L’Industria farmaceutica in Italia : il caso Boehringer Ingelheim
Ha deciso di mantenere la produzione dei propri principi attivi a Fornovo San Giovanni (Bergamo)

“La farmaceutica ha un ruolo cruciale nell’economia italiana e lombarda. Con un valore della produzione stimato di oltre 56 miliardi di euro e 54 miliardi di export, il settore si conferma un pilastro dell’innovazione e della crescita economica del nostro Paese. Lo stabilimento Bidachem del gruppo Boehringer Ingelheim con il suo focus sulla sostenibilità e l’innovazione, rappresenta l’eccellenza del Made in Italy nel campo farmaceutico. L’impegno del Governo è quello di continuare a sostenere e promuovere questo settore strategico, favorendo gli investimenti in ricerca e sviluppo e rafforzando la competitività internazionale delle nostre imprese”, dichiara Valentino Valentini, Viceministro Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
“La Lombardia è uno dei centri vitali dell’industria farmaceutica in Italia – afferma Marcello Cattani, Presidente di Farmindustria – In questa regione, che ha le Life Sciences nel proprio DNA ed è in prima linea per agevolare lo sviluppo di un ecosistema della salute, è ben visibile lo straordinario apporto delle nostre imprese. I dati, in particolare della crescita delle esportazioni, lo dimostrano. E anche a livello nazionale le aziende fanno registrare record su record. L’export ha infatti raggiunto i 54 miliardi di euro, su 56 di produzione, e il surplus con l’estero di farmaci e vaccini i +21 miliardi. La nostra industria è quindi un asset fondamentale dell’intera economia e ha un ruolo strategico nella sicurezza nazionale. Il Governo sta già facendo molto, così come tante Regioni e realtà locali, per la competitività dell’Italia. Per accelerare è necessaria ora una Strategia Nazionale sulla Farmaceutica e le Scienze per la Vita, che parta da una sostanziale revisione della governance. Solo così le imprese potranno liberare appieno il proprio potenziale, investire, crescere e giocare alla pari in uno scenario internazionale sempre più competitivo”.
“Boehringer Ingelheim ha fatto una scelta in controtendenza e coraggiosa, decidendo di mantenere la produzione dei propri principi attivi in Europa e anche in Italia, in particolare a Fornovo San Giovanni. Scelta dettata dalla responsabilità di assicurare e proteggere sia la qualità dei prodotti sia la continuità terapeutica per i pazienti – chiarisce Morena Sangiovanni, Presidente Gruppo Boehringer Ingelheim Italia – Negli ultimi anni, abbiamo investito centinaia di milioni di euro in Bidachem, rendendolo il nostro principale polo per la produzione globale di principi attivi, necessari a milioni di pazienti in tutto il mondo. Bidachem è infatti l’impianto tecnologicamente più avanzato, efficiente e anche il primo a raggiungere già nel 2023 la carbon neutrality all’interno del gruppo. Perché Boehringer, così come altre aziende a capitale estero, continuino a scegliere l’Italia dobbiamo impegnarci come Paese a incentivare maggiormente lo sviluppo di impresa, a facilitare e velocizzare gli investimenti, snellendo la burocrazia e semplificando i processi approvativi. Fondamentale anche poter operare secondo regole di fabbricazione certe e condivise a livello europeo, per questo la collaborazione e il confronto con l’ufficio qualità di AIFA diventeranno ancora più determinanti in futuro”.
BOEHRINGER INGELHEIM BIDACHEM
Boehringer Ingelheim è una azienda farmaceutica familiare multinazionale, presente in Italia da oltre 50 anni e con circa 1.000 dipendenti, una sede commerciale a Milano, due stabilimenti produttivi (Fornovo San Giovanni e Noventa Padovana), un ufficio di rappresentanza a Roma e una rete capillare sul territorio.
Fondata nel 1981, Bidachem è uno dei due poli chimici per la produzione e fornitura di principi attivi del Gruppo multinazionale nel mondo. A fronte delle 310 persone che lavorano nel sito, genera un’occupazione complessiva per circa un migliaio di posti di lavoro. Lo stabilimento di Bidachem è una realtà molto importante del network produttivo globale del Gruppo Boehringer Ingelheim, specializzato nella produzione di principi attivi farmaceutici per la salute umana e animale, con un’attenzione elevata alla qualità, alla sicurezza e alla tutela ambientale. Punti di forza dell’azienda sono la struttura agile, caratterizzata da alta produttività e flessibilità organizzativa in ciclo continuo, la possibilità di operare in uno stabilimento ad altissima tecnologia e una collocazione favorevole all’espansione della propria capacità produttiva.
L’azienda opera in Total Quality Management, utilizzando un approccio globale orientato non solo alla qualità del prodotto, ma a tutti i processi ad esso correlati.
Il sito di Fornovo San Giovanni dimostra la propria attenzione alla qualità e alla sostenibilità attraverso l’adozione di una Politica della Salute e Sicurezza e della Tutela Ambientale e di un Sistema di Gestione Integrato, per Qualità, Ambiente, Sicurezza ed Energia, certificato UNI EN ISO 9001, UNI EN ISO 14001, UNI EN ISO 45001 e UNI EN ISO 50001. Nei primi mesi del 2023, il sito è stato anche certificato «Carbon Neutral» dall’ente certificatore internazionale TUV.
Lo stabilimento di Fornovo ha generato un export di circa 280 milioni di euro nel 2024. Negli ultimi 15 anni il polo produttivo ha ricevuto importanti e continui investimenti dal Gruppo Internazionale che hanno permesso l’introduzione di nuove tecnologie e l’ampliamento infrastrutturale, stimati in oltre 200 milioni di euro. Solo nel 2024 gli investimenti sono stati oltre 15 milioni e la stima per il quinquennio 2025-2030 è di circa 130 milioni.
L’INDUSTRIA FARMACEUTICA IN ITALIA
54 miliardi di export, oltre 90% della produzione nel 2024 pari a 56,1 miliardi.
+21,2 miliardi saldo estero farmaci e vaccini nel 2024.
4 miliardi investimenti in ricerca e produzione all’anno.
71 mila addetti e oltre 150 mila con l’indotto (90% laureati e diplomati, 45% donne).
+8% occupati negli ultimi 5 anni, +21% under 35.
1° posto per R&S con Centri pubblici, formazione, welfare aziendale, sostegno genitorialità.
-32% riduzione dei consumi energetici complessivi negli ultimi 10 anni. Nello stesso periodo l’uso di energia da fonti rinnovabili è quintuplicato.
La Redazione