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Loacker: nasce la Società Benefit con un Centro Tecnologico da 30 milioni

L’azienda altoatesina, famosa per i suoi wafer, ha compiuto cento anni


A cento anni dalla sua fondazione, Loacker centra un obiettivo simbolico.

L’azienda altoatesina, diventata sinonimo di wafer in tutto il mondo, annuncia la sua trasformazione in Società Benefit, accompagnata da un investimento di 30 milioni di euro in un Centro di Ricerca e Sviluppo all’avanguardia che sorgerà ad Auna di Sotto, nel cuore dell’Alto Adige.

Fondata nel 1925 da Alfons Loacker, pasticcere visionario che intuì il potenziale di un dolce allora poco conosciuto, l’azienda ha saputo evolversi attraverso tre generazioni fino a diventare un brand internazionale, oggi presente in oltre 100 Paesi.

La scelta di diventare Società Benefit segna un passaggio culturale: non si tratta solo di business, ma di un impegno concreto verso l’ambiente, le persone e il territorio.

«Diventare Società Benefit significa inserire nel nostro statuto obiettivi di impatto positivo – spiega Ulrich Zuenelli, presidente esecutivo e nipote del fondatore – Puntiamo alla certificazione B Corp entro il 2027. È una scelta di responsabilità, coerente con i valori che da sempre ci guidano».

Questa trasformazione arriva in un momento di grande fermento: nel 2024 l’azienda ha registrato una crescita del 6% raggiungendo 460 milioni di euro di ricavi consolidati, con oltre 1 miliardo di confezioni singole vendute nel mondo. Solo il brand Loacker contribuisce con 344 milioni di euro, segnando un incremento del 7%.

Il nuovo Centro Tecnologico, che sarà operativo entro la fine del 2027, rappresenta il cuore della strategia di innovazione del gruppo. Ospiterà laboratori di ricerca, spazi per lo sviluppo di nuovi prodotti e una sala polifunzionale dove testare le linee produttive del futuro. Non solo innovazione di prodotto, ma anche innovazione nei processi e nei materiali, con un’attenzione particolare alla sostenibilità delle filiere e alla riduzione dell’impatto ambientale.

Il contesto in cui Loacker si muove, però, non è semplice. I rincari delle materie prime – dalla nocciola all’olio di cocco, fino al cacao – hanno imposto un adeguamento dei prezzi. «È stata una vera tempesta perfetta – ammette Zuenelli – ma nonostante le sfide, il 2025 è iniziato con segnali positivi e lanci importanti, come i co-branding con Mila e Sammontana».

Sul fronte strategico, l’azienda punta ora ad aumentare la propria quota di mercato al 7% entro il 2030, con un tasso di crescita annuo composto (CAGR) dell’8%. In parallelo continua l’investimento nella brand equity, con un budget pari all’8-10% dei ricavi, supportato da una comunicazione dal tono emozionale e dal nuovo posizionamento riassunto nel claim:
“La bontà è una scelta ribelle”.

Un messaggio forte, che mette al centro la qualità, l’etica e la volontà di distinguersi in un mercato affollato, rimanendo fedeli alla propria identità.

Loacker è un simbolo di come tradizione e innovazione possano coesistere, e di come sia possibile, anche dopo un secolo di storia, rimettersi in gioco scegliendo con coraggio la strada della responsabilità.

Matteo Cerri

Immagine tratta dal sito loacker.it/i-nostri-prodotti/wafer/

Cinzia Ficco

Giornalista, di origini pugliesi, ha collaborato con varie testate cartacee: Corriere del Mezzogiorno, Gazzetta dell’Economia di Puglia e Basilicata, Mark Up. Collabora tuttora con il mensile Economy.

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