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Ottobre 11, 2024
Focus

“Innovazione di processo ideale? Ogni due anni, trasparente e partecipata dai dipendenti”

Così Alberto Gava, consulente gestionale (Informaticaservice)


Innovazione di processo: cos’ è e come sono messe le pmi in Italia? Quanto costa e a chi affidarsi?

La redazione di Aziendatop l’ha chiesto ad Alberto Gava, consulente gestionale e di automazione del processo presso Informaticaservice, azienda che da 35 anni segue le pmi in quello che potremmo definire il sistema idraulico delle aziende.

Qual  è la situazione in Italia, si può dire che le nostre imprese tendano a prediligere l’innovazione di prodotto?

L’Italia presenta un panorama variegato in termini di innovazione di processo nelle PMI. Rispetto ad altri Paesi europei, le aziende italiane spesso si concentrano sull’innovazione di prodotto piuttosto che di processo. Questo avviene principalmente per una combinazione di fattori: competenze manageriali non sempre allineate con le esigenze di trasformazione digitale, limitazioni di tempo e risorse economiche. Tuttavia, è importante notare che molte PMI italiane hanno un grande potenziale di miglioramento, e stanno iniziando a investire nella digitalizzazione dei processi come strumento per aumentare l’efficienza operativa e la competitività.

Come si avviano le trasformazioni di processo?

Le trasformazioni di processo dentro Informaticaservice iniziano con una valutazione approfondita dello stato attuale dei processi aziendali. Il primo passo è la mappatura dei processi esistenti, identificando colli di bottiglia, inefficienze e aree di miglioramento. Successivamente, è fondamentale coinvolgere tutte le parti interessate e stabilire obiettivi chiari e misurabili. Solo allora si può procedere con la progettazione e l’implementazione delle modifiche necessarie, utilizzando metodologie come il Business Process Management (BPM).

Come costruire processi dinamici per vincere sul mercato? Ci sono miti da sfatare?

Per costruire processi dinamici è essenziale adottare un approccio flessibile e adattabile, utilizzando tecnologie digitali che permettano l’automazione e l’ottimizzazione continue. Un mito da sfatare è che la standardizzazione dei processi sia sempre negativa. Al contrario, una buona standardizzazione consente flessibilità e agilità operative quando progettata correttamente. Un altro mito comune è che l’innovazione di processo sia costosa e riservata solo a grandi aziende. In realtà, anche le PMI possono beneficiare di miglioramenti incrementali con investimenti contenuti. Noi di Informaticaservice utilizziamo l’approccio della tecnologia intermedia, cioè la miglior tecnologia in rapporto qualità prezzo e dimensione dell’azienda.

Cosa succede se si innova solo il prodotto e più raramente il processo?

Innovare solo il prodotto può portare a benefici limitati nel lungo termine se i processi aziendali rimangono obsoleti. Processi inefficaci o non ottimizzati possono ridurre la capacità di portare rapidamente il prodotto sul mercato, aumentarne i costi di produzione e limitare la qualità. Inoltre, la mancata innovazione di processo potrebbe compromettere l’esperienza del cliente e limitare la scalabilità dell’azienda.

Quali costi ha rivoluzionare le “operations?”

I costi di una trasformazione operativa possono variare ampiamente a seconda della complessità e della scala delle modifiche. Essi possono includere spese per software e tecnologie, formazione del personale, consulenze esterne e potenziali fermi operativi temporanei durante la fase di implementazione. Tuttavia, questi costi devono essere visti come un investimento strategico, poiché i benefici derivanti da processi più efficienti e agili superano spesso le spese iniziali. Inoltre, oggi automatizzare i processi vuol dire riuscire a fare con le stesse persone più cose. Vista la denatalità in Italia diviene fondamentale attuare queste innovazioni.

Quanto può durare e a chi affidarsi?

La durata di una trasformazione di processo dipende dalla complessità dell’organizzazione e dall’ambito delle modifiche previste. Può durare da pochi mesi fino a diversi anni. È consigliabile affidarsi a consulenti esperti in Business Process Management e innovazione tecnologica, che possono guidare l’azienda attraverso ogni fase del processo, minimizzando rischi e massimizzando i benefici.

Come si comunica all’interno e all’esterno una trasformazione di processo?

Una comunicazione efficace è cruciale per il successo di qualsiasi trasformazione di processo. All’interno, è importante mantenere trasparenza, spiegando chiaramente il perché della trasformazione e come questa apporterà benefici sia all’azienda che ai dipendenti. All’esterno, la comunicazione dovrebbe sottolineare i miglioramenti nella qualità del prodotto o del servizio, nell’efficienza operativa, o nei tempi di risposta ai clienti, per rafforzare la reputazione e la competitività dell’azienda sul mercato.

Ogni quanto tempo si dovrebbe mettere mano ai processi?

Idealmente, i processi dovrebbero essere riesaminati e ottimizzati su base continua. Tuttavia, come regola generale, una revisione strutturata dei processi aziendali dovrebbe avvenire almeno una volta ogni 1-2 anni, o più frequentemente in contesti altamente dinamici o in caso di cambiamenti significativi nel mercato o nelle tecnologie disponibili. Poi so che dentro le PMI è difficile, però almeno provarci e avere quella mentalità al miglioramento continuo del processo senza mai accontentarsi.

Come vanno coinvolti i dipendenti in una trasformazione di processo?

Il coinvolgimento dei dipendenti è fondamentale per il successo di una trasformazione di processo. È importante adottare un approccio partecipativo, coinvolgendo i dipendenti nelle fasi di progettazione e implementazione. Fornire formazione adeguata e creare un ambiente che promuova l’innovazione e l’apprendimento continui può motivare i dipendenti a sostenere attivamente il cambiamento. Inoltre, riconoscere e premiare i contributi individuali e di squadra può favorire l’adozione positiva della nuova realtà aziendale.

Cinzia Ficco

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