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Ottobre 11, 2024
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Baze semplifica la gestione del lavoro domestico

Start up Ideata da tre imprenditori under 26

Baze, startup che mediante AI e algoritmi, promuove attivamente la regolarizzazione e la trasparenza del lavoro domestico, nasce per contrastare la precarietà e lo sfruttamento di colf, tate, badanti e baby sitter. Non solo. Baze vuole anche semplificare la gestione dei rapporti di lavoro del settore. La piattaforma innovativa consente alle famiglie di trovare, assumere e pagare collaboratori domestici referenziati e verificati mediante una semplice app di uno smartphone. Baze non offre soltanto un servizio, ma crea un impatto positivo sulla società, mirando a stabilire rapporti di lavoro dignitosi e duraturi, garantendo sicurezza e conformità normativa. Attraverso piani di welfare e benefit aziendali, Baze aiuta le aziende a ridurre il tempo di recruiting e il turnover dei dipendenti.go.bazeapp.com/baze,

I numeri di Baze

Con un team di dipendenti che lavora da remoto dal Sud al Nord Italia, fino alla Thailandia e all’Argentina, Baze è stata fondata da tre giovani imprenditori under 26, Davide Lauria (Bologna), Nicolò Gori (Padova) e Dario Valastro (Catania). Questi ragazzi si sono ritrovati ad affrontare in prima persona il problema con le rispettive famiglie, ossia la difficile ricerca di una persona affidabile che aiuti nella cura della casa. Questa esperienza li ha spinti a ideare una soluzione innovativa. Da luglio 2023, Baze ha registrato una crescita esponenziale: più di 6000 lavoratori sono già attivi sulla piattaforma, con € 400.000 in stipendi regolari generati e una crescita mensile del 20% nei posti di lavoro creati. La piattaforma ha anche stretto collaborazioni con associazioni di categoria come Nuova Collaborazione e Assindatcolf firmatarie del CCNL domestico.

Come funziona Baze

Ricerca e selezione: in meno di 15 minuti le famiglie ricevono i migliori candidati per la posizione lavorativa e possono svolgere videocolloqui direttamente in app in ambiente sicuro. Gestione contrattuale: l’app guida gli utenti attraverso l’attivazione dei contratti di lavoro e l’archiviazione sicura dei documenti, garantendo conformità legale e facilità nella gestione delle presenze mensili e delle buste paga. Pagamenti sicuri: pagamenti dello stipendio del lavoratore. Per i lavoratori, Baze offre la possibilità di creare e mantenere un curriculum digitale aggiornato, accesso a offerte di lavoro su misura e notifiche istantanee per opportunità di impiego che corrispondono alle loro competenze e preferenze.

Algoritmo di AI alla base dell’innovazione tecnologica

C’è un algoritmo di intelligenza artificiale per pre-screening e verifica candidati rapidi, riducendo tempi e costi di ricerca e matching, offrendo una gestione completa del rapporto lavorativo, inclusa la registrazione all’INPS e la gestione delle buste paga. Con un’interfaccia intuitiva e user-friendly, l’app offre una soluzione completa che copre ogni aspetto del processo di assunzione e gestione dei lavoratori domestici.

Analisi del settore

Il lavoro domestico in Italia rappresenta una parte significativa della forza lavoro, con alcune percentuali chiave che delineano il panorama attuale. Scendiamo nel dettaglio per conoscere i numeri del settore al fine di comprendere la situazione dell’asset economico. «Nel 2023 i lavoratori domestici stranieri erano il 68,9% del totale e la percentuale saliva al 72,7%, se si consideravano solo i contratti di badante. In numeri assoluti, si parla di quasi 575 mila lavoratori, di cui il 52,4% si occupa di assistenza alle persone (badanti). È stato l’Osservatorio Domina a rielaborare alcuni dati specifici forniti dall’Inps: in primis, redigendo una mappa sulle nazionalità più coinvolte nel settore domestico, e in secondo luogo incrociando i dati relativi ai lavoratori domestici con la popolazione in attività per ciascuna nazionalità, ottenendo così l’incidenza del lavoro domestico per ciascun gruppo nazionale».

Per una maggiore conoscenza del settore economico conviene ricordare che i lavoratori domestici sono «circa 920.000 registrati all’INPS, di cui il 68,9% sono stranieri. Il lavoro domestico incide per l’11,2% della popolazione straniera in Italia, mentre per la popolazione italiana questa incidenza è solo dello 0,5%. I lavoratori I lavoratori domestici si suddividono in colf (52%) e badanti (48%) e tra questi lavoratori i cittadini stranieri provengono principalmente da Romania (21,3%), Ucraina (15,6%) e Filippine (11%)».

Francesco Fravolini

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