In testa alle nuove professioni. Ne parla Luca del Prete che ha stilato le 5 strategie
Dropshipping: vendere prodotti senza possederli fisicamente.
Oggi questo metodo di vendita applicabile all’E-commerce è in testa ai nuovi lavori digitali.
Soltanto nel 2021, il mercato globale è stato valutato in 155,6 miliardi di dollari dalla compagnia di analisi Allied Market Research con prospettive di crescita che fino al 2031 dovrebbero sospingere il settore verso quota 1670,1 miliardi e una crescita annua stabile del 27,1%.
A scoprirne le potenzialità, Luca Del Prete, campano, classe 1999, che studiava medicina all’estero, ma che durante il lockdown è tornato in Italia e ha iniziato a fare ricerche sulla possibilità di fare business con prodotti “immateriali”. Così ha fondato la società LDP Consulting con un team di 22 persone.
“Il dropshipping – ci dice – esiste da sempre, nonostante abbia raggiunto oggi una forma più evoluta, digital e globalizzata. Significa vendere prodotti senza possederli, un’attività che fa diventare l’esperto un intermediario tra il cliente finale e il fornitore. Il vantaggio, la funzionalità e le differenze del dropshipping rispetto agli e-commerce tradizionali sono rilevanti. Innanzitutto non avere, né dover acquistare la merce in anticipo – affrontando quindi un grosso investimento economico in fase iniziale e dagli esiti incerti – rappresenta un incentivo molto importante affinché sempre più giovani possano mettersi in gioco. In secondo luogo, manca tutta la parte di gestione diretta della spedizione, che è a carico del fornitore, e ciò consente una gestione più economica e semplificata. Il dropshipping si può applicare a prodotti e servizi, sebbene la nostra specializzazione di mercato sia al momento proprio quella dei prodotti”.
Il settore delle spedizioni online sta crescendo in tutto il mondo, anche nel nostro Paese.
Secondo un report stilato dall’Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano, le vendite online sono aumentate del 26% nel 2020 – l’anno del Covid – mentre nel 2021 lo shopping virtuale è stato al centro di un ulteriore incremento del 38,4% secondo l’Istat.
“Le persone comprano sempre più online – spiega Del Prete – e si sono innescate dinamiche per cui, dopo aver visto e fotografato un prodotto in un negozio fisico, l’acquisto viene comunque effettuato via internet. Questo avviene ad esempio nel mondo fashion, dove sempre più consumatori preferiscono evitare le file e approfittare della comodità di un ordine che arriva direttamente a casa”.
Anche il dropshipping beneficia di questo incremento, perché in tempo di crisi sempre più persone vogliono partire con un business nuovo, sostenendo il minor investimento possibile.
“Si tratta – continua Luca – di un’ottima opportunità anche per chi parte da zero, sia a livello di competenze sia di budget limitati. Questa dinamica consente ai dropshipper di focalizzarsi in maniera esclusiva sullo sviluppo del business e sull’incremento dei capitali, che in molti casi porta anche a lavorare con gli e- commerce tradizionali. Si tratta di una professionalità attraente per i giovani, ma anche per chi ha un’età più avanzata, vuole rimettersi in gioco e ha trovato nell’online una modalità giusta per farlo. Non bisogna però incorrere nell’errore del guadagno facile e immediato. Come per tutti i lavori è necessaria una grande preparazione, non ci si può improvvisare. Occorre conoscere il marketing, l’advertising, fare analisi di mercato e tanto altro”.
L’attività di dropshipping ha portato Luca Del Prete – che vive a Dubai per sei mesi l’anno anche grazie a questo tipo di attività – a chiudere il 2022 con un fatturato di 2.200.000. Obiettivo per il 2023 è raggiungere i 3.000.000 di euro.
Luca intanto ha stilato cinque strategie
1. Selezione attenta dei prodotti: la vasta gamma di prodotti disponibili nell’e-commerce richiede un’attenta selezione dei prodotti su cui puntare. “Tra le categorie più richieste – aggiunge – a livello globale si trovano gli articoli per la casa, la moda, la salute e la bellezza. Tuttavia, in Italia, si sta registrando un crescente interesse per prodotti alimentari e di nicchia. Gli aspiranti imprenditori dovrebbero prendere in considerazione queste tendenze di mercato sia globali che locali per massimizzare le opportunità di vendita”
2. Fornitori affidabili: la scelta di fornitori di qualità è cruciale per il successo del dropshipping. Secondo un sondaggio di eMarketer, il 74% degli acquirenti online afferma che la consegna tempestiva è un fattore chiave nella scelta di un negozio online. “Collaborare con fornitori affidabili – dichiara- sia internazionali che nazionali, può garantire una consegna puntuale e una migliore esperienza per i clienti. Inoltre, per quanto riguarda l’Italia, la preferenza per prodotti a basso impatto ambientale è in aumento, quindi collaborare con fornitori che adottano pratiche sostenibili potrebbe rappresentare un vantaggio competitivo”
3. Ottimizzazione del sito web: la presenza online è fondamentale per il successo del dropshipping sia a livello globale che locale. Lo studio condotto da Statista rileva che oltre 2,14 miliardi di persone hanno comprato in negozi digitali nel 2021. In Italia, secondo i dati Istat, il tasso di penetrazione dell’e-commerce è in aumento costante, con oltre 24 milioni di italiani che hanno fatto acquisti online nel 2022, pari al 55,3% della popolazione. Percentuale in crescita del 6% rispetto al 2021. Il ricorso all’e-commerce degli italiani, però, è ancora al di sotto della media Ue, principalmente per ragioni di scarse competenze digitali lungo tutto lo Stivale (nel 2021, il 45,6% dei cittadini italiani aveva competenze di base contro il 53,9% della media UE).
4. Marketing efficace: il marketing gioca un ruolo chiave nel successo del dropshipping. Secondo uno studio condotto da eMarketer, il 72% degli acquirenti online afferma di essere influenzato dalle pubblicità sui social media quando fa acquisti. Questo dato sottolinea l’importanza delle strategie di marketing digitale, come le campagne pubblicitarie sui social e l’ottimizzazione dei motori di ricerca, per attirare i clienti in un mercato competitivo. “Adattare le strategie di marketing al contesto italiano, – chiarisce Luca – considerando le preferenze dei consumatori italiani e le tendenze locali, può aumentare il coinvolgimento e migliorare il tasso di conversione”
5. Customer service eccellente: in un mercato competitivo, il customer service è uno dei fattori chiave per distinguersi dalla concorrenza. Secondo uno studio di KPMG, il 67% dei consumatori mondiali considera il customer service come un fattore decisionale per il brand. In Italia, la soddisfazione del cliente è particolarmente importante, poiché un cliente soddisfatto è più propenso a diventare un cliente fedele e a fornire referenze positive. “Offrire assistenza clienti rapida, cordiale e professionale può creare un impatto significativo – conclude – sulla percezione del negozio e sulla fidelizzazione del cliente” .
La Redazione