Intervista con Martina Castoldi, cofondatrice Tiaki Logistics, che ha individuato 5 punti chiave su cui lavorare
La logistica? Ricorrendo alla filosofia, per alcuni addetti del settore, sarebbe addirittura ontologicamente sostenibile. Alcuni Paesi come la Germania, se ne sarebbero accorti alcuni anni fa. L’Italia, sembra si stia attrezzando per seguire i modelli più virtuosi.
Per quest’anno, l’Onu ha istituito la Giornata Mondiale del Trasporto sostenibile – che si è celebrata il 26 novembre scorso – per potenziare la connettività del trasporto intermodale, promuovere il trasporto sostenibile e sviluppare un’infrastruttura di trasporto socialmente inclusiva. Il tutto inserito nel programma di Agenda 2030.
Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, la ripresa a pieno regime del trasporto passeggeri e merci del 2022 dopo la pandemia ha portato a un aumento del 3% delle emissioni di CO2 rispetto all’anno precedente. Le emissioni causate dal trasporto sono cresciute a un tasso medio annuo del 1,7% dal 1990 al 2022, più velocemente di qualsiasi altro settore, esclusa l’industria.
In Europa il settore dei trasporti è responsabile del 30% delle emissioni totali di CO2, situazione quasi identica negli Stati Uniti dove la percentuale è del 29%. C’è da lavorare tanto, ma i numeri di un settore che riscopre la propria “sostenibilità genetica”, dal canto loro stimolano l’impegno.
Secondo un recente studio, infatti, il mercato della logistica sostenibile ha generato 1,3 trilioni di dollari nel 2022 e si prevede che ne genererà 2,9 entro il 2032, con un boom del +123% in un decennio. Tra i fattori che avrebbero favorito l’anno scorso la crescita ci sarebbero, tra gli altri, la maggiore responsabilità sociale d’impresa delle aziende, l’adozione di veicoli elettrici, l’aumento delle normative e legislazioni ambientali, oltre all’utilizzo sempre più diffuso dell’ intelligenza artificiale, i piani welfare, l’attenzione alla salute e alla sicurezza dei lavoratori.
Ma torniamo alla sostenibilità iscritta nel Dna della logistica.
“Dalla tracciabilità all’ottimizzazione dei costi, la logistica – fa intendere Umberto Ruggerone, presidente di Assologistica (in foto) – è in sé sostenibile. Un logistico è attento all’ambiente per definizione. Quando possibile non esita a far viaggiare un camion invece che due, ridurre sprechi ed essere efficiente è il suo obiettivo. Le aziende stanno investendo in modo massiccio per diminuire l’impatto ambientale. Le tematiche ESG vanno però affrontate nel loro complesso a partire dall’aspetto sociale. Sono sicuramente da apprezzare le imprese che puntano a certificare la sostenibilità. Il nostro settore deve fare tanto nel sociale, ad esempio migliorando la formazione. Ci sono grandi lacune che vanno colmate. Per prima cosa, bisogna abbandonare l’ottica che guarda al costo più basso e puntare all’efficienza anche nell’ambito della sostenibilità. Un passo avanti che va fatto dall’intera filiera: sviluppatori, utilizzatori e committenza”.
In questo senso, stanno nascendo strumenti specifici per attestare il rispetto dei rating ESG.
Ne è un esempio Tiaki Logistics, la prima piattaforma che promuove lo sviluppo sostenibile dell’intera filiera in ottica ambientale, sociale e di governance. I suoi esperti hanno individuato cinque punti chiave su cui lavorare.
Per saperne di più, la redazione di Aziendatop.it ha sentito Martina Castoldi (in foto) cofondatrice, che spiega: “Gli input alla creazione della piattaforma sono arrivati dal mercato. Su impulso di Assologistica abbiamo analizzato necessità, prospettive del settore ed elaborato uno strumento che potesse supportarle. La piattaforma Tiaki Logistics, operativa da un anno, risponde all’esigenza di responsabilità e trasparenza avvertita dagli operatori della logistica e contribuisce a sostenere gli obiettivi dichiarati dalla Comunità Europea e recepiti dal Governo in termini di transizione sostenibile. Fondamentale per lo sviluppo dell’idea, è stata la campagna di controlli effettuati nel 2021 dal Ministero del Lavoro su 90 aziende del settore, dai quali sono emerse irregolarità in materia di conformità giuridico-amministrativa, salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Altra spinta è arrivata dal lavoro costante di analisi, svolto dall’Osservatorio del Politecnico di Milano Contract Logistics di “Gino Marchet”.
Chi sono i proprietari della piattaforma?
Io come Co-fondatrice di EETRA srl SB esperta di sostenibilità Sociale e di Governance, Carlo Rossini, Co-fondatore di EETRA srl SB esperto di sostenibilità energetico- ambientale, Claudio Honegger, AD di Richmond Italia, leader nell’organizzazione di eventi B2B, che coinvolgono il settore della logistica da 17 anni.
Quanto costa accedere alla piattaforma?
Con Assologistica abbiamo fin da subito stabilito di ridurre al minimo i costi per incentivare la propensione al cambiamento senza gravare sulle risorse aziendali. Come previsto dal nostro modello abbiamo attuato un anno di promozione del prodotto senza costi di iscrizione. Dal 2024 l’iscrizione e l’utilizzo delle varie funzionalità sarà a pagamento. Gli attestati di conformità Tiaki Logistico e Tiaki Filiera hanno un canone annuo sulla base della dimensione aziendale, i servizi promossi dalla piattaforma hanno costi differenti a seconda della tipologia.
