da parte del settore Ho.Re.Ca.».

I progetti futuri della startup?

«Per il futuro vorremmo prima di tutto consolidare il rapporto con i clienti esistenti ed espandere business in nuove location sia all’estero sia in Italia. Sul fronte tecnologico, invece, implementare un Transportation Management System (TMS) nel ciclo operativo per l’ottimizzazione dei trasporti e delle consegne verso clienti e gli spostamenti interni e creare un’App nativa e proprietaria per rendere ancora più piacevole la customer experience, ad esempio facendo diventare la gestione degli acquisti un. È poi in fase di

implementazione un sistema di etichette basato su tecnologia RFID reader con lo scopo di monitorare l’inventario in tempo reale, che verrà utilizzato da Drinkme e proposto ai clienti in abbonamento».

Francesco Fravolini

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