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Luglio 25, 2024
EvoluzioneInnovazione

Un protocollo innovativo per monitorare, dare crediti a imprese che rendicontano la tutela della biodiversità

Messo a punto da 3Bee, climate tech company, si chiama Element -E ed è stato riconosciuto dall’Ue


Tutela dell’ambiente e della biodiversità al centro con 3Bee, climate tech company leader nella tutela della biodiversità tramite la tecnologia.

L’azienda è stata recentemente riconosciuta dall’Unione Europea come la realtà in grado di sviluppare crediti di biodiversità grazie a Element-E, il protocollo innovativo di monitoraggio della biodiversità terrestre basato su bioacustica e remote sensing. Una metodologia innovativa, in linea con la Direttiva CSRD e la Nature Restoration Law, che consentirà alle imprese di migliorare il proprio impatto sulla biodiversità e compensarlo. Le imprese possono avere un valido sostegno nella conoscenza delle pratiche da adottare per mitigare il proprio impatto ambientale.

È una straordinaria occasione assicurata e supervisionata da 3Bee che permetterà di monitorare e quantificare, anche grazie all’intelligenza artificiale, l’impatto di progetti di rigenerazione sviluppati in coerenza con il nuovo framework regolamentare europeo, che impone alle imprese di valutare il proprio impatto per la rendicontazione ESG.

Conviene ricordare che con l’avvento della nuova Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), entrata in vigore nel gennaio 2023, aumentano molte sfide per il mondo delle imprese. Entriamo nel dettaglio.

Sono sempre di più le aziende obbligate a redigere un Bilancio di Sostenibilità. Si stima che la nuova Direttiva riguarderà direttamente 10mila aziende, ma quasi 120mila ne subiranno gli effetti. Questo perché la direttiva vincola le aziende con più di 250 dipendenti e/o 40 milioni di euro di fatturato e/o 20 milioni di euro di attività totali. Tuttavia, anche la catena di approvvigionamento viene coinvolta perché sarà chiesto ai fornitori di rendicontare i propri impatti ESG.

La rendicontazione di sostenibilità

Molte aziende cominciano a muovere i primi passi nel mondo della rendicontazione di sostenibilità. Per questo motivo 3Bee propone una soluzione che possa supportare in maniera pratica e concreta le aziende: la creazione di una community di sustainability manager di imprese di vari settori.

L’Oasi della CSR è il network per i professionisti della sostenibilità. Un’esclusiva community di esperti di sostenibilità uniti da un comune obiettivo: formazione continua ESG e condivisione di conoscenze ed esperienze nel campo della sostenibilità d’impresa. Il primo network progettato per rispondere in modo concreto e dinamico alle esigenze di mercato, un vero e proprio Lab della sostenibilità per le imprese, ideato per offrire un supporto concreto, quotidiano e continuativo, grazie al team tecnico di3Bee.

L’Oasi della CSR: WebApp dedicata per la formazione continua

L’approccio tecnologico di 3Bee emerge anche nel progetto Oasi della CSR. La climate tech propone infatti un’opportunità per restare aggiornati sulle ultime novità, confrontarsi con altri professionisti del settore, accedere a strumenti all’avanguardia attraverso la WebApp dedicata. Non solo. Un punto centrale del network è la formazione, che si concretizza con Pillole dall’Oasi, il primo corso online dedicato ai professionisti della sostenibilità. Strutturato in 12 moduli, interessa una vasta gamma di tematiche ESG, dalla crisi climatica alla finanza sostenibile. L’accesso all’Oasi dei CSR Manager comprende inoltre 10 webinar, 2 eventi in presenza all’anno, newsletter dedicata e Gruppo Telegram per ricevere aggiornamenti sulle ultime novità del settore. https://www.3bee.com/esg/corso/

