E’ il prodotto della Lacinio, fondata da due amici calabresi, Davide e Michele
Lacinio srl nasce nel settembre 2019 dalla passione di Davide Milone (40) e Michele Sotero (42), di Crotone – oggi ultima città d’Italia per qualità della vita, secondo l’Istat – che non si sono mai rassegnati e, che, affascinati dalla storia antica del loro territorio, cercano di recuperarne la memoria storica, il glorioso passato e la cultura attraverso un prodotto dedicato a MILONE di KROTON, il più grande atleta e guerriero della Magna Grecia, padre del culturismo moderno e dell’allenamento continuo, vissuto a Crotone intorno al 500 a.C., che vinse per ben 28 volte dal 540 al 512 a.C. le Olimpiadi in tutte e quattro le città in cui si svolgevano.
Davide e Michele, amici da quando erano bambini, figli di operai, giocavano nello stesso quartiere e tra una partita e l’altra, in una parte non asfaltata della città vicino al campetto sotto casa, si divertivano a strappare le radici di liquirizia o le acetoselle i cui steli sapevano di limone.
Nella famiglia di Michele, il nonno, suo omonimo, vendeva spezie e produceva liquori fatti in casa secondo una tradizione radicata al Sud per la quale si utilizzano anche castagne e noci. La Sila è il posto ideale per trovare gli ingredienti giusti.
Crescendo, Michele e Davide fanno scelte diverse, relativamente a lavoro e università. Però quando per le vacanze tornano in Calabria, si incontrano e parlano dello stesso sogno: fare qualcosa insieme, che possa rilanciare la Calabria e suoi personaggi leggendari, come Pitagora, Milone e Faillo.
Dopo anni di ricerche e studi di erbe, radici, agrumi che nascevano in Magna-Grecia, delle loro lavorazioni, dei loro processi di macerazione e conservazione, di infusione a freddo, essiccatura, Davide e Michele iniziano a sperimentare e a conoscere le proprietà benefiche delle erbe che hanno aiutato gli eroi dell’antichità: l’Angelica veniva utilizzata come ricostituente e per curare gli stati depressivi, la Genziana contro l’acidità di stomaco, ma ottima anche come unguento per curare le ferite in battaglia. E ancora, il Rabarbaro e il Mirto.
Così nel 2020 nasce Amaro Milone, l’anno successivo il Milone Nero e negli altri due il Limoncello Lunatico, la Liquirizia Radicale e il FingerGIN.
La produzione si arricchisce, tanto che i due amici ricevono 18 premi e riconoscimenti sia in Italia che all’estero.
“L’azienda – afferma Michele – è cresciuta bene e molto in fretta, nonostante le previsioni negative legati alla pandemia. Con una grande paura quattro anni fa abbiamo prodotto le prime 736 Bottiglie, la prima pedana. Ricordo ancora le parole di Davide che dopo due anni di studio, esperimenti, verifiche delle varie ricette e degustazioni, trascorreva notti in bianco per scegliere la bottiglia, l’etichetta e la grafica della confezione. Con la pedana ormai completa e pronta, un giorno mi disse: “Ok lo abbiamo fatto! E se non piace? Ci guardammo e concludemmo: “Al massimo, lo berremo noi per i prossimi mesi. Sotto sotto, però, sapevamo di aver fatto un buon lavoro. Dopo le prime 736, ne produciamo 2.500 l’anno successivo, 6800 nel 2022”.
Poi arriva l’amaro dedicato all’anima guerriera di Milone, un prodotto amarissimo di 40° per gli intenditori. L’amaro giusto per le pause di riflessione.
“Con una piccola produzione – racconta Davide – decidiamo di partecipare al Concorso Mondiale degli Amari a Londra. Amaro Milone vince come Migliore Amaro al Mondo e Migliore Amaro Italiano nella stessa edizione. Conquistiamo altri quattro riconoscimenti, due per il design della bottiglia e due per le etichette. In quella edizione Milone Nero vince anche il premio assoluto come etichetta più bella al mondo. Così nel 2023 le bottiglie passano da 6.800 a circa 25mila e al campionato Mondiale degli Spirits di Bruxelles Amaro Milone viene ancora premiato con la Medaglia D’oro. Al Milone Nero va quella d’argento. Nel 2024 contiamo di arrivare a 60/70 mila bottiglie. Tutto si è svolto molto in fretta, ma abbiamo deciso di reinvestire gli utili per innovare sempre”.
