Forum internazionale su ricostruzione e ripartenza del Paese martoriato dalla guerra
Il 24 e 25 ottobre prossimi Camera di Commercio Italiana per l’Ucraina e FederCamere organizzano il Forum Internazionale Reconstruction of Ukraine, con il patrocinio di Ministero Italiano delle Imprese e del Made in Italy, Ministero Italiano dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Ministero Italiano delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ministero Italiano dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, Ministero Ucraino dell’Energia, Ministero Ucraino dello Sviluppo delle Comunità, dei Territori e delle Infrastrutture, Ukraine Invest.
L’evento si svolgerà online, per permettere la presenza delle autorità e delle aziende ucraine.
Grazie alla tecnologia tutti i partecipanti saranno collegati per tre giorni e avranno la possibilità di aprire un dialogo nonché di conoscere e approfondire in modo cocreto i progetti per la ricostruzione e le opportunità di scambio e internazionalizzazione.
Cinque panel tecnici di approfondimento (su Costruzioni e Infrastrutture, Energia e Ambiente, Agricoltura e Alimentazione, Digitale e Servizi, Sanità e Sociale) e due webinar (Volontariato sociale e socio-assistenziale, Investimenti e Finanziamenti) permetteranno agli interessati di approfondire tematiche relative alle aree di competenza.
Centinaia le aziende italiane e aziende ucraine che si sono già iscritte, oltre 1000 i matching bilaterali tra imprese pubbliche e private, istituzioni, fondi di investimento internazionali in programma.
Si tratta di un importante momento informativo, ma anche di un’occasione di business per tutte le aziende Made in Italy che non solo potranno visitare gratuitamente la fiera virtuale ma, fino a fine luglio, potranno collegarsi e compilare il form su https://urly.it/3vysd per prenotare il proprio stand che consentirà loro di presentare i propri servizi e prenotare incontri B2B e B2G.
Secondo la Banca Mondiale dopo un anno di guerra i danni sul territorio ucraino ammonterebbero a 135 miliardi di dollari, in particolare nel settore edilizio abitativo (38%), dei trasporti (26%), dell’39 energia (8%), del
commercio e dell’industria (8%) e dell’agricoltura (6%).
La ricostruzione consterà di due fasi fondamentali: fast recovery e ricostruzione a lungo termine.
Gli interventi urgenti hanno un costo stimato dalla Banca Mondiale per il 2023 di 14 miliardi, innanzitutto il ripristino delle infrastrutture critiche civili ed energetiche distrutte dall’offensiva, oltre allo sminamento e alla riabilitazione delle zone liberate.
La seconda fase della ricostruzione, con orizzonte almeno decennale, riguarda l’ammodernamento delle grandi infrastrutture, ma anche del sistema regolamentare e di mercato dell’economia, per promuovere parallelamente il processo di adesione dell’Ucraina alla Ue.
Il Governo di Kiev ha presentato un proprio piano di ricostruzione postbellica, stimando un fabbisogno di oltre 750 miliardi di dollari, che prevede 850 progetti per ridare un volto vivibile al Paese.
Non è possibile ipotizzare che tutti questi fondi arrivino da contributi pubblici, compresi i prestiti agevolati delle istituzioni finanziarie internazionali. Perché la ricostruzione diventi una success-story, sarà indispensabile il massiccio concorso degli investimenti privati. I Ministeri ucraini stanno già intrecciando rapporti e relazioni con partner e aziende occidentali interessati a partecipare al grande Piano.
Dalle costruzioni all’energia, dall’agricoltura alla sanità, dalle piattaforme digitali ai trasporti, per le imprese italiane ci sono grandi opportunità che hanno già iniziato a prendere forma.
La Redazione