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Maggio 10, 2024
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Lara Ponti: “Il segreto per resistere dal 1787? Innovare”

Parla uno degli ad dell’azienda che produce aceto, discendente del fondatore Giovanni


Alta qualità delle materie prime e del prodotto, rapporti consolidati e trasparenti con i fornitori, e soprattutto, innovazione sia tecnologica che organizzativa.

Sono questi i fattori che dal 1787 hanno permesso alla famiglia Ponti di restare sul mercato nazionale e internazionale in pole position e ricevere di recente un riconoscimento. Al Food Match, l’appuntamento sull’innovazione – dedicato alla Business Community del Food & Beverage (tenutosi poche settimane fa a Milano e organizzato dal Gruppo Food) – i discendenti di Giuanin dell’asei, Giovannino dell’aceto, sono stati i vincitori del Premio Miglior Prodotto Food, il premio all’innovazione Food & Beverage, istituito nel 2014.

Ponti si è infatti aggiudicato il premio per la categoria condimenti con il suo Aceto di Mele 100% italiane, tracciabilità certificata su blockchain. E’ il primo aceto di mele munito di carta d’identità.

Un impero, quello del Gruppo Ponti, fondato da “una persona semplice – afferma Lara Ponti, amministratore delegato con suo cugino Giacomo – che oggi ha sedi anche a Parigi (dal 2014) e a New York (dal 2015).

Il nostro trisavolo, Giovannino, era un agricoltore che produceva e vendeva aceto porta a porta. La produzione delle verdure, invece, parte nel 1939 quando mio nonno ha, come pagamento di un credito di guerra, un’azienda di conserve a Milano. Che poi trasferisce a Sizzano, negli spazi sotto la casa di famiglia”.

Oggi innovazione e sostenibilità sono i due pilastri imprescindibili dell’azienda. La valorizzazione della filiera tracciabile, per esempio, rientra nell’investimento in ricerca e sviluppo che ogni anno è pari al 3% del fatturato.

Un percorso iniziato alcuni anni fa.

Nel 2012 Ponti, primo nel settore, introduce un’innovazione assoluta nel mondo dell’aceto di vino, sostituendo le bottiglie di vetro con il PET e risparmiando enormi quantitativi di emissioni di CO2 in fase di trasporto.

Innovazione nel rispetto dell’ambiente.

“Ci siamo sempre chiesti cosa potesse servire al mercato – fa sapere Lara Ponti – pensando al futuro, cercando di intercettare con largo anticipo rispetto ai concorrenti i bisogni dei consumatori. Da qui la grande importanza che nella storia di questa azienda ha avuto l’Innovazione, sia del prodotto che del processo. Un esempio? Tramite il QR Code, presente sull’etichetta dell’aceto di mele 100% italiane, diamo ai nostri consumatori la possibilità di conoscere in tempo reale varietà, fornitore, data e comune di raccolta delle mele e del processo di produzione e imbottigliamento. Il prodotto è certificato da SGS, fra i leader mondiali degli enti di certificazione, e i dati relativi alle mele sono pubblicati e notarizzati attraverso un sistema di blockchain tramite ilprovider tecnologico Genuine Way. Crediamo chela sicurezza di una filiera tracciabile e sostenibilesia una priorità per dare al cliente un prodotto divalore. Già negli anni scorsi abbiamoimplementato ‘Industry 4.0’ nei nostristabilimenti e oggi stiamo portando avanti unprogetto di Digital Transformation che abbracciatutte le aree aziendali”.

Nel 2021 Ponti diventa – prima nel suo settore – Società Benefit, una forma giuridica virtuosa che impegna l’azienda a coniugare l’obiettivo di redditività all’impatto positivo sulla società e sull’ambiente. Per garantire che i requisiti di sostenibilità e tutela sociale vengano rispettati, Ponti riporta, dal 2015, in maniera trasparente e completa le proprie attività nel Bilancio di Sostenibilità, una relazione annuale di impatto che descrive sia le azioni svolte che i piani e gli impegni per il futuro.

I numeri dell’azienda? I ricavi di Ponti provengono per il 75 percento dal mercato italiano ed il resto dai mercati internazionali, in primis Europa e States.

“Oggi – ci fa sapere Giacomo Ponti, – il Gruppo Ponti ha cinque unità produttive in Italia, all’insegna dell’innovazione. Tecnologia e automazione sono messe al servizio della qualità: dal primo magazzino automatizzato italiano degli anni ’90, ai robot antropomorfi che gestiscono carico e scarico dei pallets, ai raggi X che controllano il contenuto di ogni vasetto, fino a navette-trenino automatiche che movimentano i pallets di prodotto finito. Con una capacità di imbottigliamento giornaliera di 450 mila bottiglie su una superficie totale di 150mila metri quadrati, il Gruppo Ponti si pone al vertice della produzione mondiale dell’Aceto di Vino ed è uno dei maggiori produttori di Aceto Balsamico di Modena. In Italia è leader, con il 50% di quota ,nei segmenti aceto di vino classico, aceto di mele, aceti di vino speciali, Aceto Balsamico di Modena. E’ il secondo player nel mercato delle verdure conservate sottolio e sottaceto, con posizioni di leadership nei segmenti insalate per riso e pasta e verdure in agrodolce”.

Intanto a settembre è stata assegnata la  certificazione B Corp 

Siamo orgogliosi di essere ora parte della grande comunità B Corp e di condividere l’approccio strategico che vede la sostenibilità integrale al centro dell’operato aziendale –  fanno sapere  Lara Giacomo Ponti, CEO dell’azienda. Questo importante traguardo riconosce e certifica un modo di essere impresa che ci accompagna da sempre. È un momento di orgoglio per quello che abbiamo fatto con la consapevolezza che è solo una tappa perché la sostenibilità è un processo di miglioramento e innovazione continuo. Ogni giorno ci impegniamo per conciliare economia ed etica, per tradurre valori in azioni concrete.  Abbiamo intrapreso il percorso di certificazione B Corp a coronamento di una storia pluricentenaria che ha sempre tenuto al centro trasparenza, qualità e dignità delle persone. Oggi entriamo in un network di aziende che, come noi, promuovono un modello di business basato su una strategia orientata alla creazione di valore sostenibile nel lungo termine”.

Cinzia Ficco

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