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  • Marketing, come mettere il cliente al centro? Arriva il primo Customer Experience Forum

    Marketing, come mettere il cliente al centro? Arriva il primo Customer Experience Forum

    Organizzato da Richmond Italia, si terrà a Rimini dall’11 al 13 maggio prossimi


    Il mercato della gestione dell’esperienza del cliente, meglio conosciuta come customer experience (CX), che si compone di molti segmenti – di cui la customer care rappresenta soltanto la punta dell’iceberg, è in crescita.

    Si pensi, per esempio, all’analisi dei clienti e delle loro preferenze, alla mappatura del loro percorso, al marketing personalizzato, fino alla gestione dei feedback. Soddisfare tutte le richieste di un mercato così dinamico è una sfida importante: di fatto, secondo l’istituto di ricerca Precedence, l’asset globale della CX sfiorerà i 64 miliardi di dollari, con una crescita totale di circa il 312% entro il 2034, mentre attualmente il valore di mercato corrisponde a 17,36 miliardi di dollari. A corredo di questa crescita vertiginosa, nascono e si affermano, in Italia come nel resto del mondo, figure professionali come il CXO (Chief Experience Officer), o ancora il Customer Care Manager, Customer Experience Manager, tutti ruoli strategici per garantire ai consumatori non solo prodotti di qualità, ma esperienze personalizzate e coinvolgenti.

    Richmond Italia ha per questo disegnato un forum su misura per le aziende che vogliono eccellere in questo settore. Si tratta del Richmond Customer experience forum, un evento inedito in Italia, che ambisce a rappresentare una guida strategica per il futuro della CX.

    Benedetta Favara, direttrice generale di Richmond Italia, ne racconta l’essenza: “Esattamente come la Customer Experience nasce per anticipare e soddisfare le esigenze dei clienti, noi di Richmond Italia abbiamo voluto intercettare l’evoluzione di un mercato sempre più orientato all’esperienza, alla personalizzazione e alla creazione di relazioni di valore tra brand e consumatori. Per questo abbiamo dato vita alla prima edizione del Customer Experience Forum, il primo evento in Italia interamente dedicato a questo tema. In un contesto in cui la CX è diventata un asset strategico per le aziende, il nostro obiettivo è offrire un’opportunità concreta di confronto tra professionisti, condividere best practice e approfondire le tendenze che stanno ridefinendo il rapporto tra clienti e aziende”.

    Con l’ascesa di e-commerce e social media, le aspettative dei clienti sono sempre più alte, e la concorrenza più forte. Per emergere, quindi, le aziende devono puntare su soluzioni di gestione della customer experience, trasformando ogni interazione in un’opportunità di fidelizzazione. In un mercato in cui basta un click per premiare o abbandonare un brand, l’esperienza del cliente è il vero fattore di successo. Per questo  le piattaforme di CX che permettono di comprendere meglio i clienti, anticiparne i bisogni e offrire esperienze su misura, rappresentano un vantaggio competitivo molto solido.

    Chi investe in una gestione efficace della customer experience non solo conquista il pubblico, ma costruisce relazioni durature, guidando la crescita aziendale nel lungo termine. Insomma, le aziende che sapranno innovare in questo campo avranno un futuro garantito.

    Ne è convinta anche Favara, che aggiunge: “In un’epoca in cui la fidelizzazione non può più basarsi solo su prodotti e servizi, ma su esperienze personalizzate e relazioni autentiche, vogliamo offrire uno spazio in cui approfondire le leve che trasformano un’interazione in un legame solido e duraturo. Con questo forum, vogliamo creare un ambiente esclusivo in cui idee innovative, tecnologie emergenti e strategie vincenti si incontrano, offrendo ai partecipanti strumenti e ispirazione per costruire un’esperienza cliente d’eccellenza. Offriremo ai partecipanti strumenti concreti, insight strategici e ispirazione per costruire un’esperienza cliente che non si limiti a soddisfare bisogni immediati, ma che sappia creare valore duraturo”.

    L’edizione 2025 del forum di Richmond Italia sarà dedicata al tema dell’Intelligenza Naturale, perché ogni rivoluzione tecnologica è anche una rivoluzione umana.