Il bando europeo

3Bee è stata selezionata di recente dal Consiglio Europeo per l’Innovazione nell’ambito del suo EIC Accelerator. Seicentoquarantotto  sono le aziende europee che hanno presentato la loro proposta scritta nella cut-off di giugno 2023: di queste, solo il 5% ha avuto accesso al finanziamento, e meno dello 0.5% è italiana. L’approccio rivoluzionario dei crediti di biodiversità di 3Bee opererà in risposta alle sempre più numerose realtà soggette alla NFRD dal rilascio della nuova Direttiva CSRD, intervenendo a supporto della gestione strategica delle questioni ESG per verificare e quantificare in maniera oggettiva gli impatti in termini di rigenerazione della biodiversità. Le società saranno in grado di monitorare e rigenerare la biodiversità insetting dei loro siti produttivi e delle filiere, ma anche promotrici di offsetting affidabile. In questo contesto si inserisce il protocollo Element-E, che permetterà di monitorare e quantificare, anche grazie all’intelligenza artificiale, l’impatto di progetti di rigenerazione sviluppati in coerenza con il nuovo framework regolamentare europeo, che impone alle imprese di valutare il proprio impatto per la rendicontazione ESG.

Con Virginia Castellucci, Head of Sustainability di 3Bee, cerchiamo di approfondire il progetto Oasi della CSR e, più in generale, della sostenibilità per le imprese.

In che modo 3Bee supporta le imprese nel raggiungimento degli obiettivi ESG?

«3Bee nasce nel 2017 e da quel momento si occupa principalmente di proteggere la biodiversità mediante la tecnologia. Questo nostro impegno è esteso anche alle aziende che hanno sempre più bisogno di avere un impatto, a livello di biodiversità. Non solo. Le aziende hanno ora anche la necessità di rendicontarlo. E proprio in questo senso supportiamo le imprese nella realizzazione di progetti di rigenerazione tramite un innovativo approccio tecnologico che consente di ottenere KPI chiari e quantificabili, utili in fase di rendicontazione. Le aziende sono chiamate ad avere un ruolo attivo sul tema della sostenibilità e della tutela della biodiversità, senza dimenticare che sempre più aziende saranno obbligate a redigere il report di sostenibilità grazie alla CSRD. In Europa saranno obbligate entro la fine del 2029 circa 50mila aziende».

Cosa è il progetto Oasi della Biodiversità di 3Bee?

«Le Oasi della Biodiversità sono aree create in zone a bassa biodiversità, con l’obiettivo di rigenerarla. Luoghi in cui tecnologia e natura si fondono per compiere un primo passo verso la resilienza climatica e che comprendono piantumazione di boschi nettariferi, alveari di biomonitoraggio e rifugi per impollinatori. Il progetto Oasi della Biodiversità si basa infatti su due principali macro interventi. Da una parte gli interventi di rigenerazione e dall’altra, le azioni di monitoraggio tramite le nostre tecnologie: Hive-tech, Flora, Spectrum e Polly X. Queste tecnologie offrono un’idea molto chiara sullo stato di biodiversità di un’area specifica. A partire dai KPI restituiti dalla tecnologia, andiamo a identificare e progettare interventi mirati per mitigare gli eventuali effetti negativi sull’ambiente e sulla biodiversità».

In che cosa consiste il protocollo di monitoraggio della biodiversità Element-E?