I due sono partiti con un magazzino di 300 metri quadrati. Oggi ne hanno uno di 600 metri quadrati con una capacità produttiva di 500 bottiglie ogni due giorni. “Abbiamo investito molto – aggiungono – nell’impianto d’imbottigliamento ed etichettatura e nella velocizzazione dei processi. Attualmente siamo in 10. Il 15 giugno 2024 per noi rimarrà una data storica. Abbiamo realizzato il nostro sogno: avere uno stabilimento di nostra proprietà, innovativo e adatto alle prerogative del mercato su cui stiamo puntando. Dalle 500 bottiglie ogni 2 giorni passeremo alle 500 ogni ora. La struttura è di 1.800 metri quadrati con oltre 5.000 metri quadrati di spiazzale esterno, 10 dipendenti diretti oltre alla rete vendita e agli agenti”.
Quanta ricchezza avete prodotto per il territorio? “Stiamo cercando di raccontare – chiariscono – una storia antica in cui il territorio possa riscoprire le proprie origini. Le nostre etichette sono in alluminio e ognuna racconta un pezzo di storia, L’Amaro Milone ha l’immagine della moneta coniata a Crotone, lo Statere di Kroton simbolo della fiaccola olimpica di Milone. Il Milone Nero racconta di Milone vestito come Ercole, con la pelle di Leone, la clava, il capo cinto e narra la sua vittoria nella battaglia di Sibari dove in 100mila sconfissero 300 mila soldati spaventati dalla furia di Milone. La liquirizia è dedicata a Myia, figlia di Pitagora e moglie di Milone, filosofa e guida culturale per le altre donne della polis. Il nostro prodotto si chiama Liquirizia Radicale in suo onore e perché è fatta con l’infuso delle radici della liquirizia. Ma non ci limitiamo a promuovere il territorio. Abbiamo contribuito ad arricchirlo creando posti di lavoro in un territorio da cui in molti emigrano. Il nostro stabilimento è diventato meta di molti turisti, che portano nei loro occhi l’immagine di Kroton, una grande polis, celebre per la fertilità dei suoi campi, la bellezza delle sue donne, la salubrità dell’intero territorio e dove Pitagora fondò la sua scuola”.
“La scelta del nome – aggiungono – non è casuale anche perché abbiamo subito creato un prodotto forte, di 35°, intenso. E poi Milone è anche il cognome di uno dei soci”.
Che prodotto è Amaro Milone? “Lo definiamo – replicano – un amaro digestivo rinvigorente dal gusto forte e deciso, fatto da 21 elementi tra radici, erbe, bacche e agrumi, tra cui l’Angelica, il Rabarbaro, l’Anice stellato, la Genziana. La ricetta ha anche una nota intensa e morbida e per noi rappresenta il nostro Milone atleta. Invece il Milone Nero è un amarissimo scuro senza zucchero fatto con liquirizia, e rappresenta l’anima guerriera di Milone. Si tratta di un prodotto prodotto strong, forte, di 40°”.
Come state vivendo la transizione green e digitale? “Teniamo molto all’ambiente – rispondono – producendo con quello che la natura ci dona. Quest’anno abbiamo investito sulle fonti rinnovabili, dotandoci di un impianto che copre quasi completamente il fabbisogno energetico della nostra azienda. Siamo una startup innovativa, quindi i processi innovativi sono alla base della nostra attività. La struttura, inaugurata a giugno scorso, ha tecnologie e macchinari all’avanguardia che ci permettono di recuperare le materie prime”.
Oggi a guidare l’azienda sono Michele Sotero e Davide Milone, i due soci e fondatori, un direttore commerciale, un direttore vendite.
A chi vendete? “Il nostro mercato – fanno sapere – è prevalentemente HORECA e mercato B2C on-line. Anche l’estero è un canale che stiamo già affrontando e che ci sta portando soddisfazione. Per il futuro, i progetti sono tanti. Siamo entusiasti di poter parlare della nostra terra. Milone ci dà forza e stimolo per continuare e fare sempre meglio. A settembre arriveranno le grappe di Milone Spirito Vincente”.
Cinzia Ficco