    Il primo Richmond Customer experience forum, in programma a Rimini dall’11 al 13 maggio, dedicherà un’attenzione particolare all’equilibrio tra intelligenza artificiale e connessione umana, allo scopo di rendere le interazioni con i clienti più coinvolgenti e soddisfacenti, sia nel mondo fisico sia in quello digitale. Un dialogo che culminerà nella redazione collettiva del manifesto “Customer Experience Intelligente”, una guida per orientare il settore verso un futuro più umano e strategico. Ecco allora i 7trend, individuati dagli esperti di Richmond Italia, che offriranno spunti pratici e nuove prospettive sucome mettere il cliente davvero al centro, creando valore attraverso strategie innovative e connessioniinaspettate:

    1. Personalizzare la customer experience: rendere i servizi su misura è la carta vincente per riuscire a targetizzare meglio i clienti secondo esigenze e necessità. Così facendo è possibile captare cosa desiderano davvero, mentre non sarà più necessario convincerli ad acquistare qualcosa che non serve.

    2. Potenziare i programmi di fidelizzazione: è essenziale offrire incentivi, programmi di fidelizzazione come sconti, rimborsi e vantaggi, strumenti efficaci per trattenere i clienti e incentivarli a riacquistare. In un mercato competitivo, distinguersi con strategie mirate è la chiave per rafforzare sia l’attraction sia la retention.

    3. Perfezionare il marketing omnicanale: offrire esperienze focalizzate sul cliente è diventato un requisito imprescindibile per tutte le aziende. Un approccio che integri tutti i canali, garantendo un’esperienza del marchio coerente e unificata, sia nei negozi fisici sia per le esperienze digitali su app e sito web. Una caratteristica imprescindibile per accrescere la credibilità agli occhi del consumatore.

    4. Anticipare le richieste dei consumatori: molte aziende stanno adottando la strategia di analizzare e prevedere le esigenze dei clienti, le cui richieste sono sempre più diversificate. Una strategia che si basa sulla raccolta di opinioni e feedback tramite sondaggi e sul monitoraggio continuo dei social media, in modo da raccogliere informazioni utili per offrire un servizio sempre più preciso e personalizzato.

    5. L’uso dell’IA nel servizio clienti: nel 2025 i marchi continueranno a usare chatbot AI per offrire un servizio rapido e risposte tempestive, una tendenza apprezzata dai consumatori. L’adozione dell’intelligenza artificiale si estenderà all’intero percorso del cliente, con l’uso di tecnologie come analisi predittive e automazione.

    6. L’interazione vocale che simula accuratamente la realtà: una tendenza che sta spopolando è quella di rendere la CX più verosimile rispetto all’esperienza che l’utente vivrebbe nella realtà, rafforzandone la veridicità. Nei prossimi anni le aziende investiranno molto nel commercio vocale,

    un’innovativa tecnologia che offre assistenti digitali virtuali che interagiscono vocalmente con il cliente, come d’altronde fanno già le famosissime Siri o Alexa.

    7. Investire sulla realtà virtuale e aumentata (VR e AR): nel 2025 una tendenza sempre più diffusa sarà quella di offrire esperienze immersive e interattive ai clienti, attirando un numero crescente di consumatori che sapranno apprezzare meglio la qualità e la storia dei prodotti e dei servizi.

    La Redazione

  • Italia sempre più leader dell’economia circolare in Europa

    Italia sempre più leader dell’economia circolare in Europa

    Analisi presentata di recente da Assoambiente a Ecomondo (Rimini)


    L’Italia prosegue a vele spiegate il suo percorso verso un’economia realmente circolare: continua a crescere il tasso di riciclo dei rifiuti urbani e speciali che rafforza la leadership assoluta del nostro Paese in Europa, aumenta l’impiego dei materiali riciclati al posto delle materie prime e, contestualmente, prosegue la ‘dematerializzazione’ della nostra economia. Un primato che va ben oltre la fotografia scattata dai parametri europei, oggi inefficaci a misurare concretamente il livello di circolarità complessivo dei Paesi UE”.
     
    E’ quanto rileva l’analisi “Misurare la circolarità dei Paesi UE”, presentata di recente da ASSOAMBIENTE – l’Associazione che rappresenta le imprese attive nel settore dell’igiene urbana, riciclo, recupero, economia circolare e smaltimento di rifiuti, nonché bonifiche, in occasione di Ecomondo, la fiera per la transizione ecologica in corso a Rimini.
    Il documento contiene, inoltre, le proposte avanzate dall’Associazione per migliorare gli attuali tre parametri europei che fotografano i processi di cambiamento in atto nei singoli Paesi e che già vedono l’Italia tra i più virtuosi.
     
