15.7 C
Rome
Maggio 17, 2024
Innovazione

“Lavoro da remoto? Sì, ma occorre creare un ambiente sicuro, ben connesso e stimolante”


Dopo la pandemia il mondo sembra essere tornato alla normalità, con la ripresa delle riunioni di persona, i viaggi e gli eventi sociali. C’è, però, un aspetto della vita post Covid che potrebbe essere cambiato a livello definitivo: il concetto di ufficio.

In tutta Europa, il lavoro ibrido è diventato – e probabilmente rimarrà – la norma, con la maggior parte delle aziende che richiede ai propri dipendenti di andare in ufficio solo dueo tre giorni alla settimana. Il tempo che oggi si trascorre in sede è ora programmato emirato, incentrato su riunioni collaborative e opportunità di socializzazione con i colleghi.

Questa è la nuova normalità. Nel 2020, le aziende di tutto il mondo sono state costrette a un improvviso processo di trasformazione digitale, migrando rapidamente verso il cloud e dotando la propria workforce degli strumenti necessari per consentire la continuità aziendale.

Da allora sia i dipendenti che le imprese si sono adattate comodamente al lavoro da remoto. Sebbene alcune aziende e settori perseguano l’obiettivo di riportare il personale in sede a tempo pieno, sembra che i dipendenti preferiscano in larga misura la flessibilità offerta dal nuovo modo di lavorare.

L’83% dei lavoratori che ha partecipato alla ricerca globale Future of Work di Accenture – che ha analizzato cosa spinge le persone a essere produttive, efficienti e in ottima forma nella nuova era del lavoro – ha dichiarato di ritenere che il modello di lavoro ibrido sia la soluzione ottimale a lungo termine. Lo stesso studio ha anche rilevato un altro dato: i dipendenti che ritenevano di poter essere produttivi ovunque disponevano di risorse personali e organizzative significativamente maggiori rispetto a quelli che lavoravano in ufficio.

Ma non si tratta più solo di tecnologie esistenti che funzionano come dovrebbero. Cosa possono fare i singoli per assicurarsi non solo di poter lavorare senza problemi ovunque si trovino, ma anche per rimanere impegnati e motivati?

Rimanere concentrati: ottimizzare gli spazi di lavoro

Il rapporto State of the Global Workplace 2022 di Gallup ha rilevato che solo il 14% dei professionisti in Europa è concentrato sul lavoro, rispetto al 33% in Nord America e al 21% a livello globale. La gestione creativa dell’ambiente di lavoro è un metodo collaudato da tempo per mantenere l’impegno e la motivazione, ma nell’era del lavoro ibrido 2.0 non si tratta solo della poltrona su cui si è seduti.

Ottimizzare le postazioni di lavoro nel modo più ergonomico possibile è importante per garantire che la vita lavorativa a distanza nel tempo non abbia un impatto negativo sulla propria salute. Per questo motivo è necessario condividere e ruotare le postazioni di lavoro all’interno del nucleo familiare, creare una postazione mobile che consenta di lavorarecomodamente dal tavolo della cucina o dal giardino o, infine, cambiare la propria sedia con

una che offra un supporto migliore. Investire in un hot spot Wi-Fi sicuro o migliorare la connettività in casa con router extender Wi-Fi – garantirà che il workflow non venga interrotto, ovunque si trovi la postazione di lavoro. www.d-link.it

Rimanere aggiornati: investire nel futuro digitale

Che ci piaccia o no, le nostre vite – sia professionali che personali – si svolgeranno sempre più in un mondo digitale. La pandemia si è rivelata un catalizzatore involontario per l’adozione su larga scala di tecnologie di comunicazione, collaborazione e gestione dei documenti sia nuove che esistenti, seguite da una forte carenza tecnologica.

È anche il momento di massimizzare la connettività. Quando intere famiglie lavorano da casa, una connettività costante e senza interruzioni in tutti gli ambienti diventa fondamentale.

Risolvere i frustranti punti morti del Wi-Fi in tutta la casa renderà più accessibile l’abitazione sia per il lavoro che per il tempo libero. È qui che la nuova ondata di router e mesh extender Wi-Fi può davvero migliorare le reti ad alta densità di dispositivi e fare la differenza nel superare i problemi di caduta della connettività e dei cosiddetti punti morti.

Incrementare la sicurezza: non accontentarsi mai

Oggi in una casa esiste una miriade di dispositivi abilitati a internet. Il più delle volte sono la convenienza, l’efficienza e la velocità a determinare come e quando vengono utilizzati. Si pensi, ad esempio, a come le varie informazioni si sincronizzino tra i diversi dispositivi o a quanto si utilizza il telefono per accedere e pagare beni e servizi. Con il concetto di ufficio così fluido, tuttavia, è più importante che mai evitare di diventare arrendevoli in materia di sicurezza.

Prima di rispondere alle e-mail, è bene verificare il mittente controllando l’indirizzo e-mail, diffidare se vengono chieste informazioni personali e controllare sempre che il link sia sicuro (https:// e non http://) prima di eseguire un clic. Essere esperti di informatica ridurrà il rischio di diventare l’anello debole sia della propria organizzazione sia della propria famiglia. Inoltre, è bene proteggere se stessi, la propria azienda e la propria famiglia con un ulteriore livello di sicurezza utilizzando una VPN. Esiste una miriade di opzioni disponibili, scaricabili gratuitamente o con un piccolo abbonamento, che D-Link supporta nella propria gamma di dispositivi. Anche se questi livelli utili possono proteggere in modo significativo la privacy, l’attività online dal monitoraggio e possono rendere l’attività online più sicura e protetta, indipendentemente dal luogo in cui si lavora.

Dopo quasi tre anni di lavoro da casa in qualche modo, si può dire che il lavoro ibrido sia diventato la nuova normalità. Sebbene non sia necessario convincerci dei suoi vantaggi, è giunto il momento di investire nel suo futuro lavorando in modo creativo, più intelligente e più sicuro.

Alessandro Riganti, Country Manager di D-Link per l’Italia

Leggi anche

Servizi logistici specialistici: i nuovi trend e le opportunità di lavoro

Cinzia Ficco

Vini e superalcolici: la distribuzione ora si fa con un click

Cinzia Ficco

“Un algoritmo per Ceo? Rischio deskilling. Meglio metterci la faccia per motivare il personale”

Cinzia Ficco