Dietro l’innovazione avveniristica c’è la tech company senese QuestIT
Per la prima volta le persone sorde che necessitano di supporto, dopo aver contattato il 112, riceveranno un link per scaricare l’avatar e interagire.
Una volta definite la tipologia e l’entità dell’emergenza, l’assistente virtuale condividerà le informazioni a un professionista in carne e ossa che si occuperà delle fasi successive.
Dietro alla realizzazione di quest’innovazione avveniristica c’è la tech company senese QuestIT. “Potenziare la digital accessibility – afferma Ernesto Di Iorio, CEO dell’azienda toscana- per offrire l’opportunità ai cittadini sordi di accedere in maniera autonoma ed immediata a servizi di prima necessità: questo è il nostro obiettivo”.
L’avatar di ultima generazione è capace di comprendere e produrre la Lingua dei Segni Italiana (LIS), che è stato realizzato con l’obiettivo di fornire un aiuto immediato ed efficace alle persone sorde.
Ma come funziona? La persona che necessita di supporto chiama il numero di riferimento, ovvero l’800 800 112, e in seguito riceve un link sul proprio smartphone.
Il collegamento ipertestuale porterà il soggetto coinvolto sulla piattaforma FlagMii EML, impiegata quotidianamente da centrali operative del 118 e del 112 per facilitare l’interazione tra gli operatori dei numeri di emergenza e i cittadini o i turisti che hanno bisogno di aiuto, dove troverà l’assistente virtuale descritto prima. Utilizzando la LIS, il digital twin chiederà la tipologia di emergenza per cui è stato chiamato in causa, mettendo a disposizione dell’utente una serie di icone cliccabili. Una volta scelta l’opzione, l’avatar segnalerà l’indicazione a un professionista in carne e ossa che prenderà in mano la situazione e si occuperà degli step successivi.
Dietro alla strutturazione di questo avatar avveniristico c’è la tecnologia di QuestIT, tech company senese e realtà di spicco del suo settore, che per l’occasione ha stretto una partnership strategica con Regola, fornitore di soluzioni software specializzato nella public safety e nella gestione dell’emergenza per il mercato pubblico e privato.
“Quando una persona sorda contatta i numeri di emergenza, si trova spesso in uno stato di agitazione e, per questo motivo ha bisogno d’interagire con gli operatori nella maniera più naturale e veloce possibile – dichiara Massimiliano Palma, CEO di Regola – Grazie alla piattaforma che abbiamo implementato insieme a QuestIT queste situazioni vengono meno: il cittadino, infatti, può usare il suo smartphone per ricevere domande e istruzioni dai soccorritori in Lingua Italia dei Segni anche senza bisogno di un interprete. Tengo a precisare, inoltre, che è possibile visualizzare il gemello virtuale sulla piattaforma solo dopo aver chiamato il numero di riferimento e aver ricevuto il link”.
Il progetto nasce da una challenge lanciata da Città di Torino: quest’ultima, insieme al Servizio NUE 112 della Regione Piemonte, ha chiamato a raccolta aziende e startup del Bel Paese per offrire loro l’opportunità di co-finanziare l’iniziativa e, allo stesso tempo, sperimentare soluzioni all’avanguardia utili a migliorare la comunicazione in LIS in caso di emergenze o necessità. La prima sperimentazione sarà a cura della Casa delle Tecnologie Emergenti (CTE NEXT), hub d’innovazione finanziato dal Ministero delle imprese e del made in Italy (MIMIT).
Tra le imprese del Bel Paese, QuestIT ha risposto, mettendo a disposizione la propria tecnologia. Dal punto di vista prettamente operativo, il servizio è utilizzabile su un qualsiasi smartphone ed è integrabile nei sistemi che equipaggiano le centrali operative di assistenza e soccorso, non solo quelle dei numeri unici di emergenza 112, ma anche servizi come centrali di Polizia Municipale e Vigili del Fuoco, tra gli altri.
“Con questo progetto abbiamo un obiettivo chiaro e preciso, ovvero potenziare la digital accessibility per offrire l’opportunità ai cittadini sordi di accedere in maniera autonoma ed immediata a servizi di prima necessità – aggiunge Ernesto Di Iorio, CEO di QuestIT – Crediamo che qualsiasi digital service debba essere inclusivo e dunque pronto tecnologicamente per supportare gli utenti nella lingua più idonea alle loro esigenze, al fine di garantire la massima chiarezza e rapidità di comprensione. Per questo motivo, ritengo e riteniamo che termini come innovazione ed inclusività siano chiamati a correre uno al fianco dell’altro per garantire a tutti un presente, e un futuro, migliore”.
La Redazione