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Novembre 21, 2024
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Il profumo preferito da Brad Pitt? E’ italiano

Lo crea a Firenze Lorenzo Villoresi, che esporta le sue fragranze in quaranta Paesi

Se il suo Musk è il preferito di Brad Pitt, un must, invece, sono le sue centinaia di creazioni per chi predilige uno stile di vita originale.

Lui è Lorenzo Villoresi e il suo nome si associa ad un universo aromatico sensuale ed evocativo.

Il suo brand ha da tempo oltrepassato i confini toscani per diventare sinonimo di fragranza raffinata e studio appassionato di in un mercato mondiale. https://www.lorenzovilloresi.it/eu_it

“Ho cominciato – ci dice Lorenzo (Firenze, 1956) dopo una serie di viaggi in Medio Oriente a partire dal 1981, una mia passione. Non ci sono stati né un background familiare, né una scuola di settore, anche se ho avuto la fortuna di incontrare persone che mi hanno dato consigli preziosi. Dai miei viaggi è nato l’interesse per il mondo delle sostanze aromatiche e delle spezie, ben presto accompagnato dal desiderio di saperne di più, conoscere ricette direttamente sul campo e affinare le tecniche della profumeria. Grazie agli studi e alla pratica, ho cominciato a creare i primi profumi personalizzati e, in seguito, ho avuto richieste da nomi della moda italiana e internazionale. Entrare in questo mondo mi ha permesso di trasformare il mio hobby in una vera e propria professione e creare il mio marchio. Infatti nel corso degli anni la passione è diventata una piccola attività. Nel 1990 è stata fondata della Casa di Profumeria”.

Lorenzo ha perso il conto delle fragranze create, ma dice: “Ne ho inventate tante. Agli inizi ho creato una serie di fragranze personali e per ambiente destinati ad alcuni noti marchi

della moda italiana. In seguito, anche per brand internazionali. In questi casi le creo, cercando di interpretare la richiesta oppure l’identità della Maison che me le commissiona. Le fragranze personalizzate, invece, rappresentano un’esperienza speciale, unica nel suo genere, e sono il risultato di un incontro fra il cliente e il profumiere. La creazione di un profumo personalizzato richiede una sessione dedicata, in cui viene messo a punto un corredo su misura. Nel corso dell’incontro il cliente parla della sua vita, delle emozioni che certi odori hanno suscitato e di come vorrebbe sentirsi quando indossa la propria fragranza. Io traduco tutto ciò in un profumo che perché lì provo a rievoca desideri nascosti, sogni e ricordi. Si tratta di composizioni uniche perché le storie personali e le emozioni legate agli odori sono irripetibili per ciascuno di noi”.

A fornire le materie prime sono grossisti di materie aromatiche o produttori di tutto il mondo. Il patchouli, per esempio, viene dall’Indonesia, il bergamotto dalla Calabria.

I miei clienti? “Sono persone appassionate di fragranze – ci fa sapere- che non amano seguire le tendenze del mercato in fatto di profumi, cercano uno stile unico. Ho clienti di varie età, vari stili di vita, tutti accomunati dall’importanza che danno al profumo come tratto distintivo della propria personalità”.

La boutique monomarca si trova a Firenze in via de’ Bardi numero12, ma l’azienda i profumi Villoresi sono distribuiti i più di quaranta Paesi.

La produzione è artigianale, con metodi tradizionali, cura e ricerca. Un profumo come Teint de Neige parla dell’eleganza delicata e preziosa della femminilità ai tempi della Belle Époque, Alamut si ispira al fascino e alla sensualità del Vicino Oriente, Iperborea ricorda il mito degli Iperborei dell’antica saggezza greca.

Nel laboratorio Villoresi lavorano circa venti persone.  Di recente Lorenzo ha acquistato nuovi macchinari per l’imbottigliamento e il confezionamento dei prodotti, la produzione di campioncini e di fragranze ambiente.

Se le dico intelligenza artificiale e profumi a cosa pensa? “Mi viene in mente – replica – l’affinità con i computer che giocano a scacchi, in cui la mia speranza è sempre la stessa: che la macchina perda! Un museo virtuale? Non mi piacerebbe. Inoltre, la virtualità mal si concilierebbe con l’esperienza multisensoriale che proponiamo al Museo Villoresi, nella stessa sede della Maison, dove offriamo un tour guidato alla scoperta dell’universo del profumo, dell’odore e dell’aspetto delle principali materie aromatiche, della storia, dei miti e delle leggende che le accompagnano da secoli”.

Nel Museo si trovano inoltre notizie di carattere scientifico, curiosità sulla produzione di essenze e la creazione di fragranze. Il cuore dell’esposizione è l’Osmorama, la biblioteca degli odori, una grande raccolta di ingredienti aromatici antichi e moderni, seguita in particolare da Ilaria Guasco.

Ludovica Villoresi, moglie di Lorenzo, oltre al Museo, segue in particolare il giardino e la terrazza, che ospitano una collezione di piante aromatiche provenienti da tutto il mondo.

I profumieri hanno concorrenti? “Anche i profumieri – ci dice – hanno concorrenti, ad esempio, quando fanno proposte per la conquista di una nuova fragranza che una maison deve commissionare”.

Intanto in azienda i Villoresi si stanno preparando al passaggio generazionale.

“I miei figli – afferma – Alessandro (24), Arturo (22) e Gemma (18) sono interessati alla nostra attività e il più grande sta già collaborando in modo attivo”.

Di recente è stato lanciato il primo video Maison e sono in programma nuovi progetti, che potrebbero abbinare fragranze e musica. “Non dimentichiamo che c’è affinità tra le due arti. Le singole componenti di un profumo e quelle di un’armonia sono dette note. Anche il tradizionale scaffale sul quale il profumiere allinea i flaconi con le essenze è detto organo. Le parti di un profumo e quelle di un pezzo musicale devono essere armoniche: ogni materia si armonizza con le altre dando vita ad una composizione unica”.

Cinzia Ficco

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