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  • Aziende familiari: Italia quarta nel mondo e terza in Europa

    Aziende familiari: Italia quarta nel mondo e terza in Europa

    Analisi condotta da EY in collaborazione con la Saint Gallen University


    L’Italia si conferma al quarto posto su scala globale e al terzo in Europa tra i Paesi con più aziende familiari incluse nel Global 500 Family Business Index, secondo l’analisi condotta da EY in collaborazione con la Saint Gallen University. L’Indice, che classifica con cadenza biennale le 500 maggiori aziende familiari a livello globale sulla base dei ricavi, evidenzia una crescita significativa dei ricavi combinati delle realtà italiane (+12% rispetto al 2023).

    Commenta Massimo Meloni, EY Italy Private Leader and Italy Audit &Assurance Market Leader: “L’analisi del Global 500 Family Business Index 2025 evidenzia la crescita e la rilevanza delle aziende familiari italiane nel panorama economico globale, posizionando l’Italia al quarto posto dopo Stati Uniti, Germania e Francia. Nonostante le sfide degli ultimi anni e i recenti dazi che hanno introdotto un ulteriore elemento di incertezza, le aziende italiane continuano a dimostrare una forte capacità di adattamento al contesto esterno e crescita, anche grazie ad una gestione attenta e orientata agli investimenti in tecnologia, ricerca e innovazione. La resilienza e la flessibilità, già dimostrate durante la pandemia, sono ora piùche mai qualità cruciali su cui far leva, oltre alla prontezza decisionale. Inoltre, in settori chiavecome il Consumer Products e l’Advanced Manufacturing, tipici del panorama delle aziendefamiliari italiane, la focalizzazione sulla qualità del prodotto rappresenta un fattore differenzialeche può aiutare ad affrontare l’attuale contesto economico”.

    Crescita delle aziende familiari italiane

    I dati evidenziano una crescita nel numero delle aziende familiari presenti nell’Indice, con l’ingresso di 4 nuove società, a fronte dell’uscita di 2 realtà incluse nella precedente analisi. Nel 2025 l’Indice include 22 aziende italiane, pari al 4,4% del totale a livello globale, con un incremento rispetto alle 20 del 2023. I ricavi combinati delle aziende italiane sono passati dai 160 miliardi di dollari del 2023 ai 179 miliardi di dollari del 2025, registrando una crescita del 12%. Tuttavia, i ricavi medi delle aziende italiane, pari a 8,1 miliardi di dollari nell’Indice 2025, risultano significativamente inferiori rispetto alla media europea (16,1 miliardi di dollari) e globale (17,6 miliardi di dollari).

    Longevità, distribuzione territoriale e settori di riferimento in Italia

    Il 36% delle aziende incluse nel Global 500 Family Business Index ha una storia di oltre 100 anni, a testimonianza della longevità che caratterizza il tessuto imprenditoriale italiano.

    Guardando alla distribuzione territoriale, la Lombardia si conferma la regione con il maggior numero di aziende familiari incluse nell’Indice, con otto società. In termini di ricavi, Piemonte e Lombardia contribuiscono al 58% del totale nazionale. Limitata, invece, la contribuzione delle aziende del centro-sud: solo il 27% delle aziende italiane incluse nell’Indice appartiene all’area del centro-sud con una contribuzione sui ricavi combinati italiani del 23%, a testimonianza di un tessuto economico-industriale che in tale area geografica presenta ancora significativi margini di crescita. I macrosettori più significativi che contraddistinguono le nostre aziende sono 11, tra questi in particolare si evidenzia il Consumer Products (circa 23% delle società), l’Advanced Manufacturing (14% delle società) e il Retail Products (14% delle società).

    La famiglia fondatrice centrale nell’azionariato e nel top management

    Dall’Indice emerge che il 31,8% delle aziende italiane è quotato in Borsa, un dato inferiore alla media europea (38,4%) e globale (51,8%), a testimonianza di una propensione ancora limitata all’apertura del capitale delle aziende italiane alla Borsa. La presenza delle famiglie fondatrici nella compagine azionaria e nel top management resta forte. Guardando al CdA e al management delle aziende italiane, per circa il 45% delle società un componente della famiglia ricopre la posizione di CEO, a testimonianza della centralità delle famiglie nello sviluppo di queste realtà.

    Attività di M&A

    L’Italia si colloca all’ottavo posto per numero di operazioni sell-side, con un totale di 21 operazioni che hanno avuto ad oggetto l’acquisizione di società target del nostro territorio prevalentemente da parte di operatori non italiani. Il dato è indicativo della presenza di realtà che attraggono l’interesse di investitori esteri.

