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Dicembre 3, 2024
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Per l’Isola dell’Elba più che sapore è profumo. Di mare

La storia di una azienda familiare, nata nel 1999, nota nel mondo per le sue fragranze

Cento collaboratori, 2 laboratori, 15,2 milioni di euro nel 2023, 27 negozi monomarca in Italia, 5 monomarca all’estero, 580 profumerie in Italia, 430 all’estero, 2 filiali in Cina e negli States, 4 accordi di distribuzione internazionali in Corea del Sud, Giappone, Medio Oriente e Paesi Baltici.

Sono i numeri di una impresa familiare, nata  in una solare domenica di maggio del 1999, per la quale il successo più che dal sapore di mare è venuto dal suo profumo.

Parliamo di Acqua dell’Elba, https://www.acquadellelba.com/ da tre anni Società Benefit, fondata a Marciana Marina, un borgo marinaro di 2500 abitanti, che nel suo concept – dal brand ai negozi e ai prodotti – riflette la bellezza dell’ambiente insulare del Parco nazionale dell’Arcipelago toscano. 

L’idea è nata da Fabio Murzi (Portoferraio, 21 giugno 1964) , sua sorella Chiara Murzi (Portoferraio, 27 giugno 1968) e Marco Turoni (Portoferraio, 18 giugno 1978) dopo una gita in barca e dopo aver attraversato i sentieri della costa che a maggio si riempiono di fiori tipici del Mediterraneo.

I tre soci non hanno mai voluto lasciate l’isola dell’Elba – che in tutto conta 30 mila abitanti – ma al contrario si sono sempre impegnati per valorizzare la magia dei suoi piccoli centri e creare valore per il territorio.

“Tanto che – afferma Norman Larocca, responsabile marketing, comunicazione e sostenibilità  dell’azienda familiare dal 2011 – ormai c’è un legame inscindibile tra l’impresa e il territorio e non si è mai presa in considerazione alcuna idea di fusione o vendita. Ormai Acqua dell’Elba è sinonimo di Isola ed è evidente che l’una abbia arricchito l’altra e viceversa. Quella domenica di venticinque anni fa fu quasi il destino a portarli davanti allo scoglio di Paolina, lì dove fu ritrovata, nella stiva di un veliero del II secolo, una raffinata statuetta d’avorio, il tappo che sigillava un’essenza preziosa”. 

Una specie di messaggio in bottiglia per i tre soci che decidono di buttarsi in un’impresa non facile, con la concorrenza di multinazionali e profumieri di nicchia, e soprattutto con i problemi logistici che un’isola può riservare. 

Nel 2000 i tre soci decidono di aprire il loro primo laboratorio – ancora esistente – di Marciana Marina con annesso negozio. Le prime vendite con i turisti italiani e stranieri vanno bene. Decidono così di aprirsi al mercato italiano tramite l’avvio di una collaborazione con una catena di profumerie. Ma nessun risultato entusiasmante.

“Senza abbattersi – continua Larocca-  i tre soci cominciano a progettare e realizzare i propri negozi; negozi  dallo stile lineare, pulito, sobrio, di un verde chiaro, che evocasse la trasparenza del mare.  Cominciano ad aprirne prima uno, poi due, poi tre per borgo. In alcuni addirittura quattro – come a Capoliveri – che attirano l’attenzione di molti turisti, tra cui anche molti profumieri. E’ una corsa all’acquisto della boccetta che condensa i profumi di un luogo paradisiaco e non impatta sull’ambiente. Di lì a poco nel secondo laboratorio, il must diventa innovazione continua dei processi produttivi.

Rimangono manuali il confezionamento e l’etichettatura, una sorta di firma da parte dei proprietari, una certificazione che i tre soci preferiscono non demandare alle macchine come atto d’amore nei confronti dei clienti, tra i quali ci sono vip, personaggi politici, dello spettacolo, dell’economia. Appassionati di mare,”.

Oggi Acqua dell’Elba comprende: 7 linee di profumi, 14 fragranze per l’ambiente a cui si aggiungerà presto una al fico, tessuti (teli da mare, accappatoi, parei), accessori (borse da mare, beauty, cappelli).

L’azienda collabora con più di 100 fornitori soprattutto in Italia e diversi distributori in tutto il mondo.

“La forza delle persone che lavorano con noi rappresenta la vera risorsa di questa azienda – dichiara Larocca – Lo spirito di gruppo, il talento del nostro equipaggio vincente e il rapporto di fiducia che ci unisce sono la chiave dei traguardi finora raggiunti”.

Nel 2021 Acqua dell’Elba diventa Società Benefit. Un impegno preciso per generare un impatto positivo per i soci azionisti e tutti gli stakeholders dell’impresa: dipendenti e collaboratori, fornitori e clienti, comunità locale e territorio, ambiente.  “Essere Società Benefit – fa sapere il responsabile alla sostenibilità – significa intendere il proprio ruolo nella società in modo diverso: non più solo perseguimento di obiettivi economici, ma anche responsabilità dirette a creare valore per l’ambiente e la società. La trasformazione in Società Benefit e nel 2021 la certificazione Carbon Neutrality sono solo gli ultimi tasselli di un percorso che parte da lontano”.

Sostenibilità e inclusione anche all’interno dell’azienda, dove le donne sono più del 90%.  In questa direzione va il progetto di Empowerment Femminile, iniziato nel 2022, rivolto in primo luogo alle persone di Acqua dell’Elba, ma esteso anche alla comunità locale, a cominciare dalle scuole dell’Isola d’Elba.  Altre iniziative: Elba2035, il progetto di ascolto e ingaggio del territorio che punta a creare una visione di futuro basata sulla sostenibilità, e SEIF – Sea Essence International Festival – il primo festival internazionale dedicato alla salvaguardia e valorizzazione del mare e della sua essenza.

Nel 2022 Acqua dell’Elba ha dato vita a una “sorella color verde acqua”: la Fondazione Acqua dell’Elba. Una struttura che punta a tutelare e a valorizzare l’ecosistema dell’isola e a valorizzarne il patrimonio sociale e culturale.

In futuro? Replica Larocca: “Puntiamo a espanderci in Europa e nel mondo e a far conoscere i profumi unici del nostro territorio”.

Cinzia Ficco

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