Poke House, leader globale nella categoria dei ristoranti fast casual di poke, scommette su una cultura aziendale basata su legalità, integrità e trasparenza. Questa scelta aziendale diventa operativa mediante l’adozione del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del D.lgs. 231/2001.
Il rispetto delle regole
Poke House sceglie di utilizzare uno strumento concreto per prevenire i reati e garantire il rispetto delle regole, proprio a tutela della propria reputazione e dei propri stakeholder, in un momento in cui anche nel mondo della ristorazione moderna si alzano gli standard di responsabilità e compliance. L’adozione del Modello 231 è stata seguita internamente dalla Chief Corporate Officer Giulia Bergamasco e dalla Legal Counsel Arianna Valisa e, in parallelo, attraverso il supporto legale dello studio Lexant con un team guidato dall’avvocato Nicola Traverso, partner dello Studio, insieme a Camilla Primomo e Federica Brochiero. L’incarico di OdV è stato affidato all’avv. Andrea Mileto.
Quando nasce Poke House
Fu fondata nel 2018 a Milano da Vittoria Zanetti e Matteo Pichi e già società benefit, Poke House è attualmente presente con oltre 180 insegne a livello di Gruppo in dieci paesi (Italia, Regno Unito, Olanda, Spagna, Francia, Portogallo, Romania, Austria, Belgio e Stati Uniti), con una proposta di cucina healthy che valorizza la qualità degli ingredienti con un proprio format identitario estremamente riconoscibile.
Giulia, perché scegliere la sostenibilità?
«Perché fa parte del nostro DNA: dal 2022 siamo Società Benefit e lavoriamo a progetti che uniscono sostenibilità sociale e ambientale, con un grande focus sulla comunità interna ed esterna, tramite formazione per i nostri dipendenti attività benefiche in collaborazione con varie associazioni. È un impegno concreto e misurabile, raccontato ogni anno nelle nostre relazioni d’impatto».
Quali differenze caratterizzano Poke House nel settore della gastronomia?
«Siamo leader europei nelle poke bowls grazie all’innovazione di prodotto, alla qualità costante e a una tecnologia omnicanale che ci consente di dialogare con quasi un milione di clienti. La costruzione di un brand forte e riconoscibile, unita alla capacità di trovare sempre nuovi modi per ingaggiare la nostra community – come dimostra il lancio internazionale di Green Bowl – ci garantisce un vantaggio competitivo unico».
Che ruolo giocano le sfide future del mercato globale?
«Le sfide globali sono un’opportunità: dopo il consolidamento, puntiamo a una crescita organica e internazionale, con focus su USA e travel retail. Governance e franchising ci permettono di affrontare un mercato in continua evoluzione con un modello scalabile e sostenibile».
L’Italia che collocazione conquista sui mercati internazionali?
«L’Italia è il cuore del nostro sviluppo: qui sperimentiamo innovazione, nuovi format e collaborazioni strategiche. Con questo modello portiamo all’estero un’eccellenza gastronomica e organizzativa che rafforza la reputazione del Paese nei mercati globali».
Francesco Fravolini
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