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Ottobre 9, 2024
Innovazione

Manuele Lucisano: “Stampiamo plastica per salvare il pianeta”

The Ies Group, evoluzione della Devi Spa. Parla il fondatore

“Stampiamo plastica per salvare il pianeta”: è l’obiettivo di The Ies Group https://www.theiesgroup.it/ , realtà made in Italy, leader in Italia nello stampaggio di materiali espansi, la prima ad aver introdotto il polipropilene espanso sul mercato nazionale grazie ad una collaborazione con IBM.

A confermarlo è Manuele Lucisano (in foto), fondatore e Ceo dell’azienda.

Oggi nello storico stabilimento di Besana Brianza si stampano diversi polimeri espansi: eps (IES srl), etpu (Next Design Innovation srl) ed epp. La lavorazione dell’epp è affidata alla The Ies Group, che ha nel suo purpose, la sostenibilità

“Rendiamo possibile – afferma Lucisano – qualcosa che potrebbe sembrare un’utopia pura. Appunto, stampare plastica sostenibile. Che significa? Adottare determinate misure, quindi, non emettere co2 in fase di stampaggio, proporre ai clienti varie soluzioni possibili, aiutarli a scegliere quella più sostenibile attraverso la valutazione dei materiali corretti, l’ottimizzazione della produzione e la logistica a monte. Avendo sempre un occhio al fine vita del prodotto. Tutto questo viene, naturalmente, studiato prima dello stampaggio. Abbiamo creato un brand che se ne occupa e che si chiama Greta”.

Il primo progetto realizzato è stato con Ferrari che, tra l’altro, ” è stato presentato – continua il Ceo – al Plastics Recycling Awards Europe 2023 fra i cinque finalisti nella categoria Automotive, Electrical or Electronic Product. Eravamo con realtà del calibro di: Electrolux, Nespresso, Audi e Ford. Ci siamo aggiudicati il secondo posto”.

Certificati ISO 14001 e Ecovadis, sono soci di Lifegate spa, “perché – spiega il fondatore- i nostri processi devono essere, giustamente, verificati da enti terzi. Con il programma Greta siamo protagonisti in sede di progettazione, fornendo soluzioni che valutano l’impatto a largo raggio, non nel micro. Un esempio: non stampiamo un manufatto in plastica riciclata senza valutare a priori se veramente sia la soluzione meno impattante. Magari la soluzione meno dannosa per l’ambiente è non stampare affatto o utilizzare componente vergine.  Ogni nostro preventivo contiene il valore della CO2 emessa prima ancora del prezzo”.

Prodotti su misura. In che senso? “Non siamo generalisti – afferma Lucisano – lavoriamo per nicchie di mercato. Questo perché non siamo  meri stampatori, dei terzisti, ma partner dei nostri clienti, proponiamo soluzioni a problemi che a volte i clienti ignorano e questo grazie all’esperienza fatta con i top players mondiali. Siamo quelli che da un pezzo di carta tirano fuori un progetto finito, stampato e commercializzato, seguendo l’intera filiera. Il nostro cliente tipo? Colui che vuole diventare un’eccellenza, ha bisogno di un secondo parere e comprende l’importanza   delll’industrializzazione, quella vera, che non significa avere un componente ad un prezzo basso, ma far funzionare tutto al prezzo più basso in termini assoluti, sia di processo produttivo che di gestione della logistica.  Ma è anche chi ama il dettaglio, l’innovazione, l’efficienza, la qualità. Abbiamo clienti dal Giappone e lavoriamo con start-up dell’Università di Oxford”.

Perché ancora plastica e sostenibilità fanno a pugni? “Perché ci fermiamo alla superficie – risponde – Nel nostro settore specifico non abbiamo problemi con la plastica come nel settore, ad esempio, del food, perché, se stampo un paraurti di una Bugatti, non posso utilizzare il legno o il cartone. Il problema spesso non sta nel materiale, ma nel modo in cui lo si usa.   Pensiamo all’overpackaging, ad esempio, abitudini assurde assimilate negli anni e frutto della cattiva educazione degli utenti finali. E poi concentriamoci sui trasporti e sull’impatto, quello sì, che ancora alcuni mezzi hanno sull’ambiente”

C. F.

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