Collaborazione, innovazione e apertura: la rivoluzione silenziosa che parte dal cuore produttivo del Sud

In questi anni ho accompagnato decine di investitori e nuovi residenti nel loro percorso verso l’Italia. Molti partono attratti dal lifestyle: mare, buon cibo, qualità della vita. Ma poi, sempre più spesso, scoprono qualcosa che non si aspettano.
Scoprono che l’Italia che innova esiste, ed è molto più vicina di quanto pensino. E in Puglia, questa innovazione non nasce (solo) dai grandi centri di ricerca o dalle startup, ma dal tessuto imprenditoriale locale. Dalle piccole e medie imprese che, con determinazione, stanno scrivendo una nuova narrazione: quella di un Sud che non chiede aiuto, ma costruisce futuro.
Le imprese che non hanno mai smesso di crederci
Chi conosce davvero la Puglia sa che qui l’impresa non è mai stata solo economia: è cultura, famiglia, responsabilità sociale.
Ma oggi qualcosa è cambiato. In meglio.
Ci sono PMI che, pur mantenendo radici salde nel territorio, hanno scelto di aprire le porte a nuovi modelli di business, accogliendo competenze in arrivo da fuori: italiani rientrati dal Nord o dall’estero, ma anche expat, digital nomad, innovatori curiosi.
Non è scontato. In un Paese spesso diviso tra paura del cambiamento e burocrazia che rallenta, in Puglia ho trovato imprenditori capaci di ascoltare, condividere e fare rete con chi porta nuove idee. Con uno spirito che, onestamente, non pensavo così diffuso.
Fare impresa insieme: il ruolo delle comunità
Non si tratta solo di buone intenzioni. Questa cultura collaborativa si è strutturata grazie anche alla nascita di realtà come PugliaTechs, una community tech nata nel 2024 da quattro imprenditori pugliesi con esperienze internazionali.
Il loro obiettivo è chiaro: portare in Puglia il metodo della Silicon Valley, adattandolo al contesto mediterraneo. In meno di un anno hanno coinvolto oltre 850 professionisti, organizzato eventi mensili, attivato sinergie con università, istituzioni e – soprattutto – con le imprese locali.
PMI che fino a poco fa erano fuori dai radar dell’innovazione, oggi siedono accanto a startup e consulenti globali per co-progettare soluzioni in AI, IoT, blockchain. Non in teoria, ma nella pratica.
Il prossimo evento, il 22 maggio all’Università LUM (Casamassima), ospiterà speaker da Microsoft, Meta e Università internazionali. Ma saranno presenti anche aziende pugliesi pronte ad ascoltare e a contribuire.
Scuola, visione e ritorni: l’ecosistema si allarga
L’innovazione, però, non si fa da soli. Servono visione, educazione, apertura.
Ecco perché non si può non citare il lavoro del Prof. Manni e della sua We Do Academy a Lecce, dove i ragazzi imparano a pensare in ottica progettuale e imprenditoriale. Qui le PMI locali entrano in aula, offrono casi studio reali, costruiscono un ponte concreto tra scuola e mondo del lavoro.
Una Puglia che attrae (e accoglie)
Oggi sono sempre di più gli italiani che rientrano e gli stranieri che arrivano in Puglia non solo per viverci, ma per fare impresa insieme alle realtà locali.
Li accompagno ogni mese: cercano luoghi autentici, qualità della vita ma anche opportunità concrete. E trovano imprese aperte al dialogo, pronte a innovare i propri processi, ad assumere nuovi profili, a collaborare senza paura.
Dal 16 al 21 giugno, tornerò in Puglia, a Lecce e in Salento, con la prima tappa italiana di ITS ITALY, un’iniziativa dedicata proprio a chi sta pensando di trasferirsi e costruire qui il proprio futuro. Incontreremo aziende, professionisti, studenti, makers e investitori. E soprattutto, racconteremo un Sud che ce la sta facendo. In silenzio. Con i fatti.
Il cambiamento parte da chi fa
Se c’è una cosa che ho imparato in Puglia, è che il cambiamento non arriva dall’alto, ma da chi ogni giorno tiene aperta un’officina, un laboratorio, un’azienda. Da chi sa guardare oltre l’immediato e investe, anche quando è difficile.
Le PMI pugliesi non stanno aspettando la “ripresa”. La stanno creando. E chi arriva da fuori lo capisce subito: qui c’è spazio. Qui si può costruire insieme.
E, chiosa finale, non penso che sia un caso che anche AziendaTop sia nata proprio in questo contesto.