L’analisi ambientale nello scenario mondiale ha identificato cinque mega – trend interconnessi fra di loro.
Essi sono:
1. Crisi climatica;
2. Rivoluzione tecnologica;
3. Nuovi assetti demografici;
4. Instabilità geopolitica;
5. Vulnerabilità dei sistemi.
La crisi climatica ha molteplici manifestazioni, tra le più impattanti ci sono l’aumento della temperatura e la conseguente scarsità di risorse. Per affrontare tale crisi, le imprese dovranno elaborare dei piani di resilienza e ripensare ai propri modelli di produzione e di consumo in un’ottica più circolare per garantire l’efficientamento delle risorse utilizzate.
Le nuove tecnologie, alla base di tutti i megatrend, saranno in grado di rispondere a sfide di natura diversa e permetteranno di raggiungere un livello di connessione ancora più intenso rispetto a quello attuale. In questo contesto, la sfida per le imprese è connessa al mercato del lavoro e alla sua profonda evoluzione dovuta dall’unione delle competenze, dalla tecnologia e dall’impatto dell’automazione e della robotica.
Il megatrend dei nuovi assetti demografici prende in considerazione due aspetti: il progressivo aumento ed invecchiamento della popolazione e il fenomeno dell’espansione delle città.
Il primo ha un forte impatto sulle imprese, le quali vedranno il loro assetto interno modificato in relazione a forza lavoro più anziana, meno disposta a un lavoro intensivo e meno pronta ai cambiamenti legati alla trasformazione tecnologica. L’espansione delle città può invece essere vantaggiosa per molte imprese, in quanto le grandi città, che presentano infrastrutture adeguate, sono spesso il luogo ideale per attrarre i migliori talenti.
L’instabilità geopolitica ci sta spingendo verso un mondo unilaterale sempre più turbolento e caratterizzato da rivalità di potere piuttosto che approcci collaborativi. In tale contesto, è sempre più importante rafforzare il concetto di multinodalità geopolitica che considera la creazione di nodi tra gli Stati.
L’instabilità e l’incertezza possono inoltre, aprire le porte a posizioni politiche
estreme e al populismo che conducono a una maggiore difficoltà di governo degli Stati e ad un potenziale aumento dei conflitti. Da tale situazione consegue l’introduzione di processi di nazionalizzazione oppure variazioni improvvise dei costi di approvvigionamento o di export a seguito dell’introduzione di dazi doganali, aspetti che vanno ad impattare negativamente sulle imprese. Un’ulteriore conseguenza dell’instabilità geopolitica riguarda l’aumento dei problemi sociali che comprendono aspetti come la povertà, le disuguaglianze economiche e sociali, l’accrescere dei flussi migratori e l’aumentare del tasso di criminalità nelle zone urbane. In questo contesto, i leader aziendali sono chiamati sempre di più a dover pensare alla creazione di un valore sociale e non solo economico per rispondere ai problemi della comunità in cui vivono.
L’ultimo megatrend, invece, la vulnerabilità dei sistemi è correlato alla crisi sanitaria, economica e sociale che ha colpito il nostro pianeta dall’inizio del 2020 e ha evidenziato la fragilità dei nostri sistemi. Tra i sistemi maggiormente colpiti si trova quello sanitario, messo duramente alla prova nel fronteggiare l’emergenza, dopo il Covid 19, ma anche quello economico che si è dimostrato estremamente vulnerabile ai cambiamenti e quello politico, il quale ha messo in luce la necessità di coesione fra le prese di posizione dei vari Stati e il rischio di ascesa di nuovi sistemi autoritari. Infine, tutto ciò va a influire sul sistema sociale soprattutto, se si considera l’aumento della povertà e delle disuguaglianze.
La crisi attuale, con lo sgretolarsi dei diversi sistemi, sta impattando anche e soprattutto sulle imprese che si vedono di fronte a una nuova grande sfida imprevista. Tale situazione emergenziale ha messo infatti in evidenzia la necessità da parte delle imprese di essere maggiormente resilienti, ovvero di essere in grado di prevedere i rischi, di sapersi adattare al contesto mutevole e di gestire in maniera innovativa le difficoltà.
