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Maggio 8, 2024
Innovazione

“Scommettiamo che la Puglia non è solo mare e cibo a Km zero?”

Rico Conte, fondatore, CEO della società IMMOBI,’ parla del suo progetto per valorizzare il tacco d’Italia

IMMOBI’ è un’azienda con un obiettivo preciso: fornire supporto a investitori e developer interessati a realizzare operazioni di medie e grandi dimensioni in Puglia. Si sente la necessità di valorizzare il patrimonio culturale e artistico della regione, perché la ricchezza naturale deve essere assecondata con progetti strategici. È un vantaggio per il turismo, per l’economia del territorio, senza dimenticare le nuove realtà imprenditoriali che possono creare ricchezza a beneficio dell’economia italiana.

IMMOBI’ crede all’etica, all’innovazione, alla sostenibilità e all’inclusione, mettendo a disposizione un servizio su misura per garantire efficienza ed efficacia agli investimenti e agli sviluppi immobiliari degli imprenditori che scelgono la Puglia, regione fortemente presente nella percezione globale.

Con Rico Conte, fondatore e CEO della società IMMOBI’, cerchiamo di conoscere le peculiarità degli investimenti.https://www.linkedin.com/company/immobicapital/?originalSubdomain=it

Come valorizzare l’economia del territorio della Puglia?

«La valorizzazione di un territorio credo sia molto simile alla valorizzazione di una persona. Proprio in virtù di ciò, penso sia opportuno puntare e lavorare al potenziamento di quelle peculiarità che rendono unico quel determinato territorio. Con questo non voglio intendere che per la Puglia si debba far leva solo sul mare, sole e cibo genuino a km 0, ma anche e soprattutto sulla cultura e sul mindset che contraddistingue la regione. Molti lombardi la definiscono la Lombardia del Sud proprio per la capacità che la Puglia ha nel creare valore e guardare le criticità come opportunità e non limiti».

Nella regione il turismo è un asset interessante. Che tipologia di turismo è richiesto dagli investitori?

«Oggi per la Puglia il turismo rappresenta una risorsa importante. Spesso però quando si associa la Puglia al turismo ci si sofferma solo su quello stagionale di due o tre mesi estivi. Ed è proprio qui che voglio sottolineare l’impegno sociale di IMMOBI’ con il progetto “We Real Estate Invest in Puglia”, teso a far comprendere e a promuovere con elementi concreti che la Puglia non è redditizia solo nel periodo luglio-agosto. Infatti, l’obiettivo del progetto di IMMOBI’ è proprio quello di mettere a disposizione degli investitori del real estate un servizio tailor-made in grado di creare valore aggiunto sia per l’operatore sia per il territorio attraverso dei pacchetti di investimento chiavi in mano, capaci di generare un flusso di cassa 365 giorni l’anno».

Da quali settori economici provengono gli investitori che vogliono scommettere sulla Puglia?

«Principalmente con IMMOBI’ seguiamo solo investitori e sviluppatori per operazioni di taglio medio-grande o che vogliamo puntare sul territorio in ottica di medio-lungo termine. Quindi, parlando di IMMOBI’, posso dire che per la maggior parte l’interesse riguarda il settore dell’hospitality, agro-voltaico per impianti di dimensioni superiori ad 1 MW, logistica e residenziale luxury».

C’è una richiesta da parte degli investitori più ricorrente o particolare?

«Le richieste di solito variano in base alla location specifica. Ad esempio, la costa adriatica da Polignano a Mare sino ad Ostuni vede un interesse forte per l’hospitality, con una particolare affermazione nell’ultimo periodo dei boutique hotel, derivanti dalla riqualificazione delle antiche masserie. Invece, per quanto riguarda la logistica, la zona industriale del barese è quella che va per la maggiore».

Quali sono i progetti per il futuro?

«Con IMMOBI’ l’obiettivo nel breve termine è consolidare il modello di business in Puglia, con un miglioramento costante dei servizi offerti ai clienti. Nel medio-lungo termine, invece, l’obiettivo è quello di replicare il progetto anche in altre regioni, con un focus prioritario sul sud Italia. Il fine ultimo del progetto di IMMOBI’ resta sempre lo stesso: trasformare le criticità dei territori in valore aggiunto».

Francesco Fravolini

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