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Ottobre 11, 2024
Focus

“Passaggio generazionale nelle pmi? Meglio pensarci prima dei 60 anni”


La gestione del proprio patrimonio e la pianificazione del passaggio generazionale rappresentano un tema complesso e di grande importanza.

Un ecosistema amplio e completo, con il coinvolgimento di consolidati partner, mi hanno permesso di trovare le soluzioni più adatte alle singole esigenze di pianificazione patrimoniale, soprattutto quando mi sono trovato a gestire un patrimonio complesso, il quale comprende diversi asset come quelli finanziari, immobiliari, aziendali, opere d’arte o auto storiche.

La pianificazione patrimoniale è come un abito sartoriale, ogni individuo presenta caratteristiche ed esigenze differenti, ma l’obiettivo è comune a tutti, ovvero creare un piano d’azione al fine di cogliere le sfide del futuro, in un mondo che si evolve velocemente.

Perché pianificare il passaggio del patrimonio finanziario?

La pianificazione del passaggio del patrimonio finanziario offre l’opportunità di studiare soluzioni personalizzate al fine di soddisfare i desideri del donatore tenendo conto sia degli aspetti economici sia di quelli personali e familiari, ottimizzando anche gli aspetti fiscali. Il rapporto di fiducia che si crea tra imprenditore e consulente, basato sui valori condivisi, permette di affrontare le sfide finanziarie con maggiore sicurezza, garantendo nuove prospettive.

È importante condividere la pianificazione iniziale e monitorare costantemente l’andamento dei mercati, per evitare decisioni emotive che potrebbero compromettere i risultati.

Inoltre attraverso una gestione attiva del portafoglio è possibile intervenire in modo mirato per ottimizzare i rendimenti e ridurre i rischi.

In particolar modo quando all’interno del patrimonio familiare vi è un’impresa è essenziale pianificare con anticipo il passaggio generazionale, coinvolgendo tutti i soggetti interessati.

La causa del fallimento di molte imprese, soprattutto quelle familiari, risiede nel procrastinare il passaggio generazionale. Infatti la ricerca condotta dall’ ISTAT indica che la maggior parte degli imprenditori pianifica la successione alla guida della propria impresa dopo aver superato i 60 anni, in molti casi anche ben oltre. La successione aziendale, se non gestita con cura e pianificazione insieme al proprio consulente patrimoniale di fiducia, rischia di diventare una fonte di discordia tra i membri della famiglia, creando un clima di diffidenza e conflitto.

La continuità generazionale in un’impresa è sempre stato un tema discusso, ma solo di recente si sono iniziati a considerare anche il contesto psicologico ed i profili emozionali ad essa associate.

Il passaggio generazionale in questo tipo di contesto è un processo estremamente delicato e complesso, ma necessario per la sopravvivenza dell’impresa stessa.

Il legame generativo che l’imprenditore ha con la propria impresa è un elemento psicologico significativo nel processo di successione.

Per l’imprenditore, l’impresa è come una creatura con cui ha sviluppato un legame simbiotico, confondendo spesso i confini tra sé stesso e l’impresa, al punto da sentirsi praticamente un’unica entità. Questo legame può portare l’imprenditore a pensare che nessuno sia in grado di gestire l’impresa come lui. Oltre alle differenze di opinione su come gestire un’impresa, entrambe le parti, dominus ed eredi, devono dimostrare qualità comportamentali come il coraggio, la reciproca stima ed il rispetto per l’eredità acquisita per preservare l’esperienza del passato, ma al contempo mettendo in campo le competenze necessarie per affrontare le sfide del presente e del futuro.

È importante sottolineare che durante il passaggio generazionale non vanno considerati solo i valori patrimoniali, poiché anche i valori emotivi legati alle persone coinvolte, alla loro storia e al loro vissuto interiore, hanno un ruolo chiave.

La successione dell’impresa è un momento cruciale nel quale è importante valutare, insieme al proprio Consulente Patrimoniale e successivamente in sinergia con l’Avvocato, il Commercialista ed il Notaio, i differenti istituti giuridici che è possibile attivare per attuare la strategia più adatta a seconda degli obiettivi che si desiderano realizzare.

Fra gli strumenti giuridici che possono giocare un ruolo fondamentale vi è certamente il Patto di Famiglia, il Trust, la costituzione di una Holding e/o di una Società Semplice. Quando un imprenditore decide di passare il testimone generazionale, è importante agire con cautela e nel rispetto della legge, cercando di trovare un equilibrio tra gli interessi dell’impresa e quelli della famiglia.

Bisogna valutare attentamente le particolarità ed i dettagli della situazione specifica, così da scegliere la soluzione migliore per garantire una transizione generazionale efficace e sostenibile, tenendo sempre a mente che l’obiettivo è quello di garantire longevità all’impresa mantenendo la coesione familiare.

Negli oltre 35 anni di attività professionale ho avuto modo di comprendere che non esiste un cliché, in quanto ogni famiglia e ogni impresa presentano le loro peculiarità. Infine la formulazione di un documento chiamato “Carta di Famiglia”, il quale definisce le regole di ingaggio per l’ingresso dei futuri eredi nella governance, risulta sempre più opportuno ed efficace, in quanto nel tempo il numero degli eredi, per via delle ramificazioni, può aumentare notevolmente. Tale Carta consente la definizione delle caratteristiche che dovranno avere gli eredi per essere i Leader, alla guida dell’impresa.

La mission del consulente patrimoniale è quella di prendersi cura delle esigenze di tutti gli eredi e delle peculiarità di tutte le componenti del patrimonio, per una gestione completa del passaggio generazionale.

di Sergio Malizia, consulente patrimoniale

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