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Luglio 25, 2024
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Auto: la monoposto dei tuoi sogni? La producono a Trevi

La Pambuffetti nel Perugino realizza macchine su misura


La monoposto dei tuoi sogni che incrocia innovazione, materiali e design scelti da te?  E’ a Trevi, borgo umbro di 8mila abitanti, nel Perugino, che puoi trovarla.

Lì, dove il tempo sembra essersi fermato a qualche secolo fa, c’è la  Pambuffetti Automobili https://www.pambuffetti.com/it/,   

startup nata nel 2018 dalla famiglia Pambuffetti, che dal 1985 crea autobus, aerei, e veicoli dallo stile originale, dai compositi altamente innovativi e dove Juri, classe ’75, figlio di Giuseppe,   ideatore della Hi tech Bus e dei marchi New Car e New avio, ha fatto esperienza, sino a creare una sua start up. Juri è un talento naturale. A 6 anni già salda a filo. A tredici realizza da solo una Buggy, trasformando una vecchia cinquecento – a cui toglie tutta la carrozzeria per sostituirla con un telaio in tubi d’acciaio.  Impara a guidare a 5 anni sulle gambe di papà e a 10 sposta in officina gli autobus da dodici metri, l’anno successivo è al volante di una Porsche: “Dovevo guidare con un cuscino, perché non arrivavo ai pedali”. 

Qualche anno dopo, arriva la prima Ferrari: “Un’emozione grandissima”. Poi, a diciassette anni il primo corso di guida su una monoposto, con Henry Morrogh, sul circuito di Magione: “Fu una giornata magica, l’inizio di un amore che mi avrebbe portato dove sono oggi. Per me esiste una sola macchina da corsa: la monoposto”.

“Appassionato di motori, dopo aver lavorato nell’ automotive – ci racconta Diego Mattioli, CFO – Juri ha messo su una realtà che, a differenza di altre start up, aveva già pronto il suo prodotto, prima di partire. Così si è limitata a affinarla con l’aiuto del  suo esperto collaudatore  Andrea Boldrini”.  

Si tratta della Pambuffetti PJ-01, la prima HyperCar italiana con assetto ispirato alle attuali Formula 1, per le stesse sensazioni su pista e strada, a cominciare dal posto guida, progettato per un comfort fino ad oggi riservato solo ai campioni. Aerodinamica completa e complessa, un telaio completamente rinnovato, la voce ruvida del dieci cilindri, la leggerezza e la rigidità della scocca in acciaio e carbonio e un rapporto peso potenza di 1,3 kg/cavalli vapore, la rendono unica.   

Per quest’auto – a tiratura limitata- oltre all’intervento degli ingegneri e dei designer messi a disposizione, in fase di customizzazione, fondamentale è il gusto del cliente.

“La ricerca tecnologica – aggiunge Mattioli – la strumentazione e un importante know-how nella progettazione permettono a questa HyperCar, completamente artigianale, di creare un prodotto originale, realizzato con l’anima. Il cliente può scegliere di avere un cambio a leva e esterni fatti non solo di carbonio, ma anche di altri compositi.  Attraverso lo stretto rapporto di collaborazione con il nostro partner Carbon Dream si sono sviluppati compositi con base di carbonio che hanno ricevuto il brevetto.

Tutto deve assecondare le esigenze di un mercato di nicchia, che a differenza di quello dell’automotive, è fiorente. La nostra è l’auto del collezionista, anche attempato, che alla guida si emoziona ancora”.

La giovane realtà imprenditoriale, che oggi conta un team di quindici collaboratori, ma che per quest’anno pensa di arrivare a venticinque, da settembre scorso sta già lavorando per consegnare alla fine del 2024 le prime tre automobili artigianali prenotate. Le richieste sono arrivate sette mesi fa.

“Puntiamo alle sette auto l’anno – annuncia il Cfo – perché potremo contare sulla collaborazione di centri di ricerca e università italiane e internazionali, che partiranno tra breve e del sostegno, già consolidato, di aziende, quali: Michelin, Motul, Carbon Dream,  Bmc, Mir, OZ, ed altre”.  

Ogni macchina viene realizzata da due tecnici qualificati e supervisionata da Juri, che afferma: “Oggi siamo sempre alla ricerca di soluzioni esclusive e all’avanguardia per proporre prodotti unici. I nostri sono mezzi sicuri, affidabili, maneggevoli, sofisticati nel design e negli allestimenti, creati ad hoc per migliorare l’abitabilità e l’esperienza di guida”.

L’intero processo produttivo avviene a Trevi e in alcune aziende affiliate di comuni limitrofi.

Ma come lavora un’azienda altamente innovativa in una regione come l’Umbria?  “Bene, dobbiamo molto alla Regione – replica il Cfo – che ci ha sempre menzionati tra le startup più innovative. Abbiamo vinto anche qualche utile bando regionale. C’è sinergia. Anche noi supportiamo l’Umbria. Quando ospitiamo i nostri clienti, offriamo una experience di visite alle bellezze culturali ed enogastronomiche della nostra regione, che di sicuro li ispira quando con i nostri ingegneri e designer progettano la loro auto dei sogni”.

Cinzia Ficco

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