Ottobre 16, 2024
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Cambiamenti aziendali più rapidi con il “GPS” che mappa le menti

Sono Professore in Gsom, la School of Management del Politecnico di Milano e in IULM, e gestisco una società di consulenza che ho fondato. La nostra attività consiste nell’ accelerare i momenti di cambiamento organizzativo, aiutando le persone ad adattarsi rapidamente alle novità del lavoro.

Quando bisogna cambiare modo di lavorare perché cambia il contesto – pensiamo al lavoro ibrido dopo il Covid, o a tutti i casi di fusioni e acquisizioni, o ai passaggi generazionali– le persone faticano. Non sono centrate sul lavoro perché sono impaurite, dicono cose tipo ‘non capisco cosa devo fare, faccio il minimo. Sono un po’ confuse, scontente, poco efficaci. Lavorano meno perché non vedono l’obiettivo finale.

Accelerare la transizione vuol dire chiarire dove l’azienda vuole andare e aiutare le persone a cambiare la propria mentalità. Questo permette di raggiungere due obiettivi chiave per lo sviluppo: accorcia il periodo di fatica delle persone e supporta la profittabilità dell’azienda.

Se l’azienda persegue un obiettivo preciso, tutta l’organizzazione deve andare nella stessa direzione.

Sulla base di una lunga esperienza nella integrazioni post acquisizione, abbiamo paragonato l’atteggiamento di un’azienda che deve affrontare una transizione a quello che assumiamo quando dobbiamo raggiungere un determinato luogo. Di qui la necessità di un GPS che semplifica il percorso e lo rende chiaro.

Nel nostro lavoro, stabiliamo il punto di partenza in azienda, misurato in modo quantitativo, che significa sapere come si pensa in quell’azienda, cosa sia giusto o sbagliato pensare. Poi configuriamo la destinazione. Con il nostro strumento, le persone dell’azienda, guidate da noi, hanno ben chiaro come dovrà adattarsi la propria mente alle nuove condizioni. Certo, non c’è una formula fissa per aiutare una pmi a raggiungere un risultato, ma valgono le condizioni di quelle persone specifiche e la loro capacità di tradurre un obiettivo. Tutto sempre in modo quantitativo, non per aggettivi.

Poi, come fa un GPS, si traccia il percorso fra i due punti. Tutto è chiaro, condiviso, tracciato, facile da tradurre in pratica. Tutti vedono, capiscono al volo l’obiettivo. Lo strumento aiuta a focalizzarsi sulle priorità e a misurare i progressi. Il ruolo fondamentale di questi strumenti è liberare risorse in azienda.

La difficoltà più diffusa? Capire il ruolo delle competenze relazionali, le soft skills, e comprendere che queste capacità elevano all’ennesima potenza le competenze di prodotto, vendita, gestione.

A cosa siamo giunti? La nostra azione come GSOM Politecnico di Milano dimostra che, ad esempio, la mappatura della Cultura Aziendale ha basi solide, quantitative, ingegneristiche. Elementi che aiutano a comprendere come le persone vivono l’azienda, come accoglieranno certe sfide, o iniziative o cambiamenti.

E’ nato così uno strumento per accelerare i processi di Transizione. L’idea mi è venuta dopo aver fatto parte – come Director Brand Marketing in Whirlpool -di un team che ha portato una realtà da 4 a 120 Paesi nel mondo.

Lo strumento fotografa come si pensa in un certo momento e consente di delineare l’atteggiamento idoneo in azienda, utile a raggiungere gli obiettivi prefissati con il minimo sforzo. Con questo mezzo abbiamo punto di partenza e punti di arrivo. Come il GPS, lo strumento traccia la strada, ci avvisa di possibili alternative e ci segnala sempre come stiamo andando rispetto al percorso. Così possiamo avere un controllo sul tragitto.

Lo strumento si chiama AOT (Accelerated Organizational Transition). Lo abbiamo ormai testato con diversi tipi di aziende, di diverse dimensioni, con obiettivi diversi. In tutti i casi lo strumento ha reso facile e evidente alle persone come direzionare il cambiamento. AOT rende il cambiamento più facile, tanto che il nostro claim è change with confidence, cambia con fiducia.

AOT strumento universale? Non penso esista una formula valida per tutti e in ogni tempo.. Diverse ricerche nel 2023 hanno dimostrato come il legame con il capo sia un parametro fortissimo per avere persone soddisfatte. Altri studi affermano che la capacità dell’azienda di avere un Purpose interessante per le persone sia una chiave di successo. In genere le aziende che hanno tassi di motivazione e retention alti sono quelle che creano ambienti nei quali ci si sente apprezzati.

Dopo venti anni di Marketing sono sempre più convinta che differenziare la Cultura aziendale sarà sempre più uno strumento potente per crescere.

Raffaella Bossi Fornarini, docente e consulente

https://www.linkedin.com/in/raffaellabossifornarini/

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