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Novembre 7, 2024
Focus

Patente a crediti: 832mila imprese “bloccate” dall’Ispettorato del lavoro

Nei primi 7 mesi di quest’anno 18 morti nei luoghi di lavoro in più rispetto al 2023.


RegioniSocietà diSocietà diImpreseAltreTOTALE
capitalipersoneindividualiforme (*)
Lombardia47.34013.22480.6382.827144.029
Lazio39.8904.47236.0493.11183.522
Campania30.6816.55435.4344.40777.076
Emilia Romagna20.2316.88542.0821.23570.433
Veneto18.6818.16738.72378466.355
Piemonte13.3636.90344.56967765.512
Toscana15.3336.51635.0021.09357.944
Sicilia18.8463.75626.5704.32953.501
Puglia17.1052.76823.7122.02045.605
Liguria6.2453.03819.87654029.699
Sardegna7.7912.17112.26767422.903
Calabria8.1171.94811.57052522.160
Marche6.1612.34410.38536119.251
Abruzzo7.9422.0898.63148219.144
Trentino Alto Adige4.1622.0548.71625315.185
Friuli Venezia Giulia3.8071.7009.54212615.175
Umbria3.7091.6096.50326212.083
Basilicata2.4735893.1213766.559
Molise1.5043442.068783.994
Valle d’Aosta4972551.633322.417
TOTALE ITALIA273.878(32,9% del tot.)77.386(9,3% del tot.)457.091(54,9% del tot.)24.192(2,9% del tot.)832.547(100% del tot.)

Elaborazione Ufficio studi CGIA su dati Unioncamere-Infocamere-Movimprese

(*) Cooperative, consorzi e altro

Il decreto attuativo per la patente a crediti, messo a punto dal Ministero del Lavoro, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Ma a soli otto giorni dal 1° ottobre, data dall’entrata in vigore della nuova misura, si è ancora in attesa che l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) approvi la circolare esplicativa. Solo dopo le aziende interessate da questa novità legislativa potranno collegarsi digitalmente al portale e presentare la domanda.          

Pertanto, 832.500 imprese composte da edili, dipintori, piastrellisti, elettricisti, termoidraulici, ascensoristi, falegnami, serramentisti, fabbri, lattonieri, carpentieri, etc., si sentono abbandonate, tradite da una burocrazia ministeriale lenta e impacciata. E nonostante lo sconforto, mantengono viva la speranza che i tecnici dell’INL riescano a licenziare la circolare esplicativa e a rendere operativa la piattaforma almeno 3/4 giorni prima della scadenza del 1° ottobre.

Con l’introduzione della patente a crediti, l’intento del legislatore è quello di prevenire e contrastare il lavoro irregolare e aumentare la sicurezza nel comparto delle costruzioni. Obbiettivi condivisibili che, purtroppo, si stanno scontrando con la spaventosa inefficienza della burocrazia ministeriale.

A seguito di questo grave ritardo, l’INL non ha ancora potuto redigere la circolare esplicativa che dovrà definire la prassi amministrativa per individuare concretamente i termini e le modalità operative per ottenere la patente. Pertanto, in assenza di questa circolare, la piattaforma digitale dove le imprese interessate dovranno presentare la domanda non è ancora disponibile. A segnalarlo è la CGIA, l’associazione degli artigiani e dei piccoli imprenditori di Mestre.

 I lavoratori autonomi sono tutti in difficoltà

L’ennesimo caso di lentezza della burocrazia ministeriale sta mettendo in grosse difficoltà le imprese del comparto casa, in particolare quelle

di piccolissima dimensione. Va segnalato che tra le 832.500 attività interessate a richiedere la patente a crediti, oltre 320mila (quasi il 40 per cento del totale), sono costituite da artigiani, molti dei quali stranieri, che non hanno dipendenti. Perciò, non potendo contare sull’apporto di alcun collaboratore, dovranno ottemperare gli adempimenti richiesti dalla legge avvalendosi della consulenza di un tecnico, per la parte che riguarda ambiente e sicurezza, e di un commercialista, nel caso si debba dimostrare il possesso della certificazione di regolarità fiscale, quando prevista dalla legge.

Insomma, a pochi giorni dalla scadenza del 1° ottobre, il buon senso suggerirebbe di prorogare l’entrata in vigore della patente a crediti. Il

Ministro del Lavoro, invece, nei giorni scorsi ha scartato questa ipotesi, anche se alla luce della confusione venutasi a creare, si auspica che, almeno sino alla fine di quest’anno, sia prevista una fase di accompagnamento che – a eccezione degli infortuni mortali o gravi – includa anche la sospensione della decurtazione dei crediti.