    Italia leader assoluta del riciclo dei rifiuti urbani e speciali.

    Il tasso di riciclo individua quanta parte dei rifiuti urbani viene effettivamente riciclata. L’Italia nel 2021 (ultimi dati Eurostat) ha raggiunto quota 51,9%, superando il target del 50% previsto al 2020. In Europa il tasso medio di riciclo è pari al 48,7%. In questa speciale graduatoria, l’Italia si colloca all’ottavo posto, dopo la Germania (67,8%), l’Austria (62,5%), la Slovenia (60,8%), i Paesi Bassi (57,8%), la Danimarca (57,6%), il Belgio (55,5%), il Lussemburgo (55,3%).
    Se guardiamo al totale dei rifiuti solidi, urbani e speciali, il Belpaese, con il suo 85%, è primo assoluto nella classifica dell’avvio a riciclo, davanti al Belgio.
     
    Italia quarta in Europa per circolarità
    L’indice di circolarità misura la quota di materiale riciclato reintrodotto nelle produzioni industriali, che consente di evitare l’utilizzo di materie prime. L’Italia nel 2022 con il 18,7% (era al 5,8% nel 2004) si colloca al quarto posto nella classifica europea di questo indice, dietro ai Paesi Bassi (27.5%), al Belgio (22.2%) e alla Francia (19.3%). L’indice di circolarità tiene conto non solo dal tasso di riciclo dei rifiuti, ma comprende anche i combustibili fossili usati e il materiale stoccato in manufatti e beni. Per questo motivo le percentuali risultano così basse.
     
    Italia tra le big in Europa per dematerializzazione dell’economia

    L’indice di produttività nell’uso di risorse indica la capacità di un’economia di produrre ricchezza con sempre meno materiali e mette in rapporto il Prodotto Interno Lordo e il consumo di materiale. Nel 2023 l’Italia si è collocata al secondo posto in Europa con un indice di 4.3 euro per kg, dietro ai soli Paesi Bassi con 5.8.
     
    L’analisi ASSOAMBIENTE evidenzia come il nostro Paese sia oggi al vertice in Europa per livello di circolarità e nel raggiungimento dei target fissati, sempre ben oltre la media europea, con punte di eccellenza per quanto concerne l’effettivo riciclo dei rifiuti urbani e speciali – osserva il Presidente ASSOAMBIENTE Chicco Testa che aggiunge – l’eccellenza del nostro Paese va ben oltre i dati evidenziati dagli indicatori europei, che oggi andrebbero sottoposti a un tagliando in quanto, soprattutto su alcuni di essi incide in maniera significativi l’utilizzo o meno di combustibili fossili, che poco hanno a che fare (non essendo recuperabili) con l’indice di circolarità di un Paese. Misurare in maniera corretta la circolarità di uno Stato può fare la differenza tra subire o meno una procedura d’infrazione, con tutti i costi e gli effetti che questa comporta”.

     
     
     
    Glossario:


    •          Raccolte differenziate: quantitativi di rifiuti raccolti in modo differenziato (ad es. carta, vetro, plastica, etc…) per essere avviati a riciclo. Non tutta la raccolta differenziata diventa poi riciclo, ci sono anche gli scarti.
     
    •          Percentuale di riciclo: indica quanta parte dei rifiuti (a seguito delle raccolte) viene effettivamente riciclata nei processi produttivi. Non è la stessa cosa della raccolta differenziata.
     
    •          Indice di circolarità: misura la quota di materiale riciclato usato sul totale delle materie prime utilizzate da un Paese. Più alto è il tasso di circolarità, più materiali riciclati sostituiscono materie prime.
     
    •          Indice di produttività nell’uso delle risorse: indica la quantità di ricchezza prodotta da un Paese (euro di PIL) con un kg di materia utilizzata, e mette quindi in rapporto il prodotto interno lordo di un Paese con il consumo di materiale nello stesso anno. Di fatto registra la capacità di un sistema economico di produrre ricchezza, utilizzando sempre meno risorse materiali.
     

