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Novembre 21, 2024
FocusInnovazione

Gomma Plastica: accordo per avere più voce in Europa

Siglato tra le aziende associate a Confindustria Veneto Est e la Federazione nazionale


Le imprese della Gomma Plastica, associate a Confindustria Veneto Est, vogliono avere più voce sui tavoli europei e nazionali.

Per questo il Gruppo Gomma Plastica di CVE, presieduto da Simonetta Tiberto, si è alleato  alla Federazione nazionale Gomma Plastica, guidata da Marco Do.

L’accordo,  che punta ad assicurare un maggiore coinvolgimento delle imprese locali, prevede che queste siano supportate e informate in tempi più rapidi sulle novità tecnico-normative dei settori rappresentati e sulle iniziative congiunte in materia di relazioni industriali, lavoro e welfare.

“L’accordo siglato con Confindustria Veneto Est conferma la volontà della Federazione di consolidare i rapporti con le Associazioni Territoriali di Confindustria in cui sono presenti tante imprese delle due industrie –  commenta il presidente di Federazione Gomma Plastica,  Marco Do – Questa partnership con la nuova e importante aggregazione territoriale veneta ci fa particolarmente piacere perché intende non solo sviluppare attività sinergiche, promuovendo la reciproca adesione delle tante aziende già socie di una delle due organizzazioni, ma punta anche a facilitare l’adesione delle numerose aziende gomma plastica sul territorio fuori dal Sistema e che possono beneficiare dei servizi complementari delle due organizzazioni confederali”.

Il Veneto è la seconda regione dopo la Lombardia per numero di imprese nel settore (1.500 unità locali per 26.800 addetti) con un fatturato di 7,8 miliardi di euro (il 13,9% nazionale). 

L’industria italiana del riciclo conta 4.800 imprese, 236.365 occupati e genera un valore aggiunto di 10,5 miliardi (aumentato del 31% dal 2010 al 2020).

“L’esempio recente del regolamento europeo degli imballaggi che, pur con qualche miglioramento, non manca di impattare il nostro settore e i nostri territori – spiega Simonetta Tiberto  (in foto) – ci ha fatto comprendere come sia fondamentale lavorare come Sistema Italia in sede europea. E questo per contrastare spinte ideologiche che, con il pretesto dell’ambientalismo, penalizzano la manifattura italiana. Essere parte del sistema Confindustria, a livello territoriale e nazionale, è la leva per rafforzare ulteriormente questo lavoro di squadra per la tutela di un’industria strategica per il Paese”.

La Redazione

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