E’ la storia della famiglia che inizia con la distribuzione e oggi produce su 4mila metri quadrati
Dalla distribuzione alla prodizione di vini.
E’ la storia della De Falco Vini, che nasce nel 1990 con la costruzione del nuovo stabilimento di produzione, attuale sede dell’azienda.
A fondarla, i soci Angelo (padre) e Gabriele (figlio), in foto. Agli inizi, l’azienda si dedica alla produzione dei vini DOC campani. Ma dopo che per anni si mantiene con la sola distribuzione.
L’azienda quindi eredita l’esperienza lavorativa del fondatore Angelo, ma nello stesso tempo, inizia un’attività di produzione di vini di qualità, con cui impone la sua presenza in Italia e nel mondo.
L’azienda oggi è guidata da Gabriele, supportato dai suoi figli, Giuliano e Angelo.
La superficie è di circa 4000 metri quadrati. “L’azienda – fa sapere Gabriele – produce le principali IGT e DOC regionali, in particolare, la DOC Vesuvio. Vendiamo in USA, Giappone e nei principali Paesi Europei. Prediligiamo il canale della ristorazione a livello nazionale e siamo presenti anche in GDO e DO. La presenza della cantina sul Vesuviano ha senza dubbio contribuito alla valorizzazione delle produzioni vitivinicole del territorio in quanto con un preciso e attento lavoro in campagna ha fatto sì che i terreni acquisissero nel corso degli anni sempre più valore”.
L’azienda produce principalmente i vini della DOC Vesuvio, ma anche le principali IGT dell’area Beneventana e le DOCG Avellinesi. Anche se, l’area Vesuviana rappresenta un’area di produzione critica a causa della particolare conformazione geografica del territorio, ma il problema principale è sicuramente l’estensione ridotta degli appezzamenti vitivinicoli. “Qui – continua Gabriele – sul Vesuvio ci sono piccole realtà contadine”. www.defalco.it
I progetti sono tanti e legati soprattutto alla valorizzazione dei vini del territorio vesuviano. “Il Vesuvio è un brand riconosciuto in tutto il mondo – ancora lui – quindi l’obiettivo è sfruttare il naturale ritorno di immagine del Vulcano. Innovazione è sicuramente la parola chiave per la crescita aziendale dei prossimi anni. Non intendo solo ammodernamento delle attrezzature e tecnologie di produzione, ma anche un nuovo approccio comunicativo e di marketing. Il vino sta vivendo un momento molto particolare. Sono cambiate le abitudini di consumo e probabilmente anche i gusti dei consumatori, la strategia più adeguata a mio avviso sarà quella di riuscire a parlare di vino ai giovani, incuriosirli e riuscire ad avvicinarli a questo mondo”.
La Redazione