Con gli algoritmi maggior efficienza operativa, vantaggi sui competitor. Parla Francesco Elmi (QuestIT)
Dalla maggior efficienza operativa (43%) all’ottenimento di un vantaggio sui competitor (42%), fino alla realizzazione di report più accurati (27%): ecco le principali motivazioni che spingono aziende e professionisti del settore finanziario ad affidarsi alla tecnologia del momento.
E in Italia, qual è il rapporto tra Ai e finanza?
Secondo l’indagine condotta dalla tech company QuestIT su scala nazionale, la finanza è il secondo settore, dietro alla PA, in cui l’AI risulta maggiormente utilizzata, in particolar modo al Nord (79%), seguita dalle regioni del Centro (14%) e del Sud (7%).
“Algoritmi, avatar e piattaforme non solo velocizzano l’operatività, ma accrescono anche il business delle singole financial organization – afferma Francesco Elmi (in foto) Chief Marketing Officer di QuestIT – La finanza è l’arte di far passare i soldi di mano in mano, finché non spariscono”: le parole di Robert W. Sarnoff, noto uomo d’affari americano del ‘900, descrivono alla perfezione un settore in cui precisione, efficienza e anche un pizzico di scaltrezza non possono mai mancare. Ma non è ttutto perché, secondo una serie di ricerche effettuate per QuestIT, i professionisti del finance asset risultano anche estremamente aperti alle nuove tecnologie, tra cui l’intelligenza artificiale. Le prime conferme in merito giungono da Future Data Stats: entro i prossimi 6 anni il mercato globale dell’AI applicata nell’universo finanziario avrà una grande esplosione. Verrà infatti superata quota 55 miliardi di dollari di fatturato (+450% sul 2023), con una crescita media annuale composta del 23%. Entrando più nel dettaglio, da una recente indagine di Benefits Pro emerge che negli Stati Uniti oltre 7 consulenti su 10 (72%) sfruttano già quotidianamente le potenzialità dell’artificial intelligence per velocizzare i singoli processi operativi e ottenere risultati finali più soddisfacenti.
Il trend coinvolge anche l’Europa: secondo quanto riportato da Channel Eye, il 60% delle aziende finanziarie del Vecchio Continente di recente ha incrementato i propri artificial intelligence investment per mettere la tecnologia a disposizione dei loro professionisti.
“L’intelligenza artificiale non sostituirà mai i professionisti della finanza, anzi li accompagnerà passo dopo passo nelle mansioni quotidiane – afferma Francesco Elmi, Chief Marketing Officer di QuestIT – Le applicazioni della tecnologia del momento nell’universo finanziario, infatti, sono innumerevoli e vengono definite nel dettaglio da Statista. A questo proposito, per il 43% dei financial advisor globali l’AI ha garantito una maggiore efficienza operativa nel corso del 2023. Nello stesso arco di tempo, la tecnologia ha fornito un vantaggio nei confronti dei competitor nel 42% dei casi e, per concludere, ha realizzato report più accurati nel 27% delle occasioni. Entrando più nel dettaglio, l’uso di interfacce conversazionali, come assistenti virtuali, alimentati da IA generativa risulta essenziale, soprattutto, in fase di reperimento e analisi dei dati. Questo processo è particolarmente vantaggioso per i team dirigenziali, i quali accedono ad informazioni precise in modo tempestivo e, di conseguenza, riescono a prendere decisioni strategiche in periodi di tempo relativamente brevi. In Italia stiamo crescendo molto sotto questo punto di vista, ma potremmo farlo molto più in fretta. Per questo motivo, in qualità di azienda punto di riferimento del settore nel Bel Paese, forniamo a banche ed organizzazioni finanziarie avatar e digital human in grado di supportare collaboratori e clienti a 360°”.
Secondo altri esperti, i cosiddetti “AI powered algorithm” che, esaminando volumi importanti documenti e file, identificano con anticipo potenziali rischi e truffe, salvaguardano la sicurezza economica dei soggetti coinvolti. Inoltre, sistemi basati sull’AI, monitorando il mercato e le azioni 24/7, possono rilevare l’insorgenza di eventuali frodi e salvare business. E ancora, l’AI risulta estremamente utile anche in ottica trading perché, studiando i principali trend di mercato, può prevedere eventuali flessioni o cambiamenti dell’ultimo minuto, incrementando così l’efficacia delle scelte messe a terra dai trader. Per ultimi, ma non meno importanti, esistono anche digital humans che, inseriti all’interno di apposite piattaforme, assumono il ruolo di personal banking advisor personali, completamente integrati nei sistemi, capaci di garantire un servizio clienti esclusivo e personalizzato.
La Redazione