15/12/2025
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Bottle-Up accelera digitalizzazione e crescita estera

Bottle-Up accelera digitalizzazione e crescita estera dopo aver annunciato la chiusura di un round da 1,5 milioni di euro con un family office internazionale. I fondi raccolti serviranno a potenziare il software proprietario, ampliare il team, investire in macchinari avanzati e supportare l’espansione internazionale della foodtech toscana. Ma chi è Bottle-Up? È una startup foodtech toscana specializzata nella personalizzazione on demand di prodotti enogastronomici e private label. Dopo una fase di crescita autofinanziata che ha portato la società a raggiungere il pareggio tra costi e ricavi nel 2024, l’operazione è il primo aumento di capitale istituzionale. Le risorse verranno impiegate principalmente in quattro aree direttrici: potenziamento del software proprietario per la digitalizzazione della supply chain, ampliamento del team con nuove figure chiave, investimenti in macchinari di personalizzazione di ultima generazione e, infine, espansione internazionale.

Bottle-Up: piattaforma del food & beverage

Fondata nel 2015 da Francesco Farnetani, ex consulente Deloitte con radici familiari a Montepulciano, Bottle-Up ha trasformato un’intuizione in uno dei progetti più solidi del panorama food-winetech italiano. Dai primi vini toscani con etichette personalizzate fino ad arrivare al portfolio attuale di oltre 250 referenze private label, tra vini, birre, liquori, olio, analcolici, estratti di frutta, snack salati, frutta secca e disidratata, ma anche pasta, salse di condimento e dolci tipici natalizi e pasquali. Bottle-Up ha costruito un modello scalabile che integra artigianato italiano, e-commerce e logistica digitale, rendendo la personalizzazione – fino a ieri riservata ai grandi player – accessibile anche a PMI e clienti privati senza minimi d’ordine. Grazie alla piattaforma tecnologica proprietaria, che combina configuratore web, sistema API, algoritmi per pricing dinamici e un’infrastruttura logistica integrata, Bottle-Up gestisce l’intero processo: dalla selezione dei prodotti all’imbottigliamento al confezionamento, dalla progettazione delle etichette fino alla consegna.

Con Francesco Farnetani, founder e CEO di Bottle-Up, cerchiamo di capire il nuovo sviluppo aziendale.

Quanto è importante la digitalizzazione per l’impresa?

«La digitalizzazione è il cuore del nostro modello di business. Dal primo giorno abbiamo puntato a creare una piattaforma che rendesse la personalizzazione dei prodotti semplice, veloce e scalabile, sia per i clienti privati sia per le aziende. Grazie al software proprietario, possiamo gestire tutte le fasi della produzione, dall’ordine alla consegna, coordinando decine di variabili per ogni prodotto, senza perdere efficienza. Inoltre, digitalizzare la supply chain ci permette di monitorare e ottimizzare ogni passaggio, ridurre gli errori e offrire un servizio affidabile e rapido, anche per ordini complessi o di grandi volumi».


Come pensate di rendere accessibile la personalizzazione dei prodotti enogastronomici?

«Il nostro obiettivo è abbattere le barriere tradizionali legate alla produzione personalizzata, storicamente riservata ai grandi player. Lo facciamo offrendo un’ampia scelta di prodotti – oggi oltre 250 referenze – e permettendo ai clienti di personalizzare completamente etichette e confezioni tramite il nostro configuratore online, senza minimi d’ordine. Per i clienti B2B, forniamo preventivi personalizzati e supporto progettuale per realizzare prodotti su misura, mentre i clienti B2C possono completare la personalizzazione in pochi clic. Così rendiamo la personalizzazione flessibile, accessibile e sostenibile, indipendentemente dal volume dell’ordine».


La valorizzazione del made in Italy in che modo passa attraverso il digitale?

«Il digitale ci permette di amplificare la qualità e la tradizione dei prodotti italiani, rendendoli fruibili in maniera semplice e immediata per clienti in Italia e all’estero. Ogni prodotto personalizzato racconta una storia di artigianalità e territorio e, grazie alla piattaforma digitale, possiamo scalare questa esperienza, garantendo coerenza, qualità e tracciabilità lungo tutta la filiera. In pratica, il digitale non sostituisce il Made in Italy, ma lo valorizza, consentendo a un pubblico più ampio di accedere a prodotti unici, autentici e personalizzati».


Quali sono i mercati esteri a cui puntate maggiormente?

«Abbiamo iniziato a sperimentare l’internazionalizzazione con alcune collaborazioni all’estero: ad esempio nel 2024 abbiamo lanciato la piattaforma in California con un partner logistico locale, mentre siamo già attivi nel settore Ho.Re.Ca. da oltre cinque anni in Olanda, Germania e Svizzera, e in Lituania con focus corporate gift. Nel Regno Unito parteciperemo a fine 2025 come espositori a un evento fieristico internazionale focalizzato su wine & spirits. Questa fase iniziale ci permette di testare il modello prima di ulteriori sviluppi su ulteriori mercati internazionali».

Francesco Fravolini

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