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19/09/2025
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SoundTree vibra nel cuore del Salento

Una startup salentina rivoluziona il concetto di arredo per l’hospitality con sculture sonore che non si limitano a occupare lo spazio—lo creano

Ci sono aziende che producono oggetti, e poi ci sono realtà che generano esperienze. Sew Handpan, giovane e visionaria impresa salentina, appartiene con decisione alla seconda categoria. Il suo ultimo progetto, SoundTree, è molto più di un’installazione o di un pezzo d’arredo: è una scultura viva, sonora e sensoriale, pensata per fondersi con il paesaggio e trasformare il modo in cui percepiamo lo spazio.

Ed è proprio una masseria alle porte di Lecce, la suggestiva Masseria Torre Luciana, a diventare showroom a cielo aperto di questa rivoluzione silenziosa (ma non troppo): un laboratorio di emozioni e forme in cui l’arte incontra l’acustica, il design si fa scultura, e lo spazio si trasforma in paesaggio sonoro.


Un albero che suona: l’oggetto che arreda con le vibrazioni

Ispirata alla silhouette organica di un albero, SoundTree nasce come installazione artistica ma evolve in oggetto multifunzionale: strumento musicale, scultura biomorfica, punto d’attrazione sensoriale. Alla base dell’opera, campane tubolari accordate a mano che invitano al gesto: colpirle è un atto meditativo, un gioco, una connessione.

Non è un caso che alcuni grandi player dell’hospitality internazionale abbiano già manifestato interesse per questo oggetto. Perché SoundTree non “decora” uno spazio. Lo anima. Lo rende vivo. È un design che non si guarda soltanto—si ascolta, si tocca, si percepisce.


Un nuovo vocabolario per l’ospitalità del futuro

In un’epoca in cui resort, retreat e boutique hotel cercano sempre più di offrire esperienze immersive e non solo comfort, SoundTree si propone come elemento chiave per trasformare uno spazio in un ambiente emotivo. Architetti e paesaggisti lo stanno già interpretando come un medium per costruire atmosfera, non solo scenografia.

Installata in giardini, spa, parchi o spazi pubblici, questa scultura sonora diventa punto di incontro, invito alla quiete, catalizzatore di relazioni. È un arredo che risuona, che fa “respirare” l’ambiente circostante. Un design partecipativo che non impone, ma accoglie.


Masseria Torre Luciana: showroom sensoriale tra storia e futuro

Non è un’ambientazione scelta a caso. La Masseria Torre Luciana è stata trasformata in un luogo-laboratorio dove architettura rurale e sperimentazione artistica dialogano in armonia. Tra ulivi secolari e pietra leccese, la SoundTree si integra come se fosse sempre stata lì. Non disturba il paesaggio, lo amplifica. E mostra agli ospiti cosa può diventare un luogo quando smette di essere solo “scenografia” e inizia a suonare.

Il team di Sew Handpan ha immaginato questo spazio come punto d’incontro tra designer, progettisti e operatori dell’accoglienza che cercano qualcosa di diverso. Qualcosa che lasci il segno, senza alzare la voce. Qualcosa che emozioni, ma con grazia.


Il suono come materiale progettuale

In un mondo dove l’architettura si affida alla luce, ai volumi e alle texture, SoundTree introduce una quinta dimensione: la risonanza. Spesso relegato a sfondo, il suono viene qui portato in primo piano come componente strutturale del progetto.

SoundTree ci ricorda che l’architettura non è solo visiva. È tattile, emozionale, acustica. E ci sfida a ripensare il ruolo del design come veicolo di interazione profonda tra persone, ambiente e sensi.


Dalla periferia al centro del mondo

Che un oggetto come SoundTree nasca in Salento non è un caso isolato, ma segno di una tendenza crescente: quella di aziende “di confine” che non inseguono i centri del design internazionale, ma li attraggono. Con l’autenticità dei materiali, la forza del territorio, e un pensiero progettuale che mette al centro l’essere umano.

Oggi più che mai, chi lavora nell’ospitalità cerca soluzioni che non siano solo belle, ma memorabili. E la SoundTree — che non si accontenta di suonare, ma vibra con chi la incontra — è una promessa mantenuta.

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