A descriverlo, il Ceo del Gruppo, Andrea Forzi
Il Gruppo Valvitalia https://www.valvitalia.com/it/index.html nasce nel 2002 dall’ idea imprenditoriale del fondatore – il Cavaliere Salvatore Ruggeri- di aggregare eccellenti società italiane produttrici di valvole. Obiettivo: creare un player italiano in grado di competere sul mercato mondiale con i grandi costruttori americani.
Attraverso la costituzione di Valvitalia a Rivanazzano (Pv) vengono attratte risorse e know-how in grado di sviluppare l’ingegneria, la costruzione e la vendita di valvole a sfera. Parte poi la campagna di acquisti e alla realtà di Rivanazzano si aggiungono la Tormene e la Vitas, per ampliare la varietà di valvole e sistemi per il gas.
Anche l’acquisizione di Tecnoforge, nel 2005, amplia il portafoglio prodotti con i raccordi. Nel 2010 viene acquisita la Broady produttrice di valvole di sicurezza per il settore dell’energia, ma anche per quello militare navale. Comincia anche l’espansione internazionale con la costituzione di sedi commerciali e produttive all’estero, in particolar modo in Cina.
Nel 2014 e 2015 le acquisizioni, rispettivamente di Silvani ed Eusebi, proiettano Valvitalia anche nel mondo dei sistemi antiincendio, mentre nel 2016 entra a far parte del gruppo la Nuova Giungas con i giunti isolanti.
Valvitalia raggiunge il picco massimo di ricavi pari a circa 450 milioni di Euro nel 2015.
Purtroppo negli anni successivi si assiste ad un progressivo deterioramento delle performance economico – finanziarie, accentuate dalla pandemia da Covid e dagli effetti socio politici del conflitto russo ucraino che inizialmente genera un’escalation di prezzi delle utilities e dei materiali che fanno contrarre i ricavi a 135mil euro con perdite rilevanti.
A marzo scorso è stato approvato un nuovo piano finanziario che crea le condizioni per una nuova fase di sviluppo. La redazione di Aziendatop ne ha parlato con Andrea Forzi, Ceo Valvitalia SpA.
Quali sono i punti più importanti?
Nel 2022 il Cda approva il nuovo piano industriale e la società inizia le trattative con i soci, e tutti gli enti finanziatori per reperire le risorse finanziarie necessarie ad accompagnare il piano di risanamento che porta anche ad un nuovo assetto societario.
L’accordo viene siglato a marzo 2023 e permette l’implementazione del piano che si basa su cinque pilastri: il mercato ed i clienti per far crescere i volumi, i prodotti e la loro innovazione, la supply chain ed il suo efficientamento, il miglioramento dei processi non solo industriali, l’organizzazione ed il capitale delle risorse umane.
Quali sono le principali aree di attività di Gruppo?
Oggi Valvitalia, dopo un necessario dimagrimento, opera con le sue quasi 800 persone nel campo del flow control, dei raccordi e dei sistemi antiincendio. Flow control significa valvole a sfera, gate, globe e check, butterfly, triple off set, plug, di sicurezza, di controllo e sistemi per la distribuzione e misurazione del gas, negli stabilimenti di Rivanazzano (PV) Vitas (VI) Broady (UK), Suzhou (CHI) per il settore O&G, tra cui l’idrogeno, acqua e desalinizzazione, power generation e navale.
Raccordi, invece, che significa?
Tecnoforge, ossia due stabilimenti dove, a Castel san Giovanni (PC), attraverso processi di forgiatura saldatura e trattamento termico si realizzano curve di grandi dimensioni fino a 90 pollici mentre, ad Arena Po (PV), si realizzano da estrusione curve fino a 24 pollici. Ad Ancona poi Valvitalia realizza sistemi antiincendio per il trasporto ferroviario e navale sia civile sia militare per opere civili come: palazzetti, aeroporti, metropolitane, grandi centri commerciali e per il mondo delle infrastrutture dove particolare rilevanza ricoprono i sistemi antiincendio per le gallerie che mettono in sicurezza le persone e salvaguardando l’infrastruttura. A supporto delle attività di gruppo ci sono poi il centro di service di Edmonton in Canada e gli uffici commerciali ad Houston e Abu Dhabi.
Ci può fare due esempi di tecnologia innovativa sviluppata da Valvitalia?
Valvitalia col nuovo piano ha come vocazione l’innovazione ed un primo progetto si è da poco completato in collaborazione col Politecnico di Milano per la verifica e validazione di una valvola che consenta il trasporto di idrogeno in concentrazione 100%. Abbiamo con questo progetto messo a punto e validato in collaborazione con il Politecnico la soluzione ed i materiali più idonei a consentire la perfetta tenuta delle valvole e la resistenza all’infragilimento a cui sia i componenti metallici che quelli soffici sono soggetti al contatto con questo gas. Ricordiamo anche i nostri sistemi antiincendio con tutte le certificazioni impiegati per la salvaguardia delle vite e la conservazione e protezione dei mezzi e delle infrastrutture. Ultimo progetto realizzato, in ordine di tempo, è l’impianto di spegnimento nella galleria Montezemolo, sull’autostrada Torino Savona.
Quanto investe il Gruppo ogni anno in R&D?
Il programma di innovazione è molto ambizioso e tocca tutte le attività del gruppo. Nel gruppo lavorano oggi circa 98 ingegneri, dislocati nei vari uffici e questo numero è destinato ad aumentare nei prossimi anni. Usciamo da una crisi finanziaria profonda e in questi ultimi anni purtroppo non si è potuto investire troppo in innovazione. Abbiamo riavviato le attività e contiamo di dedicare significative risorse economiche a tale scopo.
Dietro imprese molto innovative ci sono manager e competenze sempre più avanzate: ci può dare qualche indicazione su quali profili ricercate maggiormente?
Sicuramente ingegneri e periti con varie specializzazioni, ma il gruppo ha un piano di crescita importante e rafforzerà i suoi organici in tutte le funzioni. Quello che per noi conta è trovare persone appassionate che vogliano cogliere le sfida del rilancio del gruppo e contribuire a far tornare Valvitalia un grande leader mondiale in tutte le attività nelle quali opera.
Come sta andando il 23 e, soprattutto, quali obiettivi avete per il 2024?
Il 2023 si sta configurando come un anno positivo dove contiamo di superare i 200milioni di euro di ricavi e tornare ad avere risultati positivi. Questo significherebbe overperformare rispetto al piano e dare un segnale importante agli investitori. Il 2024 – per il quale abbiamo già un portafoglio ordini di circa 100milioni di euro – crediamo potrà essere un anno ancora migliore.
Cinzia Ficco