«Element-E è il protocollo di monitoraggio sviluppato da 3Bee, https://www.element-e-biodiversity.com/ rilasciato finalmente dopo due anni di test e ricerche sul campo. Un approccio innovativo basato su nuove tecnologie e partnership con organizzazioni e istituti di ricerca tra cui ESA, UniTo, UniNa e Crea. Si tratta di un protocollo per il monitoraggio della biodiversità, basato sulla tecnologia e validato da un ente terzo accreditato, che fa leva su un approccio basato su dati scientifici per guidare azioni concrete sul campo. Nato dalla sinergia delle tecnologie sviluppate da 3Bee, Element-E unisce la raccolta e l’analisi di dati in un unico framework avanzato. Questo progetto è molto importante per 3Bee perché rappresenta un’evoluzione. Abbiamo recentemente vinto un bando europeo che ci permetterà di sviluppare, grazie al protocollo, i primi crediti di biodiversità. Un credito di biodiversità è una certificazione che attesta e quantifica il miglioramento della biodiversità in una specifica area. Si tratta di un meccanismo simile a quello dei crediti di carbonio che consente di attribuire un valore economico alle attività di conservazione, incentivando la protezione della biodiversità. Grazie a questi crediti, leaziende che hanno un impatto in termini di biodiversità potranno compensarlo attraverso ilsupporto ai soggetti  – da noi chiamati coltivatori di biodiversità – che invece si occuperanno dimettere a terra i progetti di conservazione, tutto monitorato e validato dal protocollo Element-E di 3Bee».

Tra i vostri pilastri, oltre al monitoraggio e alla rigenerazione, c’è la divulgazione: quali sono i progetti attivi ad oggi per le aziende?

«La divulgazione è uno dei pilastri fondamentali di 3Bee e ci rivolgiamo a target diversi. Partiamo dalle scuole con il progetto “3Bee: a scuola di biodiversità”, che coinvolge ad oggi 500 scuole elementari in Italia e più di ventimila bambini. È un progetto rivolto alle maestre delle scuole primarie, che hanno l’opportunità di far crescere gli ambasciatori del cambiamento, sensibilizzandoli rispetto all’importanza della biodiversità e degli insetti impollinatori. Inoltre, abbiamo progetti di formazione dedicati alle aziende, per la formazione dei dipendenti sulle principali tematiche legate alla biodiversità e alla sostenibilità d’impresa. Questo tipo di formazione la eroghiamo sia in presenza, sia online attraverso collegamenti da remoto oppure in differita. Non solo. Abbiamo da poco ampliato il mondo della divulgazione con un progetto specifico, dedicato a coloro che si occupano in azienda di queste tematiche chiamato “L’Oasi della CSR”: un network per la formazione continua interamente dedicato alle tematiche della sostenibilità nel mondo aziendale».

Cosa offre il network Oasi della CSR e perché le aziende dovrebbero aderire?

«Il network ha due matrici distinte: da una parte c’è la formazione, dall’altra si sviluppa il networking. La formazione è continua attraverso una serie di video pillole, di webinar in diretta e una newsletter con cui condividiamo aggiornamenti in ambito sostenibilità, con particolare focus sulle normative, in continua evoluzione. La formazione continua ESG viene condotta da personalità del mondo accademico e aziendale. Per quanto riguarda il networking, per noi molto importante, abbiamo il canale Telegram dedicato con le news settimanali e gli eventi fisici che realizziamo ogni sei mesi. La parte di networking è fondamentale perché consente ai referenti aziendali di entrare in contatto con altri colleghi e professionisti, ma anche di segnalare problemi e difficoltà che hanno affrontato per discuterne e capire meglio, tramite un confronto diretto, come risolvere e individuare soluzioni ad hoc, anche grazie al supporto concreto, quotidiano e continuo del team tecnico di 3Bee».

Quanto è importante la formazione in ambito sostenibilità?

« E’ fondamentale in questo ambito perché la sostenibilità è un argomento nuovo per le aziende: è entrato nelle loro agende da poco tempo ed è in continua evoluzione. In particolare, la normativa si aggiorna di frequente. Ed è proprio per questo motivo che la formazione continua è importantissima, poiché la materia è in costante aggiornamento. Non solo. È fondamentale anche la formazione trasversale dei referenti aziendali di tutti i livelli, che devono essere a conoscenza delle novità normative. In 3Bee crediamo che la sostenibilità sia un’informazione trasversale e che interessi tutti i dipartimenti, non solo uno in particolare. Ed è per questa particolarità che la nostra formazione è rivolta non alle singole professioni ma all’azienda nella sua totalità».

Francesco Fravolini

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