Per fermare le morti, più che la patente a crediti bisogna aumentare i controlli sostanziali

La CGIA ritiene che la patente a crediti possa essere uno strumento che può agevolare l’attività degli enti pubblici preposti ai controlli: in un’unica banca dati disporranno dell’intera platea delle imprese che operano nel mondo dei cantieri, potranno monitorarla attentamente e

individuare le aziende più a rischio in materia di sicurezza. Ma con questo nuovo strumento, difficilmente si riuscirà a ridurre pesantemente il numero degli infortuni e delle morti bianche in questo settore. Per contrastare queste tragedie, invece, bisognerebbe aumentare sensibilmente il numero dei controlli ed eseguirli con più efficacia. L’attività ispettiva, infatti, dovrebbe privilegiare i profili sostanziali di sicurezza e salute nei cantieri, anziché soffermarsi, come spesso accade oggi, sugli aspetti formali privi di alcuna valenza

preventiva. Insomma, meno meticolosità sulla completezza di documenti cartacei e relazioni tecniche, più rigore nei confronti di chi, ad esempio, ha montato un ponteggio non ancorandolo correttamente o, nei lavori in quota, non ha installato barriere anti caduta, parapetti e reti di sicurezza.

Lombardia, Lazio e Campania le regioni con il più alto numero di imprese interessate

L’Ufficio studi della CGIA stima che le aziende del comparto casa interessate ad acquisire la patente a crediti sarebbero poco più di 832.500. Di queste, il 54,9 per cento sarebbero imprese individuali (pari in valore assoluto a 457mila), il 32,9 per cento società di capitali (circa 274mila) e il 9,3 per cento società di persone (poco più di 77.300) La regione che ne conta di più è la Lombardia: tra edili, elettricisti, termoidraulici, fabbri, serramentisti, etc.,

l’ammontare complessivo è di 144mila attività. Seguono il Lazio con 83.500 imprese e la Campania con 77mila.

Cantieri: troppi incidenti mortali anche tra gli installatori

Gli ultimi dati disponibili sul numero di decessi avvenuti nei cantieri sono riferiti al 2022. A fronte di 1.208 morti totali nei luoghi di lavoro

registrati due anni fa, 175 hanno riguardato il settore delle costruzioni. Tra questi ultimi, ben 63 hanno interessato le imprese degli installatori impianti (elettricisti, termoidraulici, ascensoristi, eccetera). Un fenomeno, quello delle morti nei cantieri, che, purtroppo, non riguarda solo gli addetti delle imprese edili, ma anche quelli delle altre categorie che costituiscono il cosiddetto “comparto casa”.

Nei primi 7 mesi di quest’anno ci sono stati 18 morti in più del 2023. A Roma, Pavia, Bologna, Ferrara e Palermo le situazioni più drammatiche

In Italia ci sono oltre mille morti sul lavoro e quasi 600mila infortuni all’anno. I cantieri sono tra i luoghi di lavoro più a rischio di incidenti mortali, in particolare per la caduta dall’alto, per seppellimento a seguito di lavori di sbancamento e per soffocamento a seguito di interventi in ambienti confinati. Purtroppo, nei primi mesi di quest’anno la situazione è peggiorata. Tra gennaio e luglio il numero totale dei decessi nei luoghi di lavoro ha interessato 577 persone, 18 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’area metropolitana di Roma è il territorio più colpito dalle cosiddette “morti bianche”. Se nei primi 7 mesi del 2024 sono state 49, nello stesso arco temporale del 2023 erano state 33 (+16). Preoccupante anche gli aumenti che si sono verificati a Pavia (+7 decessi), a Bologna, Ferrara e Palermo (ognuna con +6 decessi).

La novità interessa tutti i cantieri temporanei e mobili

Come dicevamo più sopra, i destinatari della misura sono le imprese e i lavoratori autonomi (ossia gli artigiani senza dipendenti) che operano nei cantieri temporanei e mobili. Tra questi ultimi rientrano i cantieri edili, quelli per realizzare le opere stradali, ferroviarie, idrauliche, marittime e idroelettriche. Sono esclusi da questo provvedimento coloro che in questi ambienti di lavoro effettuano solo mere forniture o prestazioni di natura intellettuale (ossia i liberi professionisti). Non sono tenute a richiederla anche le imprese (prevalentemente medio/grandi) che possiedono la SOA (Società Organismo di Attestazione) in classifica pari o superiore alla III (per contratti di appalto pari o superiori a 1.033.000 euro).

Inizialmente vengono riconosciuti 30 punti

La legge introduce un sistema di certificazione per imprese e lavoratori autonomi nei cantieri tramite il rilascio di una patente a punti, con una decurtazione degli stessi o una sospensione nel caso di incidenti. Il funzionamento è simile a quello di una patente per auto. Si parte da una base iniziale di 30 punti.

La patente è rilasciata, in formato digitale, dall’INL in base al possesso dei seguenti requisiti:

a) iscrizione alla Camera di Commercio;

b) adempimento, da parte dei datori di lavoro, dei dirigenti, dei preposti, dei lavoratori autonomi e dei prestatori di lavoro, degli obblighi formativi previsti dal presente decreto;

c) possesso del Documento unico di regolarità contributiva (Durc) in corso di validità;

d) possesso del Documento di valutazione dei rischi (Dvr), nei casi previsti dalla normativa vigente;

e) possesso della certificazione di regolarità fiscale (Durf), nei casi previsti dalla normativa vigente;

f) avvenuta designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, nei casi previsti dalla normativa vigente.

CGIA MESTRE

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