Ci hanno lavorato l’Università La Sapienza di Roma e la Zeta Service. Parla la responsabile Laura Vitelli

Migliorare la qualità della vita e il benessere dei dipendenti sono gli obiettivi dei programmi di “corporate wellness” che i datori di lavoro pianificano e finanziano.
Questi progetti, che spaziano dallo screening sanitario al supporto psicologico, fino a misure di flessibilità come lo smart working, rappresentano un mercato che attualmente vale 69,92 miliardi di dollari e si stima raggiungerà i 95,78 miliardi nel 2028, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) dell’8,2% e un incremento di circa il 37% in 4 anni, come evidenzia il recentissimo report di The Business Research Company.
Tuttavia, se da un lato aumentano gli investimenti nel benessere dei lavoratori, dall’altro le loro condizioni di salute, soprattutto mentale, mostrano segnali di peggioramento, evidenziando un disallineamento tra le risorse stanziate e l’effettiva efficacia delle iniziative proposte.
Ecco che quindi si parla di “carewashing”, un termine che indica la discrepanza tra la retorica dell’azienda sulla cultura della cura e la reale esperienza quotidiana dei dipendenti: alcune aziende tendono sostanzialmente a costruire un’immagine di realtà attenta al benessere dei propri dipendenti, seppure non sempre supportata da azioni concrete in tal senso.
Secondo un’indagine Gallup, la percentuale di lavoratori che a livello globale percepisce un sincero impegno dell’azienda verso il proprio benessere è crollata drasticamente, passando dal 49% nel 2020 al 21% nel 2024, con una riduzione del 57%. Il 79% dei dipendenti, dunque, ritiene che la propria azienda non si preoccupi davvero del proprio benessere complessivo. Infatti, negli ultimi anni, i dipendenti hanno sperimentato livelli sempre più alti di emozioni negative quotidiane sul posto di lavoro, come stress (41%), preoccupazione (38%), tristezza (22%) e rabbia (21%).
Disimpegno e demotivazione sono le conseguenze, con costi per l’economia globale di 8,9 trilioni di dollari, ovvero il 9% del PIL mondiale.
Di qui l’idea di Zeta Service, azienda italiana specializzata nei servizi HR e payroll e pluripremiata in termini di welfare e gestione flessibile dei dipendenti, che ha sviluppato, con il supporto dell’Università Sapienza di Roma, Eleva People Value, uno strumento in grado di analizzare e monitorare il clima aziendale, offrendo alle imprese dati concreti per predisporre poi interventi mirati. L’azienda è stata creata nel 2003 a Milano da Silvia Bolzoni, attuale Presidente e CEO, che oggi guida l’azienda con i figli Ivan e Debora Moretti. Dapprima una piccola realtà specializzata in paghe ed amministrazione in outsourcing, oggi Zeta Service offre servizi ampi, che coprono l’intera area HR in Italia e all’estero, grazie a Payrocks, l’alleanza internazionale che coinvolge 7 tra i migliori top player attivi in 13 paesi.
Dello strumento zetaservice.com/it/eleva-people-value.html abbiamo parlato con Laura Vitelli – Head of Eleva.
Di preciso, di cosa si tratta e come funziona?
Lavorare sul clima significa conoscere in modo puntuale e concreto come le persone vivono l’azienda, le relazioni umane al suo interno, il proprio ruolo e le prospettive di crescita. Di conseguenza è fondamentale sapere se tutti e tutte siano a bordo, ingaggiati e ingaggiate, o diversamente, individuare in anticipo aspetti critici che possano generare gap di performance e/o rischio turnover. Quello che offriamo è uno strumento scientifico per mappare tali aspetti, con dashboard chiare e accessibili, e una consulenza mirata su come agire per migliorare il benessere dell’organizzazione. Lo strumento è sul mercato dal 2020, con un aggiornamento costante sia del software sia del questionario con il relativo benchmark.
Quali sono i costi?
Il piano di costi è misurato rispetto alle dimensioni delle aziende, alla profondità di indagine, alle lingue in cui erogare il questionario, al supporto in termini di comunicazione interna e/o approfondimenti qualitativi, grazie ad attività mirate di supporto. Lavoriamo in partnership con le aziende e proponiamo azioni sostenibili in base alle esigenze. Come ho già detto, lavorare sul clima è un processo complesso e ogni azienda ha proprie modalità, tempistiche, budget. Da parte nostra mettiamo strumenti e competenza a supporto di HR e Management per accompagnare l’organizzazione nel definire priorità e strategie di azioni supportive.
Esiste già qualcosa di simile?
Molte sono le società con strumenti di analisi del clima. Noi mettiamo in campo in maniera sinergica know- how tecnico, un software per analisi dati semplici, immediate, con diversi gradi di profondità, esplorando anche nuove soluzioni grazie all’ Intelligenza Artificiale. I nostri e le nostre consulenti aiutano a tradurre i dati in azioni concrete, portando una visione importante al mercato: l’attenzione al benessere organizzativo che contraddistingue da sempre Zeta Service e le migliaia di aziende con cui collaboriamo.
A quali condizioni funziona?
La chiave di successo è la comunicazione interna, a tutti i livelli organizzativi: HR ha il compito di portare a bordo la Direzione, i diversi livelli di management, e comunicare a tutta la popolazione, con totale trasparenza le finalità dell’intervento, il totale rispetto della privacy delle risposte, i risultati emersi e le azioni che verranno intraprese a valle dei dati stessi. Senza un piano strutturato di comunicazione le persone potrebbero non vedere le innovazioni apportate da HR, o le danno come già assodate. In molti casi lavorare sulla comunicazione ha portato la direzione risorse umane ad accreditarsi nei confronti dei collaboratori e collaboratrici, in modo estremamente positivo. In altri casi ancora le aziende, dopo l’analisi, hanno introdotto sistemi di gestione della performance, piani di crescita strutturati, o ancora, hanno potuto lavorare in modo mirato su temi di Diversity, Equity & Inclusion.
Si applica senza distinzione a piccole e medie, grandi aziende?
Abbiamo lavorato con piccole realtà in una fase di crescita, da 20 o 30 dipendenti, multinazionali con migliaia di persone su più sedi in Italia e nel mondo, organizzando incontri con la direzione risorse umane dislocata nelle diverse countries. Lavorare con e per le persone è un processo di miglioramento continuo per ogni organizzazione, dalle piccole che hanno bisogno di strutturarsi, alle aziende più strutturate, alle prese con sfide sempre nuove per attirare e trattenere i talenti, così come per migliorare processi e innovare.
C.F: