I principali obiettivi di investimento, nel 60% dei casi, sono riferibili all’ottimizzazione dell’uso dell’energia nonché al processo di riduzione del rapporto carbonio-idrogeno nelle fonti energetiche. Emerge un modello di produzione e consumo che comporta condivisione, riutilizzo e riciclo dei materiali esistenti il più a lungo possibile. Con queste modalità si amplia il ciclo di vita dei prodotti, concorrendo a ridurre i rifiuti ai minimi. Negli ultimi quattro anni gli investimenti nell’economia circolare sono cresciuti del 200%; oltre il 50% delle aziende ha ottenuto benefici in termini economici dagli investimenti in sostenibilità energetica, con progressi nella produttività e nella redditività.
Mediamente un’impresa su tre ha destinato il 3% circa del fatturato a questi investimenti per importi al di sotto dei 300.000 euro. Crescono gli investimenti in economia circolare e riguardano oramai un’azienda su cinque, mentre raddoppiano quelle con uno staff dedicato alla sostenibilità (circa il 20% del totale).
La maggior parte delle aziende giudica comunque costosa la riconversione sostenibile e segnala una carenza di competenze per procedere in modo efficace. Le imprese sono convinte che gli investimenti in sostenibilità producano benefici economici, tant’è che una su due li ha già realizzati. Crescono i bisogni legati alla sostenibilità. Infatti molte aziende investiranno di più in economia circolare per sviluppare il proprio business. La strada da percorrere è comunque ancora lunga se si pensa che 4 aziende su 5 non sono ancora dotate di un piano industriale per la sostenibilità e solo il 5% di chi ha investito lo ha fatto con fondi del PNRR.
Questo pacchetto di investimenti e riforme potrebbe essere la risposta per sostenere le nostre imprese verso la transizione ambientale ed energetica con 1/4 degli amministratori che ritiene che i fondi stanziati per il PNRR per la sostenibilità siano un’occasione dalle grandi potenzialità. Questo nonostante qualcuno osservi che non sarà facile accedere ai fondi ed effettuare gli investimenti.
I principali ostacoli agli investimenti sono: la mancanza di competenze, la burocrazia e l’aumento dei costi delle materie prime. Il quadro che se ne ricava è sicuramente incoraggiante : la maggioranza degli imprenditori ci crede, ha investito e dichiara che lo farà ancora nel futuro con la consapevolezza che si tratti di un percorso utile a restituir all’impresa un maggior valore e una più alta redditività. L’impresa va comunque supportata, perché sono molteplici quelle intimorite dai costi per la riconversione sostenibile reputati troppo elevati.
di Francesco Megna – Esperto di Economia e Finanza