Parla Riccardo Leporini, direttore commerciale della toscana Cinelli Piume e Piumini
“Sessanta anni: merito di una politica fatta di piccoli passi – che non ha generato un gigante dai piedi di argilla – e di una certa perseveranza nella scelta e nella promozione della qualità. In tutto questo tempo non abbiamo mai cercato il fatturato ad ogni costo”.
Così Riccardo Leporini, direttore commerciale, spiega il successo della Cinelli Piume e Piumini di Buggiano (PT), fondata nel ‘64 da Silvano Cinelli, oggi guidata da sua figlia Francesca e da Gianni Vannacci (ceo). Cinelli piumini
Leporini ricorda con affetto il signor Silvano e dice: “Delle varie storie che a suo tempo mi raccontava – continua – ce n’è una che vorrei condividere. Mi diceva che agli inizi della sua avventura le piume venivano lavate in una grande lavatrice nel garage del suo socio, mentre il capannone dello stabilimento veniva adibito alla confezione e al riempimento del cuscino. All’inizio non poteva permettersi grossi investimenti. Poi a poco a poco l’azienda è cresciuta, tanto che oggi conta più di 60 dipendenti, fattura circa 30 milioni ed esporta il 20 per cento della sua produzione fatta con piuma grezza proveniente quasi esclusivamente dall’Est Europa”.
L’intero processo produttivo avviene nello stabilimento del comune toscano. “Questo – spiega Leporini – ci permette di controllare ogni fase produttiva sin dalla preparazione della piuma di imbottitura, ottenendo un prodotto di alta qualità che dura più a lungo. In genere le fasi di produzione non sono lineari e progressive e alcune si svolgono in tempi diversi, anche perché si tratta di prodotti artigianali”.
Come l’azienda sta vivendo la doppia transizione? “Negli anni scorsi – afferma il direttore commerciale – abbiamo investito sui pannelli solari che ci garantiscono un massiccio apporto al nostro fabbisogno energetico. In più abbiamo creato una nuova linea che si chiama “Natura”, realizzata con tessuti di cotone organico e piumino rigenerato, recuperato e sanificato da vecchi Piumini letto o Capi di abbigliamento in piumino d’oca. Crediamo nell’innovazione. Solo l’anno scorso abbiamo investito non meno di 400mila euro in nuovi macchinari. In più lavoriamo molto sullo studio di materiali grazie al nostro laboratorio analisi interno. Stiamo elaborando anche progetti per il riciclo dei materiali di scarto della lavorazione della piuma come fertilizzante naturale”.
Quanta ricchezza ha prodotto la Cinelli sul territorio? “Difficile dare numeri, ma si consideri un dato: l’80% del nostro personale vive in un’area che non va oltre i 10 chilometri dall’azienda e questo è un apporto indiretto molto significativo. Inoltre, Cinelli Piume e Piumini promuove iniziative sportive a Buggiano e sponsorizza molte realtà locali che avvicinano i giovani allo sport. Il nostro fondatore era un appassionato di sport e teneva molto alla pratica di qualsiasi attività agonistica”.
Oggi quali sono le difficoltà per un’azienda come la vostra? “La sfida più grande di questo ultimo anno è l’aumento dei costi delle materie prime e dei costi ausiliari di energia e trasporti. In un mercato abbastanza stabile queste insidie rendono ogni giorno sempre più difficile il nostro lavoro”.
A chi vendete? “Il nostro nostro piumino si può trovare – afferma- nei più importanti brand di abbigliamento imbottiti . La parte principale dei prodotti letto la si trova nei migliori negozi di biancheria e per la casa, e negli Hotels di prestigio.”.
Il progetto nel cassetto? “Per il futuro – conclude – ci piacerebbe creare un laboratorio con un corso per la confezione e la lavorazione della piuma da destinare al settore abbigliamento e arredo. Miriamo a formare nuovi giovani capaci di raccogliere la tradizione e creare nuove figure professionali”.
Cinzia Ficco