    La Redazione

  • Manuela Donghi: “Ora la finanza è per tutti. Anche per chi non l’ha mai capita”

    Manuela Donghi: “Ora la finanza è per tutti. Anche per chi non l’ha mai capita”

    Giornalista, ha scritto un libro con Mursia per rendere più semplice la materia


    È nelle librerie italiane La Finanza per tutti. Anche per chi non l’ha mai capita, (Mursia, pagine 282, 17euro), il nuovo libro di Manuela Donghi (con la Prefazione di Vittorio Feltri ) che spiega in maniera chiara e semplice, concetti e argomenti del mondo finanziario per riuscire a gestire in prima persona i propri risparmi. L’argomento è sovente discusso nei talk show politici proposti dalla televisione pubblica e privata, chiamando in causa esperti economisti. Questa esigenza di conoscere la situazione economica e finanziaria nasce dal momento storico in cui l’Italia conosce profonde crisi economiche (2007, 2009, 2011). La finanza fu un argomento che riuscì a catalizzare l’attenzione riscuotendo molto interesse. Da quel periodo storico siamo usciti più informati e forse più consapevoli del ruolo della finanza. Per non parlare del recente periodo di inflazione. Con la risalita dei prezzi e dei tassi di interesse, la conoscenza è sempre più importante per comprendere le conseguenze sulle scelte economiche.

    Il libro di Manuela Donghi risponde proprio a queste specifiche esigenze: essere un punto di riferimento mediante il quale spiegare concetti difficili in maniera accattivante e divulgativa.

    Con Manuela Donghi, giornalista professionista, conduttrice televisiva e radiofonica, vicedirettore editoriale di Giornale Radio, autrice e conduttrice della trasmissione Next Economy, head of summit a «Le Fonti Tv», cerchiamo di conoscere l’argomento del libro, per comprendere le diverse sfaccettature della finanza.

    Perché nasce questo libro?

    «Ha origine da una domanda precisa: “Quanto ne sappiamo di economia e finanza?” Ce lo siamo mai chiesti? Forse no, perché l’errore più comune è credere che riguardino solo i cosiddetti “esperti”. In Italia, il livello di educazione finanziaria è sempre stato storicamente più basso rispetto alla media dei Paesi Ocse, quindi è il momento di fare sul serio, perché la scarsa conoscenza costa: pesa ogni anno sulle famiglie per migliaia di euro. Con il periodo di inflazione e le recenti crisi economiche, la risalita dei prezzi e dei tassi di interesse, la conoscenza è sempre più importante per comprendere le conseguenze sulle nostre scelte economiche. Pubblico da qualche anno la mia rubrica La finanza spiegata alla gente su “Libero Quotidiano”, e tanti miei lettori hanno chiesto questa raccolta delle varie puntate, per disporre di un manuale pratico che potesse aiutare a capire parole, concetti, termini e temi di attualità, spesso non compresi pienamente».

    Come spiegare argomenti complessi in maniera coinvolgente?

    «La mia mission? O meglio, quella che ormai mi è stata attribuita, è quella di rendere la materia seria ma non seriosa. Questo è uno slogan che mi sono inventata e che mi porto appresso, perché ne sono convinta al 100%. Se ci pensiamo bene vale per qualsiasi cosa: quando un argomento ci sembra noioso o semplicemente lontano da noi, proviamo a percorrerlo attraverso un’altra strada. Nel caso della finanza, per esempio, pensando che se riusciamo a essere più sul pezzo sulle basi, possiamo evitarci fregature e magari rispondere a tono a chi cerca di darcene!».

    Che ruolo assume la finanza nella vita quotidiana?

    «La finanza e l’economia sono ovunque, sempre con noi. Qualche esempio? Quando usciamo di casa e controlliamo quanti contanti abbiamo nel nostro portafoglio, quando andiamo al supermercato e siamo in grado di confrontare le offerte senza farci attirare da prodotti civetta. A proposito, sappiamo cosa sono? Oppure quando andiamo in Banca e, parlando con il nostro referente, riusciamo a capire cosa ci sta proponendo. Quattro occhi sono meglio di due e quattro orecchie sono meglio di due..».

    Le persone come vivono gli andamenti dei mercati finanziari?

    «Non li vivono nel vero senso della parola, ma si affidano a notizie buttate qua e là, spesso senza nemmeno verificare le fonti. E questo è facilmente intuibile, altrimenti non saremmo agli ultimi posti nelle classifiche ufficiali di livello di alfabetizzazione finanziaria. I mercati finanziari sono considerati solo dagli esperti del settore oppure da appassionati».

    Che frasi utilizzare per diffondere tranquillità nelle persone preoccupate dalla finanza?

    «Quando una cosa non si conosce fa più paura. Non ci sono formule magiche o segreti particolari, se non quello di leggere, informarsi, chiedere, parlare con chi ne sa più di noi. Se non ti occupi della finanza, prima o poi la finanza si occuperà di te. Ogni giorno abbiamo a che fare con previsioni, numeri e conti: bisogna per forza farseli amici!».

    Francesco Fravolini

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