Parla Giovanni D’Ambruoso, che nel 1992 ha dato vita al caseificio Deliziosa
Deliziosa nasce nel 1992 dalla caparbietà di Giovanni D’Ambruoso, un ragazzo capace e visionario che decide di costruire il suo futuro a Noci, un comune del Barese.. La sua intuizione è portare la tradizione casearia pugliese fuori dalla sua regione, facendola scoprire e apprezzare a un pubblico mondiale. prodottideliziosa.it/lazienda/
Per farlo si muove in prima persona. Acquista un furgoncino e inizia a consegnare ai rivenditori della zona le specialità casearie di alcuni caseifici pugliesi. Intanto impara, studia, conosce, seleziona, crea una rete di amicizie. E in meno di trent’anni passa dalla guida di un vecchio camioncino alla guida di una delle più grandi aziende pugliesi.
Quanto è cresciuta l’azienda e cosa le ha permesso di espandersi?
Aziendatop l’ha chiesto al titolare, che subito ci ha detto: “Oggi Delizia è un’azienda che garantisce lavoro a 140 allevamenti nel raggio di 40 chilometri, vanta 330 collaboratori, opera in uno stabilimento all’avanguardia di 16mila metri quadri e porta le sue eccellenze in 25 Paesi del mondo. Negli ultimi anni Deliziosa ha investito oltre 15 milioni di euro per ottimizzare le risorse e ampliare ulteriormente la capacità produttiva. Nell’ultimo anno ha segnato ricavi per 140 milioni di euro”.
A chi vendete?
Le eccellenze Deliziosa vengono vendute ormai in tutto il mondo. I premi, gli importanti riconoscimenti e i successi ottenuti a livello mondiale hanno permesso all’azienda di farsi conoscere e apprezzare. Il canale fieristico continua a essere quello privilegiato per aprire nuove opportunità di business. Inoltre, la creazione di una linea frozen permette all’azienda di esportare ovunque anche le specialità fresche come la burrata.
Cosa ha permesso di resistere sul mercato? E come battete la concorrenza?
Dobbiamo il nostro successo a due aspetti fondamentali. Il primo è la maniacale attenzione per la qualità di ciò che offriamo. Su questo aspetto non transigiamo: tutto ciò che è firmato Deliziosa deve superare gli altissimi standard che ci siamo autoimposti. Il secondo è l’impegno continuo per migliorarci in ogni aspetto del lavoro. L’esperienza insegna che è molto più importante analizzare ciò che facciamo noi, più che quello che fanno i concorrenti.
Come l’azienda sta vivendo la transizione green e quella digitale?
Da sempre ci stanno a cuore il benessere degli animali, il rispetto per il territorio e l’ambiente in cui viviamo. Il nostro impegno nel trasformare le sfide climatiche in opportunità non è mai stato vissuto come una moda, ma come una strada da percorrere con fermezza. Negli anni abbiamo investito nelle più moderne tecnologie per il recupero e la filtrazione delle acque, l’uso di pannelli solari, soluzioni capaci di salvaguardare concretamente l’ambiente. In questo senso, amiamo studiare sistemisempre nuovi in ogni aspetto del lavoro. Per esempio, ci impegniamoa far evolvere nuovi packaging che superino il mero discorso esteticoper offrire soluzioni in grado di rispondere anche a concreti criteri disostenibilità. Abbiamo potenziato il settore della logistica estiamo effettuando ulteriori ampliamenti di stabilimenti e uffici,tutti studiati per garantire la massima sicurezza degli alimenti etutelare il benessere dei lavoratori. Per quanto concerne ildigitale, siamo interessati a investire in quelle tecnologie chemettano le persone al primo posto, consentano di creareun’economia sostenibile e contribuiscano a realizzare latransizione green.
Quanta ricchezza Deliziosa ha prodotto sul territorio?
Deliziosa produce due tipologie di ricchezza, entrambe strettamente congiunte al territorio in cui opera. La prima è economica, legata al lavoro che l’azienda offre a tutta la comunità. È una sicurezza che Deliziosa garantisce ai dipendenti, agli allevatori e a tutto l’indotto che opera sul territorio. Chi collabora con Deliziosa sa di poter contare su un’azienda affidabile, che pretende qualità, ma garantisce prosperità, serietà e rispetto. La scelta di impegnarsi a dare lavoro alla comunità che la circonda è motivata anche dal fatto che, così facendo, Deliziosa offre la possibilità agli allevatori di fare vivere meglio gli animali. E qui entra in gioco la seconda tipologia di ricchezza che Deliziosa produce: quella culturale. Deliziosa ha aiutato molti allevamenti convenzionali a diventare bio, ha fatto crescere mastri casari che, ancor oggi, tramandano alle nuove generazioni antichi saperi che rischiavano di essere persi e ha promosso in tutti i modi i valori di questa terra, rispettandola e non sfruttandola.
La difficoltà più grande per una realtà come la vostra?
Diventare fonte di ispirazione per tutte le realtà locali che vedono nel profitto l’unico scopo del loro operare.
Progetti futuri?
Crescere e progredire, rispettando gli animali, gli esseri umani, il territorio. Può esistere un progetto migliore?
Cinzia Ficco