Parla Carolina Bin che, con Mariaelena Traverso, ha fondato l’agenzia creativa

Cooltura, agenzia creativa indipendente, è specializzata in social media con un preciso focus: piattaforme di video brevi come TikTok, Meta, Youtube e Snapchat. Cooltura, con due sedi a Milano e Londra, è guidata da Mariaelena Traverso e Carolina Bin. Nel 2024 chiude con un fatturato di 3 milioni di euro. E per il 2025 punta a triplicare il business e raggiungere l’obiettivo di 10 milioni di euro. I social sono diventati luoghi virtuali e strategici per promuovere produzione e servizi di imprese e professionisti. Con l’avvento della tecnologia si sposta tutto sulle piattaforme web, rivoluzionando l’organizzazione dell’impresa. Nuovi scenari si affacciano e propongono sfide interessanti alle imprese, al fine di agevolare la vendita e l’immagine aziendale, meglio conosciuta come brand. Con Carolina Bin cerchiamo di conoscere le diverse campagne social pensate per le molteplici tipologie merceologiche delle imprese.
Che tipologie di campagne social sono più richieste sul web?
«Le campagne native, autentiche, realizzate tramite video brevi che riescano a raccontare le storie dei brand in modo coinvolgente e d’impatto. Contenuti sintetici, che suscitano vero interesse e aggiungono valore alla community. Queste campagne possono essere create ad hoc oppure affiancarsi alle campagne più ‘tradizionali’ ed editoriali del brand. In breve, le campagne più richieste sono quelle che catturano immediatamente l’attenzione, grazie a visuals e storytelling innovativo e che, nella loro breve durata, arricchiscono davvero la narrativa del brand».
Quali settori economici sono maggiormente coinvolti dai social?
«Oggi, ogni settore ha l’opportunità di comunicare efficacemente sui social. Il mondo della moda, essendo di natura creativa, è particolarmente presente e in forte crescita su queste piattaforme. Allo stesso tempo, anche settori come beauty, travel, CPG, servizi finanziari, tech e molti altri stanno trovando un ottimo spazio. Ogni settore ha una sua opportunità sui social e dovrebbe coglierla per assicurarsi una ‘fetta’ di visibilità prima che il mercato diventi troppo saturo per quella nicchia».
Le imprese in che modo devono cambiare per diventare competitive?
«Le imprese, indipendentemente dal settore, per essere competitive devono dare priorità a comunicazioni di brand autentiche, coinvolgenti e capaci di aggiungere valore sul piano della narrativa».
Sono diverse le piattaforme social, quindi cambia la tipologia di comunicazione. Quali sono le principali differenze?
«Le principali differenze dipendono dalla natura delle piattaforme. Le differenze più evidenti sono l’approccio autentico e nativo di TikTok, rispetto a quello più estetico ed editoriale di Instagram».
Un imprenditore abituato al vecchio paradigma economico come deve abbracciare questo cambiamento e in che modo deve allinearsi per non perdere quote di mercato?
«Il nuovo paradigma richiede un approccio ai media più autentico, genuino, di valore. In un mondo che corre sempre più veloce, la tempestività nella comunicazione è essenziale. Essere presenti e reattivi sui canali digitali mostra alla tua community che sei attento e pronto a rispondere alle sue esigenze. Autenticità, coerenza e rilevanza nelle storie raccontate costruiscono fiducia, dimostrando impegno e creando una connessione genuina».
Focus
Le imprese utilizzano i social
Diversi settori dell’economia italiana utilizzano le piattaforme social per promuovere prodotti e servizi. Sono le imprese commerciali e-commerce ad affidarsi maggiormente ai social per promuovere offerte e nuovi prodotti, senza dimenticare moda, tecnologia, ristorazione, turismo e ospitalità, automotive, servizi finanziari, fitness e benessere, educazione e formazione, intrattenimento. Si ricordi che queste imprese sfruttano i social media anche per costruire relazioni con i clienti, raccogliere feedback e creare una comunità attorno al loro brand.
Aumenta l’uso dei social media
Conviene sottolineare che negli ultimi anni è cresciuto velocemente l’uso dei social media da parte delle imprese, specialmente nelle piccole e medie aziende. «Nel 2023, il 55,7% delle piccole imprese italiane – si legge in un’analisi dei dati dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni – ha utilizzato almeno un social media, un incremento rispetto al 45,6% del 2019.
Questo trend mostra una crescita annuale del 4,8%, evidenziando l’importanza crescente di questi strumenti nella comunicazione aziendale».
Come vengono utilizzati i social media? «Le piccole imprese impiegano i social media per vari scopi: 40% per sviluppare l’immagine aziendale e promuovere i prodotti, 25% per raccogliere feedback e rispondere a domande dei clienti, 10% per la ricerca di personale o per coinvolgere i clienti nello sviluppo di nuovi prodotti.
Le piattaforme social più popolari tra le piccole imprese includono social network: 53,6% (Facebook, LinkedIn); website di condivisione contenuti: 28,6% (YouTube); blog e microblogging: 5,1% (Twitter). Non solo. Il 27,2% delle piccole imprese utilizza due o più piattaforme». I settori di maggior impiego? «L’analisi per settore rivela che la maggiore utilizzazione dei social media si riscontra nel settore servizi: 64,1%, manifatturiero: 47,2% e costruzioni: 43,6%15».
Francesco Fravolini