    La Redazione
     
     
     

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  • I consumatori pretendono acquisti sempre più su “misura” . Ecco 5 consigli  per soddisfarli

    I consumatori pretendono acquisti sempre più su “misura” . Ecco 5 consigli per soddisfarli

    Se ne parlerà dal 26 al 28 maggio prossimi al Richmond Retail business forum di Rimini


    Gli esperti non hanno dubbi, il mondo del retail è pronto per grandi cambiamenti e il 2024 segnerà il passaggio a un’esperienza d’acquisto sempre più indirizzata verso la personalizzazione.

    I principali brand retail ed e-commerce hanno deciso di puntare sul trend globale del P2C (personalized-to-consumer) coinvolgendo una gamma sempre più ampia di prodotti come riportato in un recente articolo del portale Retail Dive.

    Una mano ai venditori può arrivare dal web, si avvicina una rivoluzione per la pubblicità online.

    Entro la fine di settembre 2024 Google Chrome dirà definitivamente addio ai cookie di terze parti che consentono di tracciare l’attività dell’utente sui vari siti. La loro eliminazione permetterà il passaggio a un modello che preserva maggiormente la privacy degli utenti pur mantenendo la pubblicità, si creeranno gruppi di utenti con interessi simili e gli inserzionisti potranno inviare le proprie campagne pubblicitarie in modo meno invasivo. “Il primo passo per la giusta personalizzazione è ascoltare i propri clienti attraverso un’attenta analisi e una richiesta di feedback. È poi fondamentale una strategia di marketing mirata tenendo come focus principale la qualità del prodotto”, spiega Claudio Honegger, amministratore unico di Richmond Italia, azienda leader nell’organizzazione di eventi B2B che, dal 26 al 28 maggio, organizzerà a Rimini il Richmond Retail business forum, appuntamento con l’obiettivo di avvicinare i responsabili dello Sviluppo delle attività di Retail di importanti aziende italiane e i fornitori di prodotti e servizi.

    Sono proprio i clienti i primi a chiedere la personalizzazione. Secondo una ricerca riportata da businesswire.com, il 62% dei consumatori si aspetta che i marchi facciano un lavoro migliore in termini di personalizzazione e il 70% tende a spendere di più in brand che offrono una personalizzazione ottimale. Questo è vero al punto che, secondo i dati di Verified Market Research, il mercato dei prodotti personalizzati dovrebbe superare i 53 miliardi di dollari entro il 2030 con un tasso di crescita annuale composto del 9,69% dal 2023 al 2030. La personalizzazione avviene sia all’interno dei negozi fisici, sia negli store digitali con un’attenzione particolare all’m-commerce, vale a dire la vendita di prodotti tramite dispositivi mobili, come smartphone e tablet. Secondo Statista il mercato dell’m – commerce in Italia ha raggiunto nel 2023 il valore di 30 miliardi di euro crescendo di 3,6 miliardi di euro rispetto al 2016.

    “Nonostante per gli acquisti di alto valore si continui a preferire il pc, l’utilizzo degli smartphone per lo shopping è destinato a crescere. Da una parte gli smartphone sono ormai oggetto di uso quotidiano, dall’altra propongono esperienze d’acquisto sempre più user-friendly grazie ad app intuitive, integrazione coi social media e metodi di pagamento sicuri e veloci”, prosegue Claudio Honegger.

    Ecco allora, secondo gli esperti di Richmond Italia i cinque consigli per rendere l’esperienza d’acquisto sempre più personalizzata.

    1. Analisi e segmentazione dei clienti: capire esigenze e desideri dei clienti attraverso sondaggi e analisi dei dati di acquisto. A seguire dividere l’utenza in base a caratteristiche comuni come età, interessi, comportamenti di acquisto. Questo permetterà di fornire servizi mirati.

    2. Comunicazione one-to-one: attraverso e-mail personalizzate, messaggi di testo, notifiche push e anche contatti telefonici è possibile offrire assistenza o suggerimenti personalizzati.

    3. Utilizzo della tecnologia: investire in tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e l’analisi dei dati può aiutare a automatizzare e migliorare ulteriormente la personalizzazione dei servizi.

    4. Servizio clienti eccellente anche post-vendita: un servizio clienti impeccabile è cruciale per un servizio personalizzato. Essere disponibili e veloci anche dopo la vendita aiuta a mantenere i clienti soddisfatti.

    5. Raccolta feedback: ricevere costanti feedback dai clienti permette di adattare i servizi di conseguenza. Adattarsi alle esigenze mutevoli aiuta a mantenere un servizio personalizzato.

    La Redazione

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