Lo stilista siciliano che ha vestito corone e pop star si racconta
Trentuno anni di stile, lusso ed eleganza. La casa di moda di Danny Wise festeggia il trentennio di attività produttiva nel settore fashion.
Danny Wise, ideatore e cuore pulsante della Maison, è riuscito a conquistare i mercati esteri.
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Produzione
La lavorazione è artigianale perché i capi di abbigliamento e gli accessori fashion sono prodotti in Italia. È tutto realizzato principalmente nello stabilimento di produzione di Caltanissetta in Sicilia.
«I capannoni si estendono su 1.500 metri quadrati –fanno sapere dall’azienda – con 1536 persone impiegate, tra interni ed esterni, poiché diverse lavorazioni sono affidate ad altre imprese, registrando un fatturato che comprende anche l’estero di circa 450 milioni di euro l’anno».
Core business
Danny Wise, stilista, designer, fotografo, regista, è un profondo osservatore dei fenomeni sociali dai quali prende spunto per disegnare i suoi bozzetti su carta, rigorosamente consegnati alla sartoria dell’azienda per produrre abiti sempre al passo con i tempi. Ha trasformato in azienda un suo sogno: moda ed eleganza. La bellezza è l’ingrediente magico che contraddistingue non solo le sue creazioni, ma anche gli aspetti della sua vita. «La moda – afferma – al contrario dello stile rispecchia sempre gli avvenimenti correnti attuali, creati dalla massa, il mal costume, il trush, gli zerbini. La moda è della strada, si limita ad assecondare il cliente. Crea seguendo invisibili tendenze, oggi logiche del web. Io faccio stile”.
Conviene ricordare che Danny Wise ha vestito star del cinema, first lady e regine. Fornitore di dodici delle 20 top delle famiglie reali nel mondo, ama tuttora solo ciò che è elegante e raffinato, dalle persone alle opere d’arte. Con Danny Wise conosciamo questa straordinaria realtà italiana che si è imposta nell’economia internazionale.
Quando ha iniziato a lavorare nel settore della moda?
«Erano gli anni ‘80 ed io avevo circa 15-16 anni. Iniziai come modello a Firenze, ma ben presto mi organizzai e ben sette agenzie top per modelli mi rappresentavano. Poi spostai la base da Firenze a Milano».
Come ha trasformato il suo sogno in una grande azienda?
«Semplice, duro, durissimo lavoro, da dodici a diciotto ore al giorno, sette su sette. Studiando, sapendo resistere alla fatica e alle delusioni. Nei momenti di grande difficoltà, leggevo la splendida poesia di Rudyard Kipling, che invoglia a non mollare. La mia è una piccola azienda, ma tutta di mia proprietà e distribuita su cinque continenti».
Il personale che lavora per lei?
«Ci sono ben tre, solo tre tipi di ruoli che riconosco: possono lavorare per me, possono lavorare con me ed i fedelissimi. Per questa attività c’è bisogno di un rapporto di grande fiducia e complicità».
Che periodo sta vivendo la moda in Italia?
«Noi, in Italia, produciamo tutto, ma non è più il nostro cliente di riferimento. L’Italia ha perso il giro, semplice, non voglio dilungarmi».
Qual è la maggiore fonte di ispirazione quando disegna abiti?
«La mia maggiore fonte di ispirazione è la vera signora di grande classe, internazionale, di altro profilo, colta”
Intanto Danny Wise sbarca a Bari https://bari.repubblica.it/cronaca/2023/10/09/news/danny_wise_sbarca_a_bari_con_un_megastore_del_lusso_fino_a_36mila_euro_per_una_borsa_per_le_donne_chic_della_citta-417334882/
Francesco Fravolini