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Maggio 17, 2024
FocusInnovazione

Workplace: in futuro non solo piante, ma anche arte, terrazze e cortili

Parla Alexei Dal Pastro, AD Italia Covivio, tra le principali società immobiliari in Europa


E se per workplace inclusivo intendessimo un posto di lavoro artistico dove, cioè, oltre a piante e fiori sulle scrivanie, palestre, biliardini, sale yoga, bar, negli uffici ci fossero opere d’arte, quadri, sculture ad ispirare e rasserenare i lavoratori ?

L’idea non è peregrina.  Una delle prime realtà a pensarci, è stata Covivio https://www.covivio.eu/en/  tra le principali società immobiliari in Europa, con un patrimonio gestito di 23,1 mld di euro, mille dipendenti, quotata all’Euronext di Parigi e attiva nei segmenti uffici, residenziale e alberghiero.  E questo perché la sua mission è sintetizzata nel claim Build sustainable relationships and wellbeing. Le persone sono al centro della strategia di business della società. E tra i valori che persegue c’è la volontà di assumere impegni concreti e ambiziosi nei confronti di tutti i suoi stakeholder.

A Milano, è concentrato il 97% del portafoglio italiano a uso uffici del Gruppo, Nel capoluogo lombardo Covivio è uno dei principali player della trasformazione urbana. Tra i progetti in corso, oltre agli interventi di rigenerazione dello Scalo di Porta Romana e dei business district Symbiosis e The Sign, ci sono anche i progetti di riqualificazione del proprio portafoglio. Obiettivo: adeguarlo ai più recenti standard in termini di flessibilità, efficienza e sostenibilità. Esempi, Corte Italia e Meridian.

Ma torniamo al benessere negli uffici e chiediamo a Alexei Dal Pastro, AD Italia Covivio , come, al di là dell’aggettivo affascinante, si possa rendere davvero inclusivo e salutare un posto di lavoro, archiviare posti di lavoro poco salubri, tetri, chiusi, poco arieggiati e farlo nel rispetto dei lavoratori, e della comunità.

“Intanto – afferma Dal Pastro – vorrei ricordare una realtà: ambienti di lavoro che promuovono il benessere e l’inclusione sono essenziali per la produttività e il successo aziendale. Gli spazi di lavoro moderni e inclusivi favoriscono la concentrazione, riducono lo stress e migliorano il morale dei dipendenti, quindi il loro contributo positivo alla vita aziendale. La nostra esperienza ce lo ricorda ogni giorno: a Milano i nostri immobili ospitano l’headquarter di alcune società – LVMH, Fastweb, Boehringer Ingelheim, solo per citarne alcune – . che ci testimoniano l’importanza dell’inclusività nel luogo di lavoro..

Cioè?

L’ambiente che si respira in ufficio è fondamentale per attrarre e trattenere talenti e metterli nelle condizioni di poter rendere al meglio. Investire in ambienti di lavoro moderni non solo migliora la produttività e l’efficienza, ma diventa sempre più uno strumento per veicolare la Brand Identity di una realtà aziendale. L’ufficio diventa così il segnale inviato al mondo esterno, il biglietto di visita di ogni azienda. In tal senso gioca un ruolo centrale anche nelle politiche di corporate social responsibility: gli uffici, così come i quartieri in cui si inseriscono e con cui dialogano, devono rispondere agli standard più avanzati di sostenibilità.

Qual è il ruolo del territorio, dell’ambiente circostante e della città, se si vuole fare un’operazione di restyling del proprio ufficio e renderlo più accogliente, inclusivo e sostenibile?  

Il concetto di inclusione è legato a stretto filo al territorio e a come il workplace si relaziona con la città. Le persone si muovono in spazi esterni e pubblici. Occorre garantire che l’ufficio non sia una bolla isolata socialmente e spazialmente, ma sia parte di un sistema di relazioni più ampio. La sfida per il futuro è realizzare edifici complessi, capaci di sfumare il perimetro fra città pubblica e privata, immobili che diventino una parte importante del grande sistema-città, perdendo la mono-funzionalità per diventare spazi più aperti. Si inserisce in questa tendenza il nostro approccio che combina architettura e arte. Ospitando opere d’arte negli immobili di nostra proprietà – è il caso del building D di Symbiosis e di Wellio Dante a Milano – apriamo i nostri edifici alla città: è un modo per condividere l’arte non solo con gli occupanti degli immobili, ma anche con i residenti locali, per rendere il workplace sempre più un luogo per creare relazioni e connessioni. Allungare la filiera degli interlocutori è una pratica che integriamo in tutti i nostri interventi in Europa, cercando di creare soluzioni sempre più customer-oriented. La co – creazione degli spazi di lavoro deve, infatti, prevedere anche il coinvolgimento attivo di altri attori e diversi stakeholder della filiera costruttiva, come progettisti, fornitori di arredi e gestori di servizi esterni.

Bagni, uffici, parcheggi, sale riunioni, sale incontri per pausa caffè: per essere inclusivi come dovrebbero essere realizzati?

Il workplace inclusivo deve essere progettato tenendo conto della diversità delle esigenze e delle preferenze degli utenti che lo vivono. È essenziale che il design del luogo di lavoro non segreghi i dipendenti in base alle diverse necessità e non attiri in alcun modo l’attenzione su di loro. Il design deve essere efficiente ed efficace nel creare un ambiente accogliente e inclusivo, senza stigmatizzare nessuno, creando così un workplace più sereno e felice e, di conseguenza, un’organizzazione più innovativa e produttiva. Progettare un ambiente di lavoro inclusivo non significa concentrarsi solo sulle differenze fisiche, culturali, ma anche sui diversi stili di vita e di lavoro.

E quindi?

È essenziale garantire la rappresentazione di diverse sensibilità nell’architettura degli spazi, nelle soluzioni di design e arredo, e nelle attività e nei servizi proposti negli uffici.

Come si è evoluto il design degli uffici negli ultimi anni?

Gli uffici di oggi sono sicuramente diversi da quelli dell’era pre-COVID. I nuovi uffici non sono più luoghi di lavoro individuale, devono essere pensati come centri di interazione, confronto e collaborazione. Con l’avvento di spazi di lavoro comuni e di gruppo, la richiesta di incontri e condivisione aumenta. Inoltre, si registra una maggiore richiesta di spazi all’aperto come terrazze e cortili, che possono fungere da alternative lavorative. Assistiamo alla fusione di elementi residenziali per creare ambienti confortevoli che ispirino un senso di sicurezza simile a quello di casa propria. Gli arredi modulari diventano comuni per adattare facilmente le configurazioni delle aree riunioni e ospitare gruppi di varie dimensioni. La sostenibilità, si sa, è un tema dominante. Di qui l’attenzione maggiore su consumi energetici ridotti e il ricorso all’ illuminazione naturale. L’isolamento dell’edificio e la progettazione di spazi che incoraggiano l’attività fisica sono prioritari. Il verde, con i suoi benefici sul benessere e sull’ambiente, è diventato indispensabile. Noi ci stiamo attrezzando da alcuni anni in questo senso.

Cinzia Ficco


 

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