Sono, dunque, in corso importanti cambiamenti su scala globale che influenzano il nostro modo di vivere. In tale contesto, l’Agenda 2030 gioca un ruolo fondamentale, in quanto propone un approccio differente da quello utilizzato fino ad ora, basato sul concetto di sviluppo sostenibile: uno sviluppo che risponde alle esigenze delle generazioni attuali senza compromettere la capacità di quelle future di soddisfare le loro. Per rispondere ai continui mutamenti globali è dunque necessario abbracciare un approccio lungimirante per l’implementazione dell’Agenda 2030, in quanto questo permette di evitare o mitigare gli impatti negativi e di adattarsi velocemente ai continui cambiamenti.
L’Agenda 2030 è l’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile, che è un programma di azione per le persone e il pianeta, sottoscritta nel settembre 2015 dai giovani dei 193 Paesi membri dell’ONU. Essa ingloba 17 obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile, in un grande programma di azione per un totale di 169 target-traguardi. L’avvio ufficiale degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile ha coinciso con l’inizio del 2016, guidando il mondo nella strada da percorrere nell’arco dei prossimi 12 anni, in cui tutti i Paesi del mondo si sono impegnati a raggiungerli entro il 2030.
Gli obiettivi per lo sviluppo danno seguito ai risultati degli obiettivi di sviluppo del millennio che li hanno preceduti, rappresentando obiettivi comuni, su un insieme di questioni importanti per lo sviluppo come la lotta della povertà, l’eliminazione della fame e il contrasto al cambiamento climatico. “Obiettivi comuni” significa che essi riguardano tutti i Paesi e tutti gli individui del mondo, nessuno ne è escluso, né deve essere lasciato indietro nessuno lungo il cammino necessario per portare il mondo sulla strada della sostenibilità.
Gli obiettivi dello sviluppo sostenibile sono:
Sconfiggere la povertà;
Sconfiggere la fame;
Salute e benessere;
Istruzione di qualità;
Parità di genere;
Acqua pulita e servizi igienici sanitari;
Energia pulita ed accessibile;
Lavoro dignitoso e crescita economica;
Imprese, Innovazione ed infrastrutture;
Ridurre le disuguaglianze;
Città e comunità sostenibili;
Consumo e produzione responsabili;
Lotta contro il cambiamento climatico;
Vita sott’acqua;
Vita sulla Terra;
Pace, giustizia e istituzioni solide;
Partnership per gli obiettivi.
In questo periodo in Italia, è in atto la transazione ecologica ed ambientale, anche legata all’attuazione al PNNRR, al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. In questo piano sarà fondamentale effettuare investimenti sostenibili, dove si tenga conto anche del benessere collettivo e sociale.
Infatti l’Unione Europea ha inserito parametri di controllo legati alla sostenibilità ambientale e sociale. Sono i cosiddetti Rating ESG, cioè rating sostenibili, anche legati al benessere eco-sostenibile. Infatti esistono, il benessere del corpo e della mente, il benessere finanziario e il benessere sociale.
Il Rapporto ISTAT BES 2022 evidenzia il Benessere Eco-Sostenibile, indicando 12 parametri ed indicatori di valutazione. In questi, determinanti, sono gli indicatori che misurano i dati ambientali come il riscaldamento globale della terra, ma anche quelli che mettono in evidenza l’evoluzione del concetto di sviluppo sostenibile. Importante sono quelli che misurano il benessere sociale, andando a valutare il reddito pro-capite, ma anche eventualmente il tasso di povertà della popolazione, legate alle fasce di reddito.
Infatti, anche nelle nazioni più ricche, cresce sempre più, la fascia della popolazione, che vive sotto la soglia di povertà.
Per quanto riguarda il benessere finanziario si calcolano i flussi di capitali, legati ai fondi sostenibili e solidali. Cioè quei prodotti e servizi finanziari che tengono conto della sostenibilità ambientale e sociale. Molte sono diventate le grandi banche e le multinazionali finanziarie che sono sensibili a questo nuovo modo di fare investimenti, inserendo nei mercati finanziari sempre più prodotti e strumenti eco-sostenibili. Il futuro passa anche, da questo nuovo modo di fare finanza, in uno scenario mondiale, di una nuova visione di sviluppo economico, sociale ed ambientale.
Antonio Stragapede, esperto di finanza agevolata per le imprese e lo sviluppo, autore del libro La Resilienza Economica Sociale ed Ambientale (2022)