Quali e quanti sono gli iscritti fino ad ora?
Contiamo un centinaio di iscritti, tra cui numerose realtà che operano su scala globale.
Che tipo di servizi offre Tiaki?
Oltre ad attestare la conformità non solo delle singole realtà, bensì di intere filiere, Tiaki Logistics è in grado di garantire la verifica documentale per misurare responsabilità sociale e trasparenza, offrire questionari specifici per la costante verifica della compliance aziendale, generare il rating ESG degli operatori tramite un algoritmo proprio e attestare la conformità giuridico-amministrativa, la sostenibilità ESG delle singole aziende e delle intere filiere. In sintesi, Tiaki Logistics è un market place di logistica sostenibile.
A chi conviene iscriversi?
Tiaki Logistics si rivolge tanto alle imprese che offrono logistica e che operano nell’ambito dei trasporti, dell’immobiliare, della logistica e dei servizi connessi, quanto alla loro committenza. Il settore della logistica è un comparto che ragiona in termini di filiera e Tiaki Logistics promuove questo principio. I logistici possono attestare la propria conformità giuridico-amministrativa e l’allineamento ai parametri ESG ottenendo l’attestato Tiaki Logistico, che permette loro di essere inseriti all’interno del database di aziende qualificate dove incontrare la domanda. Le aziende committenti, tramite l’interfaccia dedicata, hanno la possibilità di selezionare i fornitori qualificati che meglio incontrano le proprie esigenze per costruire una filiera di prodotto certificata e ottenere l’attestato di filiera. Inoltre, per le aziende che utilizzano la logistica come strumento di gestione del proprio business, la piattaforma consente non solo di cercare fornitori, ma anche di valutare la propria supply chain e acquisire i dati necessari alla rendicontazione di sostenibilità. Non è tutto.
Vada avanti.
Tiaki Logistics offre ai propri iscritti una serie di funzionalità e benefici, tra i quali: ottenere il rating ESG e il supporto strategico nel percorso di sviluppo sostenibile, certificare la genuinità dei contratti di subappalto, visionare il proprio posizionamento ESG sul mercato rispetto ai competitor.
Tiaki fa parte di un progetto più ampio?
Sì, del progetto di EETRA chiamato TIAKI: TIAKI in lingua maori significa prendersi cura e rappresenta la filosofia del nostro lavoro. Cura intesa come attività che include tutto ciò che è possibile fare per riparare, tutelare e migliorare il nostro pianeta, affinché sia ancora vivibile e prospero per le generazioni future. Perseguiamo questo obiettivo supportando organizzazioni, enti e interi settori nell’ideazione e attuazione di strategie di sviluppo sostenibile e lotta al cambiamento climatico per generare valore nella società.
Sono coinvolti altri soggetti?
Nella fase di elaborazione della piattaforma EETRA, con Assologistica abbiamo coinvolto numerosi stakeholder per testare il prodotto e raccogliere i loro commenti. Abbiamo, inoltre, effettuato un’indagine di mercato, in collaborazione con il Richmond Logistics Forum, nella quale sono state coinvolte più di 300 aziende del settore.
E’ la prima piattaforma del suo genere. Ora ce ne sono altre?
Esistono numerose piattaforme di gestione delle tematiche ESG, ma non verticali sul settore della logistica.
Cosa vorreste che diventasse questa piattaforma in futuro?
Il punto di riferimento della gestione dei parametri ESG per il mercato della logistica. Puntiamo ad allinearci con le aspettative dei consumatori finali, certificando i prodotti trasportati in conformità con i parametri di sostenibilità.
Oggi quali sono i problemi della logistica e il vostro progetto può in qualche modo aiutare il settore a superarli?
Il panorama della sostenibilità è in continua transizione. La piattaforma supporta le aziende nel costante aggiornamento relativo a direttive e standard vigenti per garantire loro la conformità normativa.
Logistica e sostenibilità: come è messa l’Italia rispetto ad altri Paesi europei? E cosa servirebbe da parte dell’Ue anche per sostenere le aziende del settore?
Secondo il Logistic Performance Index 2023, lo studio che la World Bank ha pubblicato l’Italia si trova nuovamente in 19ᵃ posizione nella classifica. In Germania è stata approvata la legge sulla responsabilità aziendale che disciplina il settore della logistica. L’obiettivo di questa legge è migliorare la protezione dei diritti dei lavoratori e il rispetto dell’ambiente nelle catene di approvvigionamento globali. Una novità importante visto che l’85% del traffico merci italiano intraeuropeo punta sulla Germania. Anche per l’Italia si prevede un aggiornamento legislativo che verterà sull’implementazione della trasparenza giuridica nell’ottica di quanto promosso da Assologistica con il Progetto Cruscotto.
C’è sensibilità da parte degli imprenditori a cambiare?
C’è la percezione della necessità dettata dal mercato.
I cinque punti su cui lavorare?
Regolarità dei documenti. Che si tratti di fatture emesse per operazioni giuridicamente inesistenti, contratti di appalto o subappalto fittizi, mancanza di versamento della retribuzione e contribuzione dei lavoratori, la regolarità della documentazione è un aspetto chiave per la filiera. Svolta verso la qualità, regole chiare, parità di genere e attrattività, avere obiettivi comuni.
Cinzia Ficco