Se ne parlerà a Parma dal 28 al 30 maggio prossimi. Le anticipazioni di Greta Moretto (Sps Italia)
Innovazione e digitale sono le parole d’ordine della dodicesima edizione di SPS Italia
Stiamo parlando della manifestazione dell’automazione e del digitale per l’industria intelligente e sostenibile, in programma a Parma dal 28 al 30 maggio 2024.
Sono numerose le iniziative da seguire per restare aggiornati sui temi principali del mondo industriale. Alla fine di maggio, nel quartiere espositivo di Fiere di Parma, sei padiglioni presentano le soluzioni più all’avanguardia per il comparto manifatturiero.
A guidare il visitatore nel panorama delle nuove tecnologie c’è District 4.0, il percorso con demo funzionanti di robotica e meccatronica, Industrial IT & AI, Additive Manufacturing. Sustainable Innovation, all’ingresso del padiglione 4, apre l’itinerario con un’area dedicata alle soluzioni per la transizione green e l’energy efficiency. Sarà adiacente alla stampa 3D industriale, due ambiti con ampie potenzialità nella riduzione degli sprechi e la salvaguardia del pianeta.
Al centro degli eventi, nelle arene Industry, Tech e Next, i principali trend del sistema industriale: intelligenza artificiale, Industry 5.0, sostenibilità, per citarne alcuni.
Focus sul settore dell’additive manufacturing nel seminario Discover 3D Printing, secondo il format ideato da ACAM – Aachen Center for Additive Manufacturing e Formnext. Tra le novità di SPS Italia 2024 c’è la pubblicazione della seconda edizione del Position Paper. Un progetto a cui lavora il Comitato Scientifico della manifestazione, composto da oltre 150 realtà produttive italiane, per offrire linee guida utili alla comprensione dell’evoluzione tecnologica e digitale. In risposta al grande interesse espresso dal settore, il secondo volume completa con nuovi approfondimenti il precedente documento. Verrà presentato in fiera, insieme ai risultati di una survey condotta sul tema dell’AI.
Con Greta Moretto (in foto), Marketing, Communication & Domestic Events Director di SPS Italia, vogliamo approfondire il ruolo dell’innovazione nell’economia italiana.
Che ruolo assume l’innovazione nell’economia italiana?
«Nel secondo Paese manifatturiero d’Europa l’innovazione rappresenta la chiave essenziale per la competitività delle imprese. Le aziende devono puntare alla digitalizzazione dei processi produttivi per operare con successo sui mercati internazionali e conseguire obiettivi di sostenibilità e risparmio energetico, con un risvolto concreto sulla qualità del lavoro e della vita. Come organizzatori di SPS Italia, fiera dell’automazione e del digitale per l’industria, abbiamo osservato negli anni una crescente consapevolezza verso la transizione digitale ed ecologica, che implica non solo l’adozione di nuove tecnologie, ma anche la formazione di nuove figure professionali e un cambio nella cultura d’impresa. Nell’ambito del progetto fiera cerchiamo di fare la nostra parte con incontri itineranti sul territorio per favorire il confronto sui temi dell’innovazione. Inoltre, grazie al lavoro del nostro Comitato Scientifico composto da oltre 150 realtà produttive italiane, abbiamo pubblicato lo scorso anno un Position Paper, scaricabile gratuitamente https://www.spsitalia.it/it/position-paper-2023, per offrire linee guida utili alla comprensione dell’evoluzione tecnologica e digitale. Il secondo volume verrà presentato a maggio in fiera».
Nel manifatturiero come cambia il processo produttivo a causa della trasformazione digitale?
«A SPS Italia è presente da dieci anni un percorso dimostrativo, District 4.0, che con demo funzionanti illustra le potenzialità di quattro ambiti chiave per l’innovazione del sistema industriale: automazione avanzata, robotica e meccatronica, additive manufacturing, Industrial IT & AI. Queste soluzioni entrano nei processi delle aziende. Sulle linee di produzione c’è un’interazione sempre più forte tra mondi IT-OT, mentre per il futuro riteniamo che l’AI troverà crescente applicazione anche in ambito industriale. Le nuove tecnologie si inseriscono nei processi produttivi anche per razionalizzare i consumi e affrontare un passaggio cruciale quale la transizione energetica».
Quale valore aggiunto arriva dalle startup?
«Il tessuto imprenditoriale italiano è composto da piccole e medie imprese, pertanto le startup possono contribuire a portare innovazione nelle fabbriche che non sempre hanno al proprio interno risorse e competenze per innovarsi. In questo senso ritengo possano avere un ruolo importante. Quest’anno abbiamo dedicato al mondo delle Start-Up e delle PMI innovative due diverse iniziative. Innanzitutto una competizione, SPS Italia Up Challenge, che premia con uno stand le cinque realtà con i progetti più interessanti in ambito manifatturiero. Inoltre ospiteremo Access2Tech South, iniziativa sviluppata da EIT Manufacturing con il supporto di SPS Italia, per mettere in contatto le principali aziende presenti in fiera con le startup manifatturiere europee più performanti».
L’Intelligenza artificiale come rivoluzionerà la gestione delle imprese?
«Grazie alla capacità di creare nuovi dati a partire da quelli esistenti, l’intelligenza artificiale entrerà sempre più nelle nostre imprese per ottimizzare i processi, migliorare l’efficienza e ridurre i costi. Tra le applicazioni possibili, il design generativo, dove l’AI utilizza i dati e le specifiche fornite per generare centinaia o migliaia di varianti di progetti ottimizzati, la manutenzione predittiva, dove l’AI generativa può prevedere guasti o problemi di manutenzione prima che si verifichino, basandosi su dati storici e modelli di apprendimento automatico, la simulazione di processi di produzione; l’ottimizzazione della logistica. L’intelligenza artificiale sarà tra i diversi focus di SPS Italia 2024, al centro del Position Paper e di una survey a cura del nostro Comitato Scientifico che verrà presentata in occasione della manifestazione».
Perché la sostenibilità può valorizzare un’impresa?
«La transizione digitale e quella ecologica sono legate a doppio filo da molti punti di vista. L’innovazione permette alle imprese di essere più sostenibili non solo a livello ambientale, ma anche economico e sociale. Attraverso la digitalizzazione l’industria può ridurre gli sprechi, operare in modo più resiliente e flessibile. D’altra parte la tecnologia e le nuove professioni emergenti dalla trasformazione digitale possono contribuire a un futuro più inclusivo, creando opportunità non solo per i più giovani. Le nuove generazioni sono più propense a collaborare con realtà dove trovano valori in cui si riconoscono. Pertanto operare in modo sostenibile permette anche di attrarre nuovi talenti, far fronte al mismatch di competenze e rimanere competitivi. Il tema della formazione e delle nuove competenze è da sempre al centro della nostra manifestazione, che quest’anno presenterà una nuova area education nel padiglione 8 con incontri e laboratori organizzati da espositori e partner rivolti ai ragazzi di università e istituti tecnici. Uno spazio in continuità con l’impegno di SPS Italia nell’accorciare le distanze tra scuola e industria».
Quale sarà il futuro del settore manifatturiero?
«La strada è tracciata verso aziende umanocentriche, sostenibili e resilienti per rispondere alle sfide che ci saranno in futuro. Si consolideranno nuovi modelli di business, per esempio la servitizzazione, per costruire relazioni più profonde con la propria rete, differenziarsi dalla concorrenza, cogliere le opportunità offerte dal mercato. Innovazione e sviluppo delle nuove competenze sono certamente tra le priorità del settore manifatturiero per il prossimo futuro».
Francesco Fravolini