Parla Michele Sansone, country manager della fintech sbarcata in Italia due anni fa
Cresce a ritmo serrato iBanFirst in Italia. La fintech è sbarcata in Italia nel mese di aprile 2022, ritagliandosi un’importante fetta di mercato: punto di riferimento per i pagamenti internazionali b2b di nuova generazione, rivolgendosi alle PMI con un’offerta tecnologica innovativa di servizi finanziari. Questo servizio è fondamentale per le imprese perché velocizza il lavoro e favorisce un aumento degli scambi commerciali. Negli ultimi 12 mesi iBanFirst ha processato in Italia un valore straordinario di oltre 400 milioni di euro di transato valutario. Moltiplicato anche il numero di clienti che ha ormai superato le centinaia di aziende, grazie all’impegno del team italiano, guidato dal country manager Michele Sansone (in foto), che ha raggiunto le 15 risorse oggi e punta a raddoppiare il numero di dipendenti nel prossimo biennio. La crescita di iBanFirst in Italia segue quella del gruppo presente con 13 sedi in 10 Paesi europei che, negli ultimi 5 anni, ha raggiunto risultati straordinari registrando uno sviluppo di +55% anno su anno, con un volume di transazioni mensili del valore di 1,5 miliardi di euro e oltre 10mila clienti, confermandosi per il quinto anno consecutivo nella classifica FT 1000 del Financial Times.
Con Michele Sansone cerchiamo di approfondire questo argomento di finanza che coinvolge l’economia delle imprese.
Quali vantaggi principali registrano le imprese con i vostri servizi?
«Principalmente due: il primo di natura operativa consentendo alle aziende nostre clienti, prevalentemente piccole e medie imprese, che rappresentano l’80% del tessuto economico italiano, di semplificare i pagamenti su scala internazionale, in valute diverse dall’euro. La nostra piattaforma, tecnologicamente avanzata, consente di combinare in un unico cruscotto incassi e pagamenti di fornitori, partner e dipendenti, permettendo alle aziende di ricevere pagamenti ed erogarli in maniera rapida e autonoma in qualsiasi parte del mondo nelle varie divise locali. Rispetto ai tradizionali istituti di credito, il processo risulta quindi molto più agile e snello, permettendo all’azienda sia di collegarsi indipendentemente e in tempo reale al mercato valutario per beneficiare delle stesse condizioni che solitamente vengono riservate alle grandi aziende, sia di operare attraverso il confronto diretto con gli specialisti di iBanFirst. Il secondo grande vantaggio è di natura economica con risparmi possibili grazie all’abbattimento dei costi accessori che pesano sui servizi offerti generalmente dalle banche».
Come è strutturata la vostra piattaforma finanziaria?
«La nostra piattaforma è stata progettata per offrire sicurezza, efficienza e semplicità di utilizzo nelle operazioni finanziarie multivaluta. Una soluzione tecnologicamente all’avanguardia, intuitiva e compatibile con i principali software di contabilità e tesoreria che offre in un’unica dashboard tutto ciò che occorre per gestire le operazioni valutarie, accedere a tassi di cambio competitivi e mantenere un controllo in tempo reale sulle ultime operazioni e sul saldo di tutti i conti, fondamentale per un’impresa che opera sui mercati internazionali per prendere decisioni strategiche consapevoli e garantire la stabilità finanziaria dell’organizzazione e gestirne i relativi rischi».
Quanto incide l’area geografica dove opera un’impresa?
«Tantissimo, in un’economia sempre più globale e interconnessa, aspetti come la disponibilità di risorse, le regolamentazioni locali, il costo del lavoro, ma anche il tasso di cambio, possono influenzare l’espansione internazionale di un’impresa. La recente crisi nel canale di Suez ne è una testimonianza evidente che sta impattando sul commercio globale mettendolo in grave difficoltà, considerando che il 21% transita da lì. Ricordiamo anche lo shortage delle materie prime in epoca pandemica che ha rappresentato una sfida per molte industrie, mettendo in evidenza la vulnerabilità delle catene di approvvigionamento globali. Diversificare clienti e fornitori è la chiave per riuscire ad assorbire l’eventuale rischio operativo che trasformazioni nel contesto macroeconomico e geopolitico, sempre più frequenti, possono portare alla stabilità di un’azienda».
Quali sono i rischi più comuni quando si usa la multivaluta?
«I rischi delle operazioni che presuppongono costi e ricavi in divise diverse sono numerosi. Spesso le piccole e medie imprese che operano a livello globale si scontrano con procedure lente e frammentate e tassi di cambio imprevedibili che possono compromettere le aspettative di guadagno derivanti dalla compravendita. Avere a disposizione strumenti di protezione dal rischio cambio su misura, messi a disposizione da un istituto di pagamento, come il nostro, capaci di limitare questo rischio, si rivela fondamentale per un’impresa che voglia evitare un’erosione dei margini per il tasso di cambio».
I vostri professionisti in che modo supportano le imprese?
«iBanFirst mette a disposizione delle aziende un team di specialisti finanziari a contatto diretto con l’azienda che può avere la tranquillità di concentrarsi sul proprio core business sapendo che la gestione operativa dei propri pagamenti internazionali è in buone mani. I nostri esperti mettono a disposizione competenze su scenari diversi, potendo accedere direttamente ai mercati valutari, e una profonda esperienza che permette di rispondere alle aziende con una strategia di copertura personalizzata e un obiettivo: la protezione del margine aziendale in base alle specifiche esigenze ed esposizioni valutarie».
Francesco Fravolini